Le Lettere di Bruno Mardegan – Eutanasia raggelante
Caro direttore, in una corrispondenza da Parigi Alberto Mattioli su La Stampa racconta un episodio raccapricciante che avrebbe commosso la
Francia. Personalmente invece mi ha fatto raggelare. Mattioli
racconta che due coniugi ottantaseienni hanno deciso di trascorrere l’ultima notte della loro vita con l’eutanasia in un albergo di lusso della capitale. Il fatto avrebbe destato un’irresistibile simpatia in Francia. Da coetaneo di quei coniugi il triste episodio provoca in me al contrario, un senso di grande afflizione per quei poverini e di preoccupazione. Mia moglie ed io sul piano esistenziale ed
affettivo siamo ancora utili quaggiù come riferimento a figli e nipoti, dai quali
siamo contraccambiati con altrettanto affetto fattivo. E’ un bene incommensurabile.Non siamo neppure sfiorati dal pensiero di rinunciarvi. Temo che il colpo di testa degli attempati coniugi francesi possa contagiare altri anziani, favorendo interessi legati all’eutanasia oppure all’alleggerimento del finanziamento statale delle politiche sociali. Il corrispondente de La Stampa non ci svela la storia di questi anziani. Preferisco opinare che non abbiano avuto nè figli nè nipoti, e quindi col loro insano gesto forse non avranno causato un dolore
incommensurabile. La simpatia collettiva accennata dal giornalista ritengo sia una impressione sua personale. Il penoso episodio farà riflettere coniugi egotisti, purtroppo numerosi, orientandoli a cambiare mentalità anche per non rischiare
di finire la loro vita così miseramente.
Con viva cordialità.
Bruno Mardegan – Milano
pubblicato su Tempi
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