Blog / Una donna nel Vangelo | 08 Luglio 2014

8 luglio – Aprimi la bocca

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!». Mt 9, 32-38

Il demonio non sempre sbraita, urla, getta nel fuoco.
Il demonio non sempre si sente.
A volte è muto, a volte è tutto dentro.
Tutto interiore.
Imprigiona.
Rinchiude.
Toglie.
Liberami amore mio.
La lingua.
La gola.
Aprimi.
Fallo uscire.
Scaccialo.
Che possa tornare a chiamarti.
A parlarti.
A dirti ti amo.
Il demonio ha paura della mia voce.
Della mia bocca.
Delle mie parole.
Lo sa che l’amore esce.
Lo sa che l’amore parla.
Si dice. Ti amo.
Se non lo dico, non amo.
L’amore ha le sue parole.
Le devo dire.
Il mio cuore usa la mia bocca.
Lui lo sa che senza parole.
Che senza voce.
L’amore muore.
E allora chiude.
E allora blocca.
E allora mi fa tacere.
Aprimi la bocca.
Liberami il cuore.
Ti amo. Te lo voglio dire.
Scaccialo.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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