Intelligonews – Intervista a Mauro Leonardi: Il Papa a Strasburgo
Francesco è arrivato a Strasburgo accolto dal Presidente Martin Schulz. In Aula ha tenuto un intervento che in molti già definiscono epocale: una sorta di atto che ridefinisce l’Europa. Ne abbiamo parlato con Don Mauro Leonardi che ci ha dato il suo contributo.
Che Papa è stato il Francesco in visita a Strasburgo?
“Papa Francesco è Francesco sempre. Quello di S.Marta, quello delle udienze del mercoledì, quello dell’Angelus. Anche se parla davanti ai rappresentanti di 500.000.000 di persone è come quando a S.Marta, finita la messa, ti regala il suo tempo a tu per tu, a tutti. O come quando si preoccupa se ti bagni quando piove in piazza S. Pietro una domenica qualunque. È fatto così. È fatto Francesco”.
E quando parla di famiglia?
“E quando parla di famiglia non inizia dall’istituzione ma inizia da lui e te, e te, e te,…..fino a 500.000.000. Ti dice “ L’Europa è una “famiglia di popoli” chiamata a prendersi cura “della fragilità dei popoli e delle persone”, a lavorare per dare “dignità” all’uomo in quanto “persona” e non come “soggetto economico”, a rifiutare la “cultura dello scarto” e quegli stili di vita di “un’opulenza ormai insostenibile” e “indifferente” specie verso i più poveri, a creare le condizioni per il lavoro, a evitare gli sprechi, a difendere la famiglia e l’ambiente, a proteggere le democrazie dagli interessi del “potere finanziario al servizio di imperi sconosciuti”, ad accogliere gli immigrati impedendo che finiscano nella rete del “lavoro schiavo”, il tutto traendo l’ispirazione dal “patrimonio del cristianesimo” che ha plasmato il continente sin dalle sue origini”.
Di che Europa ha parlato?
“Senti che l’Europa non è l’Unione Europea ma sei tu, casa tua, la tua nazione, il tuo continente. Come un padre ti parla di cura dei più deboli, e pensi a quelli di casa tua ma anche la Grecia e la Romania sembrano più tue”.
A a chi ha parlato?
“Parla di te come persona, non sei un ingranaggio stritolato dalle grandi banche , da “imperi sconosciuti”, non sei uno che deve fare i conti con l’euro, da solo.Sei una persona, non un soggetto economico come di te parlano i giornali. Sei parte di un’Europa invecchiata. Che, come tutti, non migliora invecchiando. Ma ci parla di “speranza e incoraggiamento”. È venuto da pastore e se ne sta in mezzo alle pecore. Mi piace questo suo presentarsi come pastore”.
Un Papa in mezzo ai lupi?
“La stessa foto di lui, bianco vestito, in mezzo alle grisaglie blu dei pezzi forti europei, non mi fa pensare ad un pastore in mezzo ai lupi. È Papa Francesco come a Santa Marta. Pastore per vocazione, dice di sé. Non pastore per cattolici, pastore per vocazione. E quindi padre. E la parte che mi ha colpito di più è la parte sull’ecologia”.
Cosa le è piaciuto del discorso sull’Ambiente?
“Ha usato una parola ponte, parola che parla a tutti perché la terra è di tutti non conosce religione. La terra è madre per tutti perché genera cibo, ossigeno, tutto quello che serve per vivere nasce da lei o è nascosto in lei. E lui parla da padre e dice che buttiamo ancora tante cose.Non sembra di stare attorno alla tavola della domenica? Con i figli che si lamentano e vogliono di più e il papà che dice di non sprecare quello che abbiamo? Mi fa pensare a mio nonno che, se buttavo il pane sulla tavola, lo raddrizzava e mi diceva: Porta rispetto per il pane”.