Blog / Renato Pierri | 30 Maggio 2014

Le Lettere di Renato Pierri – Automobili e castità

Automobili e castità

Scrivo spesso lettere ai giornali e spesso con soddisfazione le vedo pubblicate. Soddisfazione non tanto per la firma in calce allo scritto, ma per la consapevolezza che un pensiero, un’idea giunga a molte persone. La soddisfazione più grande, però, è quando vedi che quel pensiero, quella tua idea, ha fatto riflettere qualcuno. Credo sia, in fondo, l’ambizione di tutti gli scrittori. Mi è accaduto recentemente per questa mia breve storiella, pubblicata da un noto quotidiano:

“Un uomo regalò al figlio una splendida automobile, affinché se ne servisse per il lavoro e per il divertimento ad un tempo. Il giovane, pur desiderandola ardentemente, non la toccò neppure. L’abbandonò nella strada, e non se ne curò. Passò il tempo, e l’uomo si lamentò col figlio: “Hai lasciato andare in rovina il mio dono. Perché mai?”. Il figlio rispose: “Padre, ho voluto fare un sacrificio per te, rinunciando al tuo meraviglioso dono”.

Si metta il buon Dio al posto di quel padre, e il piacere sessuale al posto della bella automobile, e si comprenderà che rinunciare all’esercizio della sessualità senza un serio motivo, è un atto d’ingratitudine verso il donatore”. Il sacerdote dell’Opus Dei, Mauro Leonardi, sul suo blog “Come Gesù”, mi ha risposto con le seguenti precise parole: “L’esempio che tu fai dell’auto sportiva non usata mi ha fatto riflettere. È una domanda profonda sul senso della rinuncia e del sacrificio” .

Renato Pierri (29 maggio 2014, ore 19.16)

La mia risposta: “Confermo le parole che ho scritto sul mio blog Come Gesù: la storiella di Renato Pierri fa riflettere profondamente su quale sia il senso della sofferenza. In particolare mette in luce che il senso può essere solo l’amore per qualcuno. Mai – non è cristiano – una sorta di purificazione attraverso la sofferenza.” (29 maggio 2014, 22.15)

Mauro Leonardi

Qui il link a L’Espresso