Blog / Una donna nel Vangelo | 25 Aprile 2015

Sabato 25 aprile – Amarti è assomigliarti

Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.» Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano. Marco 16,15-20

Credere in te è amarti.
Chi ama si assomiglia.
Fa gli stessi gesti.
Dice le stesse parole.
Compie le stesse opere.
Credere in te è amarti.
Assomigliarti.
Che meraviglia.

Non so parlare di altro.
Che di te.
Non ho altri segni sulla bocca che le tue parole.
Nessun veleno può farmi male se tu segui la mia vita.
Le mie mani hanno la forza della tua vita.

Amore mio.
Ora che sei in cielo.
Non abbasserò mai più gli occhi.

Rimarrò unita a loro.
Uniti.
Unite.
E tu sarai con noi.
Sempre.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

“Una donna del vangelo” è anche sul network di Papaboys: ecco il link

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