Blog / Una donna nel Vangelo | 31 Luglio 2014

31 luglio – Parlami di reti piene

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là. Mt 13, 47-53

Fra un po’ finirai di parlare ti alzerai e andrai via.
Anche se le tue parole mi rimarranno dentro.
Anche se ci sei sempre pure quando ti alzi e te ne vai.
Parlami ancora, ancora e ancora.
Parlami di reti piene di tutto.
Di reti gettate nel mare.
Che raccolgono tutto.
Perché tutto è tuo.
Tutto è per te.
Perché ora è tempo di raccogliere, non di giudicare.
Perché tutto passa nelle tue mani, nelle tue reti.
Tirami a riva, amore mio, tirami a te.
Un pesce fuori dall’acqua muore.
Un pesce fuori dall’acqua diventa cibo.
Voglio essere cibo buono nelle mani dei pescatori.
Voglio essere cibo buono come te.
Mi sembra di capire, amore mio.
Sono sempre con te, amore mio.
Ti ascolto.
Ti guardo.
Ti aspetto.
Sempre.
Sei tu il mio tesoro per cui tutto è nuovo, sempre.
Dove tutto è antico, da sempre.
Sono nel tuo regno amore mio come un servo. Perché ti amo.
Sono nel tuo regno , amore mio, come una padrona. Perché mi ami.
Prendo a piene mani, da te, amore mio.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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