Blog | 13 Maggio 2013

Giovanni Paolo II – I sette doni dello Spirito Santo: Introduzione

Introduzione alla riflessione sui sette doni dello Spirito Santo

Carissimi fratelli e sorelle!

1. In questa seconda domenica di Pasqua risuonano in tutta la Chiesa le parole rivolte da Cristo risorto agli apostoli la sera della sua Risurrezione, parole che sono dono e promessa: «Ricevete lo Spirito Santo» ( Gv 20,23).

Siamo ormai immersi nel clima gioioso del tempo pasquale, la nuova stagione di grazie che nel ciclo liturgico congiunge il mistero della Risurrezione con quello della Pentecoste.

2. La Risurrezione ha realizzato in pienezza il disegno salvifico del Redentore, l’effusione illimitata dell’amore divino sugli uomini. Spetta ora allo Spirito coinvolgere i singoli in tale disegno d’amore. Per questo c’è una stretta connessione tra la missione di Cristo e il dono dello Spirito Santo, promesso agli apostoli, poco prima della Passione, come frutto del sacrificio della Croce: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità… egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» ( Gv 14,16.17.26). Significativamente, già sulla Croce il Cristo morente «emise lo Spirito» come primizia della Redenzione (cfr. Gv 19,30).

In un certo senso, pertanto, la Pasqua può ben dirsi la prima Pentecoste – «Ricevete lo Spirito Santo» – in attesa della sua effusione pubblica e solenne, dopo cinquanta giorni, sulla comunità primitiva, raccolta nel Cenacolo.

3. «Lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti» ( Rm 8,11) deve abitare in noi e portarci ad una vita sempre più conforme a quella del Cristo risorto. Tutto il mistero della salvezza è evento dell’amore trinitario, dell’amore che intercorre tra Padre e Figlio nello Spirito Santo. La Pasqua ci introduce in questo amore mediante la comunicazione dello Spirito Santo, «che è il Signore e dà la vita» («Symbolum nichoem-constantin.»).

Perciò, nel nostro appuntamento domenicale per la recita della preghiera mariana di Pasqua, il «Regina Coeli», noi mediteremo sui doni dello Spirito Santo. E invocheremo l’intercessione della Vergine Maria perché ci sia dato di comprendere più a fondo tali doni, ricordando con fede che su di lei per prima è sceso lo Spirito Santo ed ha steso la sua ombra la potenza dell’Altissimo (cfr. Lc 1,35); ricorderemo, altresì, che proprio Maria è stata partecipe dell’assidua preghiera della Chiesa nascente in attesa della Pentecoste.

Regina Coeli, 2 Aprile 1989

 

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