Lettere – Sperpero economico per le carceri italiane
Apprendo da un servizio di Tempi.it che l’Italia è stata richiamata ripetutamente da organismi internazionali per le condizioni inumane in cui il sovraffolamento costringe i nostri detenuti. Nello specifico è stao rilevato che per ogni 100 posti ci sono 147 detenuti. Un’ eccedenza del cinquanta per cento! Soltanto per la detenzione domiciliare il nostro sistema carcerario è inadempiente per 15.000 detenuti, che avrebbero diritto alla “domicialiare” trovandosi al di sotto della soglia legale prevista per usufruirne.
A tale modalità di doveroso alleggerimento delle carceri, vanno aggiunte altre forme similari come l’affidamento territoriale o in comunità di recupero, motivo per cui si potrebbe raggiungere comodamente un numero complessivo di tentamila detenuti da dimettere, che corrisponde quasi a un dimezzamento della popolazione carceraria. I benefici che ne deriverebbero sarebbero di due tipi. Il primo: usare pietà verso i carcerati, ritornando a trattarli in modo civile,come persone. .
L’altra conseguenza pure importante in tempi di vacche magre è il consistente risparmio economico che si otterrebbe. I detenuti delle carceri italiane costano allo Stato diciotto milioni al giorno. Una parte consistente di tale spesa, per effetto dell’accenato sfollamento, potrebbe essere evitata. Col denaro corrispondente si possono finanziare attività sociali utili e produtive, come è la tanto auspicata creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani…
Cordiali saluti.
Bruno Mardegan – Milano
Pubblicata da Tempi
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