Lettere di Bruno Mardegan – Sacerdoti “militi ignoti”
Caro direttore, quando un sacerdote viene additato al pubblico ludibrio per un comportamento disdicevole, la stampa laicista fa a gara nell’enfatizzare l’accaduto. Un modo efficace di neutralizzare simili attacchi, che in definitiva sono rivolti alla Chiesa, potrebbe essere quello di segnalare col dovuto risalto figure specchiate di sacerdoti che in passato hanno speso la loro vita per il bene della chiesa e della società. Ogniqualvolta compaiono sui quotidiani casi di sacerdoti deviati, mi torna alla mente la figura di un sacerdote e vescovo che conobbi in gioventù, che merita di essere rievocata. Sono certo che questi sacerdoti virtuosi talvolta ignorati dalla stessa Chiesa, siano come numero di gran lunga superiori a quelli della “tolleranza zero”. Pertanto andrebbero ripescati per essere messi nella giusta cornice per doveroso a onore della loro memoria e della Chiesa. Nel caso sopra accennato del vescovo che ebbe significativi meriti pastorali anche come parroco , va ricordato in particolare che visse gli ultimi anni della sua vita in condizioni di assoluta povertà a causa di un nobile gesto strumentalizzato da avversari della Chiesa, e che provocò le sue dimissioni da vescovo. Ritengo che molti altri sacerdoti che hanno dato lustro alla chiesa in forme diverse debbano venire additati per la loro dedizione alla considerazione dell’opinione pubblica, che li ignora. e che attraverso i media conosce solo figure negative di sacerdoti deviati.
Cordialità.
Bruno Mardegan – Milano
pubblicato su Avvvenire del 18 agosto
Commenta nel post o nel forum in Lettere