31 gennaio – Basta allungare una mano per sentirti
In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: «Passiamo all’altra riva». E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che moriamo?». Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?». Marco 4,35-41.
È sera.
Hai parlato tutto il giorno.
Fatto miracoli.
Spiegato e consolato.
E senza fermarti mai.
Ora sei in barca.
E ti addormenti sfinito.
Ma la notte è il mio momento peggiore.
Infuriano i pensieri e tutta la vita sembra affondare.
Hanno voluto svegliarti.
Non sanno che basta starti vicino.
Che basta pensare il tuo nome.
Perché tutto si calmi.
Non è la tua voce che fa i miracoli.
È la tua presenza.
E tu ci sei sempre.
Si, è vero.
A volte la vita mi si riempie di acqua.
Anche se tu sei con me.
A volte la notte sembra vincere.
E il giorno è troppo lontano.
Anche se sono con te.
A volte il vento rovescia pensieri e certezze.
E inizio ad affondare.
E tu dormi.
Ma mi dico. Sono con lui.
E anche se è buio e non ti vedo, basta allungare una mano per sentirti.
E se mi metto sotto di te, il vento non mi porta via.
Quello di cui ho paura è la tua assenza.
Una barca vuota di te.
Anche se il cielo fosse sereno.
Mi metterebbe paura.
So che ci sei.
Ed è sole, bonaccia, vita , amore.
Si.
Sempre si.
Lo avete sentito ascoltare e calmare i cuori di tutti.
Lo avete visto toccare e guarire le tempeste di ogni vita.
Lo avete visto pregare e guarire ogni vita.
I demoni fuggiti.
La morte sconfitta.
Il peccato vinto.
Che timore avete se si è addormentato?
Lasciatelo riposare.
Contemplatelo dormire.
Guardatelo e tacete.
La fede vi entrerà dagli occhi.
E tutto si placherà, dentro e fuori.
Quanto ti amo amore mio.
Questa notte vorrei essere quel cuscino a poppa.
Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
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