4 gennaio – Ho toccato Dio
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. Giovanni 1,1-18.
Ripetimi ancora.
Che ci sei.
Da sempre.
Per sempre.
Mai sola.
Ripetimi ancora.
Che nulla in me.
Che nulla intorno a me.
È fatto se non da te.
Se non per te.
Mai sola.
Ripetimi ancora.
Che il buio non vince.
Che tu sei luce.
Luce per me.
Mai sola.
Ripetimi ancora il nome di chi viene.
Mandato da te.
Ad indicarmi te.
Mai sola.
Ripetimi ancora che il mondo a volte dice: chi sei?
Che chi amo a volte dice: che vuoi?
Ma tu no.
Se io dico: sei tu.
Se io dico: vieni.
Tu sei.
Tu stai.
Di carne.
Come me.
Con me.
Mai sola.
Ripetimi ancora della grazie e della verità.
Tanta.
Tanta.
Piena.
Piena.
Mai sola.
Ripetimi ancora.
Che c’è la grazia.
Che colma la legge.
Che ci sei tu.
A portare, a venire, a stare, a rivelare.
Mai più sola.
Ora e sempre con te.
Dio mio, Gesù mio.
Di ciò che esiste, nulla è stato fatto senza di te.
Perché lo dimentico?
In te è la vita.
Vita mia.
Le tenebre non vincono.
Non è una promessa.
È ora.
È così.
Illumini ogni uomo.
Non ce ne è uno che non sia tuo.
Voglio ricordarmelo la prossima volta che muovo la lingua contro qualcuno.
Generati da Dio.
Credere è come avere la tua carne, il tuo sangue.
Sei carne.
Carne che abita in mezzo a noi.
Non lo dimentico mai.
So amare, so credere, solo così.
Preghiere di carne.
Lodi di carne.
Grazia e verità di carne.
Nella mia casa.
Ad abitare insieme.
Dio non l’ho mai visto.
Ma l’ho toccato.
Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
“Una donna del vangelo” è anche sul network di Papaboys: ecco il link