Blog / Bruno Mardegan / Lettere | 10 Luglio 2013

Lettere – Famiglia non tutelata durante le vacanze

La lettera di Bruno Mardegan che pubblichiamo oggi, è un po’ diversa dal solito perché è una corrispondenza tra lui e un genitore che lamenta l’assenza dell’aiuto pubblico in caso di vacanze. Questo problema era emerso durante le ferie pasquali ma allora non c’era spazio. Credo si riproponga anche ora – o similmente – per le vacanze estive. Mi sbaglio?

Caro Bruno, mi rivolgo a te per un chiarimento. I miei nipotini (4 e 2 anni) frequentano l’asilo comunale. Per le feste pasquali sono rimasti a casa perché l’asilo era chiuso (da giovedì 28 marzo a martedì 2 aprile compresi). Di tale vacanza non hanno beneficiato i genitori che sono andati al lavoro anche se avrebbero preferito diversamente. I nonni (potendo) hanno supplito come baby sitter alla vacanza della struttura comunale. Casi come questi si verificano per Natale, scioperi, riunioni sindacali, . . . . . Domande: se la famiglia è la cellula fondamentale, perché manca sensibilità alle sue esigenze anche in queste piccole cose ? Se le strutture sono a servizio del tessuto sociale perché queste vacanze del personale inserviente ? Non si rendono conto delle difficoltà per chi non ha la fortuna di avere nonni vicini e disponibili ? Molto è stato fatto, ma da qualche anno i diritti pendono dalla parte del più forte; per gli altri solo doveri e “si arrangi chi può”. . . . che oltre al Bel Paese, sia divento anche il Paese delle Vacanze (nel senso di assenza, vuoto . . . culturale, politico, sociale , economico..) ? Un cordiale saluto.

Caro NN., tocchi un problema sociale e politico di primaria importanza..E’ verissimo che la famiglia è la cellula fondamentale della società, ma la nostra società turela i diritti individuali, non quelli della famiglia. Occorre sensibilizzare i politici e l’opinione pubblica al fine di ottenere quanto tu giustamente reclami e che in Paesi del Nord Europa, come la Danimarca, già si pratica. In questo modo in quei Paesi hanno un’occupazione femminile doppia rispetto alla nostra e un tasso di natalità addirittura triplo. Poi noi ci lamentiamo della pesante crisi economica che loro ignorano. Aspettiamo la manna che non arriverà mai. Ce la prendiamo con la Germania, prima potenza economica europea, e col suo rigorismo mentre trascuriamo la famiglia, che come tu dici giustamente è cellula fondamentale della società.Così facendo ne scapitano sia la nostra famiglia che la nostra società. Per conseguire gli obiettivi da te giustamente reclamati serve una società più sensibile ai problemi della famiglia e una politica familiare effettiva, non solo nominale.

Ti saluto.

Bruno.

P.S. Col tuo permesso girerei la tua lettera e la mia risposta al blog Come Gesù” di don Mauro Leonardi col quale collaboro., perché penso che l’argomento da te sollevato interessi numerosi genitori e nonni.

 

 

 

Il giorno 02 aprile 2013 14:34, Riccardo Beffa <[email protected]> ha scritto: