Lettere di Bruno Mardegan – Tre lettere, sull’economia ma “diverse”
Papa Francesco ci esorta a non essere corrotti
Papa Francesco, con le sue incisive meditazioni quotidiane, oltre ad essere successore di Pietro e quindi la nostra massima guida spirituale, sta diventando giorno dopo giorno il grande papà dell’umanità. In particolare degli europei, messi a dura prova dalla crisi economica e dalla conseguente pesante disoccupazione, specie giovanile. Ci rivolge parole di conforto, ci incoraggia e ci indirizza verso comportamenti improntati alla speranza. Ci ricorda che siamo peccatori. Ma allo stesso tempo ci esorta a non essere corrotti, poichè la corruzione è una piaga detestabile e una concausa della pesante crisi economica.che stiamo attraversando. I suoi interventi caratterizzati da una profonda fede nella Provvidenza, alleviano o allontanano i ripetuti allarmi dei media sulla recessione. Gli dobbiamo gratitudine anche per questo aspetto altamente umanitario del suo insegnamento e della sua paternità spirituale.
Cordiali saluti.
Bruno Mardegan – Milano su Avvenire del 9 giugno 2013
Evasione fiscale francese e italiana
Caro direttore, Attilio Befera, responsabile dell’Agenzai delle Entrate ha informato il Parlamento circa l’entità del recupero dell’evasione fiscale negli ultimi tre anni. Sono entrati poco meno di 13 miliardi all’anno a fronte di un’evasione globale stimata tra 120 e 180 miliardi di euro. Anche il dato di evasione IVA si è allargato per carenza di liquidità. Ciò detto, lascia stupiti il commento del direttore Befera, il quale ha affermato che non ci sono “taglie” per chi scopre l’evasore. La Francia con un’evasione presunta di 60 miliardi ,molto inferiore alla nostra, ha varato recentemente una legge che prevede l’arresto fino a un massimo di cinque anni. Noi dobbiamo deciderci a introdurre almeno un programma di incentivi in misura consistente, altrimenti gli incentivi saranno di altra natura e illegali, col risultato di lasciare la situazione sostanzialmente invariata.La lotta all’evasione deve prevedere nello stesso tempo la riduzione delle aliquote fiscali, che figurano tra le più elevate in Europa. Cordialità. Bruno Mardegan – Milano
mardegan.bruno su Libero 7 giugno 2013
Sperpero economia per le carceri italiane
Apprendo da un servizio di Tempi.it che l’Italia è stata richiamata ripetutamente da organismi internazionali per le condizioni inumane in cui il sovraffolamento costringe i nostri detenuti. Nello specifico è sato rilevato che per ogni 100 posti ci sono 147 detenuti. Un’ eccedenza del cinquanta per cento!. Soltanto per la detenzione domiciliare il nostro sistema carcerario è inadempiente per 15,000 detenuti, che avrebbero diritto alla “domicialiare” trovandosi al di sotto della soglia legale prevista per usufruirne.
A tale modalità di doveroso alleggerimento delle carceri, vanno aggiunte altre forme similari come l’affidamento territoriale o in comunità di recupero, motivo per cui si potrebbe raggiungere comodamente un numero complessivo di tentamila detenuti da dimettere, che corrisponde quasi a un dimezzamento della popolazione carceraria. I benefici che ne deriverebbero sarebbero di due tipi. Il primo: usare pietà verso i carcerati, ritornando a trattarli in modo civile,come persone. .
L’altra conseguenza pure importante in tempi di vacche magre è il consistente risparmio economico che si otterrebbe.. I detenuti delle carceri italiane costano allo Stato diciotto milioni al giorno. Una parte consistente di tale spesa, per effetto dell’accenato sfollamento, potrebbe essere evitata. Col denaro corrispondente si possono finanziare attività sociali utili e produtive, come è la tanto auspicata creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani…
Cordiali saluti.
Bruno Mardegan – Milano 5 giugno 2013
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