
14 luglio – Donare la vita
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. (Mt 10,34-42.11.1)
Amare è il mandato nuovo del Vangelo, il fulcro della predicazione di Gesù. E cosa amare significa donare la vita. Questo è possibile a partire dall’amore per Gesù che è “fedele per sempre” e che ci aiuta a costruire e custodire la fedeltà ai nostri affetti terreni senza che essi diventino altrettanti idoli, altrettanti specchi del nostro egoismo, facili prede delle nostre paure e delle nostre fragilità. Solo amando chi ha dato la vita per tutti, noi possiamo offrire la nostra ai fratelli in gratuità, umiltà e verità. Come Maria.
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