Blog / Il diario di Paci | 17 Ottobre 2014

Il diario di Paci – 49. Il viaggio

Il viaggio è stato lungo.
Abbiamo contato tutte le macchine rosse.
Abbiamo contato tutti i campi di girasole.
Abbiamo salutato tutte le macchine che ci sorpassavano.
E ora sei crollata dal sonno.
La testa reclinata.
Ti guardo dallo specchietto.
Gli occhi chiusi.
La guancia schiacciata sul cuscino che ti porti sempre dietro.
La cintura che ti tiene ferma.
L’acqua in mano.
Volevo fermarmi.
Ma approfitto che dormi e vado avanti.

Viaggiare è un esempio che stai viaggiando davvero.
Il silenzio in macchina mentre passano i colli, le pianure, i boschetti, i paesi, gli autogrill, i camion, è un silenzio che mi fa uscire le cose vere, quello che penso veramente e che vivo veramente.
Quando viaggio mi escono i pensieri.

Sorpasso una fila di camion con scritto “animali vivi”.
Il muso di un maiale tra le grate di un camion.
Meno male che dormi.
Avrei dovuto mentirti.
Per dirti dove va quel maiale.
E non voglio farlo.
Voglio nasconderti la violenza della morte.
Quando faccio un sorpasso non vedo l’ora di finirlo.
E tornare nella corsia che va dritta e basta.
Quella per gente da cento km all’ora e basta.
Per quelli che ogni tanto lasciano il pedale e poi dopo respirano.
Ascolto la musica, il telefono sulle gambe.
Se chiami voglio rispondere subito.

Io in questi giorni ho saputo.
Si, ho saputo.
Perché è proprio così. Ad un certo punto, sai.
Ecco io so che sei tu la persona con cui invecchierò.
Tu che abiti da un’altra parte.
Che non dormi con me perché non vivi con me.
Che non ti alzi con me perché non dormi con me.
Ecco io, ora, so che sei tu.
I miei pensieri oggi sono così.
Girano come le ruote della macchina.
Su loro stessi.
Ma mi portano.
Mi piacerebbe dire che mi portano “da te”.
Come se fosse una canzone d’amore.
O un film d’amore.
Ma non lo è.
È la mia vita.
È il mio viaggio.
E le ruote girano.
I pensieri girano.
Ma mi porteranno a casa.
Casa senza te ma casa.
Perché lo so che sei tu.
Lo che sei sempre tu.
Lo so che ci sarai con me da vecchio.
Volevo dirtelo.
Finito il sorpasso volevo dirtelo.
Che con te mi sento come Marta che dorme sul sedile di dietro.
Con te so che posso stare dietro.
Non controllarti sempre.
Perché sei tu che mi porti.
Sei tu che fai con me tutte le cose.
Insieme.
Abbiamo guardato tante cose.
Abbiamo contato tanto tempo.
E non mi lascerai perché ci amiamo di cose fatte insieme.
E non mi lascerai perché non stiamo insieme.
Siamo insieme.
E per quello posso dormire e tu vai.
E tu guidi.
E arriveremo tutti e due.
So che ti amo l’ho saputo ieri.
Ed è così bello sapere una cosa così.
Non capire, non capirci nulla, eppure sapere.
Sei te a cui voglio raccontare del maiale nel camion.
Sei te che voglio come dopo un sorpasso
Voglio la corsia di chi non corre, di chi non scappa.
Quanto mi manchi.
Eppure sei tu.
Lo so.
Da ieri lo so.
Ed è bello bello bello.

(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella.