Blog / Ricette | 22 Settembre 2013

Le ricette del blog – La marmellata di prugne di Renato Pierri

Oggi è toccato alle prugne, quelle lunghe viola. Ma mi mettete davvero in imbarazzo chiedendomi ricette. Non sono abituato a scrivere ricette. Di norma faccio un po’ a occhio, non seguo ricette precise. Così dirò che cosa ho fatto questa mattina con le prugne. Erano circa due chili e trecento grammi. Scelgo sempre frutta abbastanza matura, ma sanissima. Le ho lavate bene, togliendo i piccioli. Le ho tagliate a metà per togliere il nocciolo, stando attento ad eliminare qualche frutto che non mi pareva sano (ho il timore che il frutto cattivo fermenti e mi rovini tutta la marmellata!). Dopo quest’operazione le prugne pesavano un chilo e 900 grammi. Ho aggiunto poco più di 700 grammi di zucchero e prima di mettere il recipiente (grande abbastanza, altrimenti c’è rischio che la marmellata fuoriesca), ho mescolato bene così da far sciogliere lo zucchero. Nei fichi che sono più dolci metto meno zucchero: tre parti di frutta e una di zucchero, vale a dire il 25%.

Quando la marmellata ha cominciato a bollire ho tolto per quanto possibile la schiuma in superficie, e ho messo la fiamma al minimo per evitare che si attaccasse sul fondo. Sarà stata sul fuoco quasi due ore. Poiché tende ad attaccarsi nonostante la fiamma bassissima, ogni cinque minuti ero lì a mescolare bene. Quando la marmellata è bollente, sembra più liquida, e quindi per accertarmi che raggiungesse la giusta densità, ho fatto varie prove mettendone un cucchiaio nel freezer (in un piattino, ovviamente). Adesso è lì che riposa e si raffredda. Oggi pomeriggio, servendomi di un cucchiaio la metto nei barattoli (bormioli) di media grandezza. Lavo e asciugo bene i recipienti e i coperchi (bormioli). Riempio i barattoli senza superare la base del collo del vaso, stando attento a non sporcarne il bordo (se si sporca lo pulisco con un tovagliolo di carta) e li chiudo bene. Poi li metto in una grande recipiente con in fondo un canovaccio grande abbastanza (io adopero un pezzo di lenzuolo vecchio) da poterlo poi ripiegare sui vasi e tra i vasi così che bollendo non battano uno contro l’altro. L’acqua deve coprire i vasi fino al termine della sterilizzazione. Li lascio bollire per una buona mezz’ora. Domani mattina li tolgo dalla pentola e li asciugo. Di norma il coperchio dei barattoli si abbassa al centro. Però alle volte questo non è successo, ma se il barattolo è stato ben chiuso, non significa niente, poiché la marmellata si conserva bene ugualmente.

E ho fatto più fatica a scrivere queste righe che a fare la marmellata! 

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