Blog / Renato Pierri | 01 Febbraio 2014

Le Lettere di Renato Pierri – Una provocazione che non fa mai male

Col titolo, “Una provocazione che non fa mai male” don Franco Barbero pubblica nel suo blog un articolo di Renato Pieri in cui quest’ultimo sunteggia degli spunti tratti dalla discussione Il senso della vita religiosa. Don Franco Barbero è stato ridotto allo stato laicale da Giovanni Paolo II. Celebra matrimoni tra omosessuali, critica il celibato ecclesiastico e l’esclusione delle donne dal ministero sacerdotale.

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UNA PROVOCAZIONE CHE NON FA MAI MALE

Il vangelo, Francesco, e le monache di clausura Sul blog “Come Gesù” del sacerdote e scrittore Mauro Leonardi, una monaca di clausura mi scrive: «Il mio prossimo più prossimo è la sorella che mi vive accanto e nella misura in cui io la “incontro” posso arricchire la mia vita e essere in comunione con Dio… E il prossimo che sta fuori? E’ per lui che io ho scelto di vivere più vicino a Dio, di amare Dio anche per lui, di essergli vicino con la preghiera, di camminare con lui incontro a Dio”. Ed ecco la mia risposta: « L’amore per il prossimo tra le mura di un monastero, è solo pura astrazione. Quando il Signore disse agli apostoli: “Se dunque io, il Signore e il maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri”, certamente non voleva dire (sarebbe sciocco pensarlo) che Pietro dovesse “lavare i piedi” a Giovanni, Giacomo a Tommaso, e via di seguito reciprocamente: “Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso” (Lc 6,32). La monaca di clausura si è preclusa la possibilità di passare per la strada del malcapitato percosso dai briganti (parabola di Luca), si è preclusa la possibilità di incontrare i lebbrosi che incontrava Francesco, di andare a trovare l’infermo o il carcerato (Mt 25, 35ss). Però rimedia così: “E’ per lui che io ho scelto di vivere più vicino a Dio… “. Il che significa: col malcapitato, con l’infermo, col carcerato, siano gli altri a “sporcarsi” le mani, io penso a loro stando vicino a Dio… . Evangelico? Non direi. Francesco stava vicino a Dio più delle monache di clausura, e la mani se le sporcava. Francesco era in piena sintonia col vangelo». Renato Pierri