Le Lettere di Bruno Mardegan – I costi della politica
La decisione di abolire le province e il progetto di passare dal senato elettivo a quello delle autonomie sono provvedimenti demagogici figli della molto diffusa mentalità antipolitica. Basta scorrere i tanti commenti astiosi che si incontrano nei network per rendersi conto delle dimensioni di questo comportamento piuttosto generalizzato. Scopo finale del governo è quello di contenere la spesa pubblica coinvolgendo anche la classe politica per poter dare soddisfazione agli antipolitici. L’abolizione dei consigli provinciali, programmata per fine maggio, farà azzerare i compensi dei consiglieri, che sono la quota nell’insieme minore degli esborsi delle province per incarichi di servizio. La parte maggiore riguarda gli stipendi del personale, che rimane invariata. Un risultato simile si verificherà nel nuovo senato delle autonomie, dove i senatori non saranno più elettivi, ma nominati e anche non remunerati. Non è dato di capire su che cosa si basi la premessa della gratuità prevista per questo servizio. La condizione di fondo è in contrasto col permanere del numero inalterato di deputati, i cui compensi sono al di sopra di quelli della media europea.In proposito, i media danno notizia del livello dei compensi medi di un gruppo di alti magistrati, che sono di 1.400-1.550 euro/giorno, pari a quello mensile della generalità dei lavoratori. In questo ambito sì, come in quello dei grandi manager delle aziende pubbliche è doveroso e niente affatto controproducente sforbiciare per il bene comune.
Cordialità.
Bruno Mardegan – Milano
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