Articoli / Blog / Rassegna stampa | 09 Marzo 2015

Intervista su IntelligoNews – Visita a Tor Bella Monaca: “Vi spiego cos’è l’inferno per Francesco”

Don Mauro Leonardi, che ha un blog sull’Huffington Post, accetta di rispondere alle nostre domande sull’inferno. Detta così sembra un delirio, invece è un tema affrontato dal Papa a Tor Bella Monaca grazie ad una bambina che ha posto poche e semplici domande sugli inferi.

La risposta del Papa ad una bambina di Tor Bella Monaca che gli ha posto una domanda sull’inferno ha risposto: “Dio perdona tutto! Ma dice anche: “Io non ho bisogno di perdono, io sono sufficiente a me stesso! Questo è l’Inferno: dire a Dio: “Arrangiati tu, che io mi arrangio da solo. All’Inferno non ti mandano: ci vai tu, perché tu scegli di essere lì”. Quindi l’inferno esiste. Giusto?

“Certo che l’inferno esiste. Questa è una dottrina perenne presente nel vangelo e nel magistero della chiesa. Gesù dice che l’inferno è il fuoco eterno preparato da Dio per il diavolo e i suoi angeli (Mt 25,41). La risposta del Papa – all’inferno ci vai tu, tu scegli di essere lì – allude al mistero della libertà dell’uomo, per cui la qualità morale della vita di ciascuno è davvero frutto della scelta personale. Insomma ciascuno di noi è chi vuole essere. Avrà una vita eterna buona e felice se fa della sua vita qui una vita buona e felice”.
 Sempre a Tor Bella Monaca Francesco ha anche detto: “La moralità cristiana è questo: tu cadi? Alzati subito e avanti. E’ questa, la vita”. Ma una società come quella di oggi non vuol sentir parlare di cadute. Quali sono le cadute per la Chiesa Cattolica?

“Sono quelle riassunti nel catechismo ai 1846-1876. In particolare il punto  1855 del Catechismo spiega che il peccato mortale è quello che ha per oggetto una materia grave e che viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso. Il Papa poi distingue sempre tra “peccatori” e “corrotti”. Intende per “corrotti” coloro che compiono il male non per debolezza, o fragilità, ma chi lo compie con assoluta convinzione e deliberazione. Scelta cioè che mette il soggetto nell’impossibilità pratica di chiedere perdono o, comunque, di mettere in discussione, anche semplicemente di fronte a se stesso, il proprio operato”.
“Mai cercare la salvezza senza Dio: è Lui che salva” afferma il Papa. Ma allora non ci si salva senza Dio. E quindi chi non crede? 

“L’espressione “non crede” abbraccia una quantità di situazioni personali quasi infinite. Dio conduce ciascuno per strade personali e misteriose. Il Papa ha esortato molte volte anche chi non crede a seguire il principio per cui ciascuno sente nel cuore la necessità di fare il bene e di evitare il male. Il 3 marzo, pochi giorni fa, a santa Marta ha detto che se si “impara a fare il bene”, Dio “perdona generosamente” ogni peccato. Quello che non perdona è l’ipocrisia, “la finta della santità”. Come posso cambiare, come può convertirsi anche “chi non crede”? Imparando a fare il bene: “La sporcizia del cuore non si toglie come si toglie una macchia: andiamo in tintoria e usciamo puliti… Si toglie col ‘fare’: fare una strada diversa, un’altra strada da quella del male. ‘Imparate a fare il bene!’, cioè la strada del fare il bene. E come faccio il bene? E’ semplice! … andate dove sono le piaghe dell’umanità, dove c’è tanto dolore… E così, facendo il bene, tu laverai il tuo cuore”.

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