
4 ottobre – Fammi appoggiare
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Mt 11, 25-30
Non esiste un giogo dolce.
Ma solo un abbraccio dolce.
Non esiste un peso leggero.
Ma solo una mano leggera.
E’ con l’amore che il giogo diviene legame.
E lo voglio ancora di più.
Ancora più stretto.
E’ con l’amore che il peso diventa appoggio.
E io voglio adagiarmi,voglio appoggiarci la vita.
Senza l’amore, amare è un giogo amaro.
Senza l’amore, la vita è un peso.
Con te la vita trova ristoro, legame, appoggio.
Dammi le tue braccia, legami a te, fammi appoggiare.
Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).