Blog / Una donna nel Vangelo | 24 Ottobre 2014

24 ottobre – Prendimi fino all’ultima goccia

In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo». Lc 12,54-59.

Il desiderio non nasce spontaneo. Gratis.
L’amore vale tutto.
È senza prezzo.
Perché nulla potrebbe pagarlo.
Ci vuole solo la vita per amare.
Tutta la vita.
Fino all’ultima goccia di sangue.
Fino all’ultimo spicciolo di vita.

Non voglio attendere la fine.
Non voglio arrivare davanti al giudice con qualcosa che non ti ho dato. Che ancora ti devo.
Fermati amore mio.
Ascoltami.
Questa è la mia vita.
È tua.
Sono in debito di tutto.
Debito di vita.
Debito di amore.
Debito di desiderio.
Fermati amore mio.
Ti do tutto.
Tutto.
Non voglio separarmi da te.
Voglio te.
Per sempre.
Prendi me.
Fino all’ultima goccia.
Fino all’ultimo spicciolo di vita, di amore.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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