L’Eco del sud – L’ideologia gender? Non esiste. Esiste chi semina il “panico gender”
L’Ecodelsud.it, Gazzetta indipendente di informazione della Sicilia e della Calabria, ha pubblicato in data 13 luglio questo articolo a firma Giampiero Cicciò. La riflessione dell’autore parte dalla mia riflessione pubblicata sul quotidiano La Croce, sulla manifestazione del 20 giugno.
di Giampiero Cicciò
Tocca quotidianamente sciropparsi l’accozzaglia di asserzioni imprecise e impregnate di fondamentalismo religioso fatte da Mario Adinolfi (il giornalista auto proclamatosi paladino della famiglia tradizionale, una figlia di 11 anni nata da un matrimonio finito. Separato, ora convive con la sua nuova compagna).
A fare chiarezza, per fortuna, arrivano le dichiarazioni di don Mauro Leonardi (scrittore nonché sacerdote dell’Opus Dei) che ha fermamente condannato il Family Day (la recente manifestazione tenutasi a Roma a Piazza San Giovanni e che ha visto tra i promotori proprio l’infervorato Adinolfi).
“Forse nelle intenzioni degli organizzatori non era così, ma quella che è arrivata al paese è stata la logica dello schieramento: un – noi e loro -, un – assediati e assedianti -, che a me pare non giovi assolutamente né alla Chiesa né all’Italia in generale”, ha affermato senza mezzi termini don Leonardi, un uomo che dice di sé:“Preferisco costruire ponti piuttosto che innalzare muri”.
Ma le sue parole più chiare e per certi versi più rivoluzionarie, in un ambito come quello cattolico che spesso confonde il diritto alla libertà altrui con il rischio di perdere la propria, sono queste: “Non è impedendo ai gay di sposarsi – anche se la Chiesa non è d’accordo col matrimonio omosessuale – o negando le unioni civili che noi salveremo le nostre famiglie. La famiglia non è in crisi per le unioni civili e i matrimoni delle persone omosessuali. La famiglia è in crisi perché noi cattolici l’abbiamo imbevuta di individualismo, di falsi bisogni, di consumismo, di rassegnazione che poi si rovescia in rivendicazione”.
In sostanza, chiaramente Don Leonardi si riferisce all’antica attitudine umana che spinge a trovare fuori di noi la causa del marcio che è in noi, un nemico da combattere di là dal nostro virtuosissimo recinto. La vecchia storia della pagliuzza e della trave, insomma.
Ma dice anche altro: “Perché i nostri nonni sono all’ospizio? Perché non c’è la famiglia intergenerazionale allargata? Perché non c’è più solidarietà tra le famiglie e siamo tutti preoccupati della nostra privacy e autonomia? Cosa ci succede?”.
Arrivano da un prete queste doverose domande e le parole più sensate ed equilibrate dopo mesi di sproloqui fanatici su fantomatiche teorie e ideologie gender che, è bene ribadirlo, non esistono. Come spiega una delle sociologhe italiane più celebri, Chiara Saraceno: “La Teoria del Gender non esiste, come non esiste un’ideologia del Gender nata per scardinare l’istituto della famiglia e insegnare l’omosessualità nelle scuole. Esistono invece i Gender Studies ovvero quelli che in italiano vengono chiamati studi di genere. Questi studi mirano a individuare e a spiegare i motivi per cui a un dato genere (maschile o femminile) vengano attribuiti dei ruoli specifici non strettamente legati alle caratteristiche sessuali (ad esempio perché le donne guadagnano meno degli uomini)”.
In sintesi, la cosiddetta famiglia tradizionale è in crisi non perché ci sono gli omosessuali (che aspirano soltanto a ottenere quei diritti già conquistati in gran parte del mondo evoluto). La famiglia tradizionale è in crisi perché è proprio chi semina il “panico gender” (quello sì che purtroppo esiste) ad averla tradita, a non averla rispettata pienamente e profondamente. Il boom di divorzi in Italia negli ultimi anni non dipende certo dai gay.
Pertanto, chi oggi accusa in piazza gli altri di sporcare i panni della famiglia, dovrebbe innanzitutto tentare di lavarli a casa propria.