24 gennaio – E’ solo amore, non è pazzia
Entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «E’ fuori di sé». Marco 3,20-21
Sono giorni e giorni che vai.
Galilea.
Cafarnao.
Il mare.
La casa di Levi.
I campi di grano.
La sinagoga.
Il mare.
Il monte.
E ora un’altra casa.
In cui entri.
In cui passi.
In cui stai.
Sembra tutta una pazzia.
Sembri un pazzo.
Sono giorni di folla.
Giorni da venire schiacciati.
Giorni senza orario.
Giorni senza cibo.
Devi essere stato esausto.
Ma felice.
Tanto esausto, tanto felice.
Da sembrar pazzo.
Lasciatemelo.
Non venite a prenderlo.
Non è pazzo.
È solo stanco.
Stiamo con lui.
Aiutiamolo.
Non è pazzo.
È solo schiacciato.
È solo affamato.
Si sta dando a tutti.
È solo amore.
Non è pazzia.
È un mangione.
È un beone.
È uno che sta con i peccatori.
Bestemmia.
Profana il sabato.
È fuori di sé.
Chi ti sta addosso per giudicarti.
Chi ti sta addosso per condannarti.
Chi ti sta addosso per guarire, per salvarsi.
Chi ti sta addosso per portarti via.
E tu sei qui.
Che cammini.
Che sali.
Che scendi.
Che entri.
Una parola per tutti.
Una carezza per tutti.
Fino ad essere assediato.
Fino ad essere affamato.
Per tutti.
Tu.
Come un pazzo.
Quanto ti amo.
Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
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