Blog / Il diario di Paci | 05 Dicembre 2014

Il diario di Paci – 56. La paura non ha sonno

Che poi i pensieri arrivano tutti di notte.
Insieme alla paura.
Insieme ai perché.
Arrivano tutti di notte.
In mezzo.
Nel punto più lontano dalla luce di domani.
Nel punto più lontano da ieri con te.
Allora gli occhi si aprono.
La mano al comodino.
A cercare la luce.
A cercare il telefono.
Per vedere quanto è notte.
Che ora è?
Le tre sono l’ora peggiore.
L’ora più lontana dalla luce.
L’ora più lontana da te.
La paura non ha sonno.
Non ha fretta.
Non si stanca.
Aspetta.
Aspetta seduta in fondo al letto.
Come un gatto che ti si addormenta tra le gambe.
Non ti fa muovere.
Dormi, ma dormi scomoda.
Dormi, ma dopo un po’ ti svegli.
La paura è come nel letto un gatto tra le gambe.
Solo che non è morbido.
Solo che non è bella.
Poi mi sveglia.
Non è lei a svegliarmi.
È la sua presenza.
Apro gli occhi.
Forse mi fa una carezza sulla fronte, la vigliacca.
Come fanno le madri quando ti sentono la febbre nel sonno.
Solo che non è una madre buona.
Solo che non vuole che sto bene.
Ma che sto male.
Mi sveglia.
È lì.
Me ne accorgo perché sale dal petto.
Accendo la luce.
Guardo l’ora al cellulare.
Lei è lì.
Salita da dentro.
Prende cuore e gola.
La paura si cura solo in un modo.
Guardandola.
Non ama gli sguardi.
Vuole che apro gli occhi.
Vuole gli occhi spalancati.
Vuole le pupille vuote.
Ma non vuole essere guardata.
Perché la paura è codarda.
Ha bisogno del buio per nascondere la verità.
Ha bisogno di poca luce perché la realtà faccia delle ombre enormi, lunghissime. Spaventose.
Ha bisogno della mia solitudine.
Perché basta un abbraccio per scacciarla.
Ha bisogno di silenzio profondo e nero.
Perché basta un nome sussurrato, il tuo, per ucciderla.
Ha bisogno della notte e di un letto in cui girarsi e rigirarsi. Senza tregua.
Perché basta solo mettere i piedi nelle pantofole e andare alla finestra e con la testa e lo sguardo e tutto l’amore , percorrere la strada fino a te, perché torni quello che c’è sempre stato: un amore grandissimo.
Da contemplare.
Che è luce come i lampioni, come i riflessi, come il lampeggiante del camion della spazzatura.
È luce. Sempre. Piccola. Grande. Splendente. Fioca. Sempre luce.
Che è sempre presenza.
Sempre, ci sei sempre.
Sempre, anche nell’ora più lontana dalla luce.
E allora dico il tuo nome.
Tanto.
Tante volte.
E torno a letto.
Ad aspettare il giorno.
Mentre il lenzuolo copre.
La lucetta si spegne.
Il cellulare in stand by.
Il cuscino con il viso dentro.
I piedi si scaldano.
Il corpo di lato.
Le ginocchia al petto.
Le mani tra le gambe.
E la notte che va.
Scorre.
I pensieri si calmano.
Il tuo nome è preghiera.
E tutto di me ti aspetta.
E dormo ancora un po’.

(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella.