
20 marzo – Se non corro da te ora
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. …. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”». Lc 16,19-31
Se non corro da te, ora.
Se non ti vedo in quelle piaghe.
Se non mangi con me.
Se lascio fare ai cani quell’amore che dovrei farti io.
Se non lascio aperta quella porta e ti trascino dentro me.
Se non ti amo, ora.
Non potrò più passare da te.
Non potrò più amare nessuno.
Non potrò più spegnere le ferite.
Non potrò più dissetare né me né te.
Non avrò neanche un cane se perdo te.
Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
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