Il diario di Paci – 88. La felicità non è un traguardo

Ma quanto è bella la felicità.

La felicità non è una festa.
È volere essere felice ora, qui, tra camera da letto e bagno.
Felice di avere una camera da letto e un bagno, e le gambe per arrivarci.
E l’acqua fresca dal lavandino.
E sorridere allo specchio con la faccia che sgocciola.

La felicità non è un incontro importante.
È importante anche solo un messaggio, anche solo poco, e ogni tanto, tanto.
Ma ogni momento come se fossimo soli e con ogni persona come se fossi con te.
Se la gioia che mi dai non so darla a tutti, che amore è?
Che gioia è?
È una droga.

La felicità non è un traguardo.
Non devo arrivare prima tra le mille persone che ami, tra le mille cose che fai.
Siamo così uniti che, io, la vita senza te, non me la ricordo più.

Non sei la mia boa.
Tu nuoti con me.

Non sei il mio faro.
Tu sei accanto a me.

Non sei la mia vita.
Sei la vita a cui ho dato la mia. Che ho preso nella mia.

Senza di te posso vivere perché me lo hai insegnato tu che ad amare non si perde mai nulla e nessuno.
E io sono ricca. Io ho te.

Se fossi Marta ti disegnerei più alto di me, vicino a me, che ci diamo la mano e, sotto di noi, disegnerei l’erba e i fiori.
E sopra il sole in un angolo.
E in mezzo, tra noi, sulle nostre teste, come una nuvola, un cuore.
Come fanno i bambini quando disegnano l’amore.
Due persone.
Unite.
In una bella giornata di sole.
Un cuore colorato tra di loro.
Perché l’amore è roba da bambini.
Se no è una festa e ti devi guadagnare l’invito.
Se no è un incontro ma potresti arrivare in ritardo.
Se no è un traguardo e devi guadagnarti il podio.
Se no, non è amore.

(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È un’emigrante di origine venezuelana sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Da vent’anni vive a Roma e si mantiene facendo pulizie.