Intelligo News – Intervista a Mauro Leonardi. La “nuova Terra”: “Teologia studierà nuova realtà. Avverrà come nella fisica”
L’ultima scoperta secondo la quale esiste “una nuova terra”, chiamataKepler 452b, che ruoterebbe intorno ad un proprio sole scatena domande e dubbi sull’esistenza di Dio. Premesso ciò, e senza voler anticipare il lavoro degli scienziati, è evidente come l’eventuale esistenza di un altro pianeta simile al nostro, per alcuni non neghi, ma sotto certi aspetti rafforzi l’esistenza di un Creatore supremo. Abbiamo intercettato Don Mauro Leonardi, sacerdote e blogger dell’Huffington Post Italia, che si è lasciato interrogare a tal proposito da IntelligoNews.
Scoperto un nuovo pianeta Terra. C’è chi ha già parlato di rivincita di Giordano Bruno, il frate domenicano finito al rogo nel 1600, a causa delle sue idee giudicate eretiche dalla Chiesa e fondate principalmente sull’idea di un universo infinito e illimitato. Per Bruno “Lo spazio è infinito e contiene infinite stelle fisse e infiniti soli attorno ai quali ruotano infiniti pianeti”. Come risponde?
“Mi sembra che la tesi di Giordano Bruno non sia quella più adatta per descrivere le possibilità di vita di Kepler 452b, visto che lui parla non solo di “vita intelligente” ma di “un principio vitalista” diffuso in tutto l’universo. È importante tuttavia sottolineare che l’esistenza di vita intelligente in pianeti diversi dalla terra non viene né richiesta né esclusa da alcun argomento teologico. L’ultima parola spetta alla scienza. Quando essa dirà che esiste una vita intelligente oltre quella terrestre – perché di questo stiamo parlando – la teologia e il Magistero della Chiesa studieranno con grande apertura questo nuovo dato di realtà”.
E se ci fossero nuove forme di vita cosa cambierebbe per i cristiani?
“L’esistenza di nuove forme di vita sarebbe un enorme stimolo a meglio comprendere l’intelligibilità di alcune espressioni della fede. Per esempio, cosa vorrebbe dire che la salvezza del genere umano, cioè l’Incarnazione, avviene attraverso Cristo? Come sarebbe la dottrina del peccato originale, se creature di altri pianeti non avessero peccato? Tutto ciò non da paura al credente che vuole capire la propria fede, ma anzi lo stimola e lo apre. Avverrebbe cioè in campo teologico, qualcosa di simile a quanto è avvenuto nel campo della fisica quando sono apparse le soluzioni quantistiche o relativistiche. Si tratterebbe di mantenere le verità di fede che finora sono espresse nella soluzione classica – ovvero: nella creazione materiale c’è un’unica forma di vita intelligente che è quella terrestre – , riformulandone però il contenuto. Appunto come è avvenuto con la fisica classica quando sono apparse le fisiche quantistiche e relativistiche. In questo caso la riformulazione ne ha rivelato un ambito di applicazione più ristretto oppure una comprensione in un contesto più generale: in teologia avverrebbe qualcosa di simile”.
Scienza e fede per la Chiesa Cattolica sono compatibili nel 2014?
“Chi crede che Dio Padre sia anche Dio Creatore non può avere nessun dubbio in merito. Non c’è nessun motivo di paura. Solo una grande e positiva curiosità. Non esiste nessuna pregiudiziale. Non molti sanno per esempio che nel 1277, allo scopo di proteggere la libertà e l’onnipotenza del Creatore, il vescovo di Parigi E. Tempier condannò la proposizione di tradizione aristotelica secondo la quale la Causa Prima – cioè Dio – non potesse aver creato molti mondi. Ripeto che in questo momento la parola spetta alla scienza, non alla teologia o al Magistero. Invito tutti a leggere in proposito l’opinione del teologo e astronomo Giuseppe Tanzella Nitti, direttore e curatore del Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede che credo sia la principale autorità in questo campo“.
Questa intervista è stata riportata anche da Libero Gossip
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