Lettere di Bruno Mardegan – Il modello economico tedesco
Gentile dott.Fabi, mi rivolgo ancora una volta alla sua competenza di esperto giornalista economico per sottoporLe una questione fondamentale per la ripresa della nostra economia. E’ ormai assodato che il segreto del successo del modello di economia tedesca post-riunificazione , denominato capitalismo renano e nella sostanza risiede nella cogestione, Giuseppe Vita, esperto di relazioni industriali europee si era espresso in quesrti termini in una intervista rilasciata al Corriere nell’Agosto 2010. Ad avvalorare questo giudizio vi è la constatazione della Germania riconosciuta locomotiva economica d’Europa. Mi chiedo che cosa ha impedito al modello di cogestione tedesca di approdare anche in Italia, paese cattolico che vedrebbe con favore l’attuazione di uno dei capisaldi della dottrina sociale della chiesa, che è appunto la cogestione. Per motivi di necessità, si è giunti in tempi recenti alla trasformazione di imprese sull’orlo della chiusura a trasformarsi in cooperative, da non confondere però con la cogestione in quanto concerne una nuova forma di impresa in cui i dipendenti col supporto del ministero dello Sviiluppo si trasformano in imprenditori. Nel modello tedesco invece gli imprenditori conservano il loro ruolo in simbiosi coi lavoratori. Ho l’impressione che la soluzione delle cooperative industriali pur di grande utiiià sia marginale, mentre quella sistematica per un rilancio della nostra economia sia quella del capitalismo renano. La filiale italiana della Wolkswagen e l’italiana Lamborghini rilevata da azionisti tedeschi già applicano con risultati soddisfacenti questometodo anche in Italia. E’ risaputo che le imprese italiane sono in gran parte familiari e di piccola dimensione. Tuttavia il dieci per cento di imprese medie e grandi possono consolidarsi con la cogestione e fare da battistrada anche a quelle minori con un passaggio epocale della lotta alla collaborazione di classe, con l’eliminazione degli scioperi come avviene in Germania. Con viva cordialità.
Bruno Mardegan – Milano
A Il Sole 24ore
