
3 ottobre – Io, la tua amata
In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato». Lc 10,13-16
I tuoi prodigi.
Sono come una luce.
Svelano chi sei.
Svelano chi sono.
I tuoi prodigi.
Sono una luce tra me e te.
Tu, il mio Dio.
Il mio amore.
Il mio Gesù.
Io, la tua creatura.
La tua amata.
La tua Zippi.
Questo fa un prodigio.
Mi fa vedere la verità.
Su di me.
Su di te.
In ginocchio.
Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).