Blog / Bruno Mardegan / Lettere | 28 Agosto 2013

Le lettere di Bruno Mardegan – Ma Dio dov’era?

La storia di Ruth, che la liturgia propone alla nostra attenzione in questi giorni, è una delle tante dimostrazioni pratiche della presenza di Dio. Rimasta vedova, Ruth non abbandonò la suocera. Perse anche i suoi due figli. Risposatasi con uno straniero ebbe un altro figlio, che divenne il nonno del grande re Davide. Questa è una significativa riprova che Dio ha le sue vie, ma non ci abbandona. La sua amicizia si proietta addirittura nei figli e nei nipoti. Ho premesso questa considerazione biblica per cercare di rettificare le interpretazioni negative di lettori di giornali che si sono chiesti smarriti dopo il massacro dei giorni scorsi in Siria, dov’era Dio sia in Siria che ad Auschtvitz. Nell’enciclica Deus Caritas est, Benedetto XVI spiega e riafferma la paternità di Dio. Egli ci ama più di tutte le mamme del mondo, scrisse un grande maestro spirituale.Un noto teologo a sua volta ha commentato che Dio era presente nella corda che impiccò Dietrich Bonhoeffer. Va fatta anche un’osservazione di fondo. L’uomo è stato creato libero per fare il bene, ma spesso abusa di questa libertà, macchiandosi di gravi delitti, voltando le spalle a Dio. E’ un’insieme di detestabili mancanze che nel mondo si praticano ogni giorno e che globalmente superano i delitti dei gulag, di Auschwitz e dei vari campi di sterminio. L’elenco di misfatti perpetrati nel mondo quotidianamente sarebbe lungo. Uno dei più recenti e inquietanti è la pratica dell’utero in affitto, senza dimenticare la piaga colossale degli aborti legalizzati, che causano milioni di infanticidi. Un altro comportamento di questo tipo è il sistema schiavistico cinese. Un imprenditore recatosi in Cina per motivi di lavoro ha riferito una notizia taciuta dai giornali. Ha constatato che in una fabbrica vi erano dipendenti che non rientravano in famiglia, come si usa in tutte le comunità civili.. Oltre a lavorare, nel luogo di lavoro si fermavano anche a dormire. Vanno poi menzionate le varie guerre civili e religiose che insanguinano ancora tanti Paesi.dei vari continenti. Come sappiamo il primo dei comandamenti è quello di amare Dio con tutto il cuore, che significa anzitutto rispettare la sua volontà. Infine al centro di queste considerazioni occorre ricordare che la vera vita è quella eterna verso la quale siamo incamminati fin d’ora, e dove supereremo ogni male e ogni precarietà.

Cordialità.

Bruno Mardegan – Milano

Lettera a Tempi

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