1 aprile – Non bisogna arrivare primi
A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà …. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. … Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina»… Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». … Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato. Gv 5, 1-16
Gesù mio nella vita mia, anche nelle cose buone, belle e sante
Bisogna essere i primi ,arrivare per primi.
Se non sei il primo, se non arrivi primo, non sei.
Pure gli angeli possono togliere le malattie solo al primo
Con te Gesù anche l’ultimo.
Anche quello che nemmeno ce la fa a partire.
Non ti devo raggiungere, non mi devo mettere io dentro di te.
Perché tu sei già qui.
Sei tu.
Basti tu e io che lo voglio.
Bastiamo noi.
Senza corse.
Io per te e tu per me.
Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
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