Lettere – Mia moglie ha un amante (5)
Traendo spunto da quanto dice Paola, Paziente Inglese scrive un appassionato post sulla differenza tra innamoramento ed amore. L’amante, dice, è solo una persona capace di distruggere una coppia, una famiglia, ma non è in grado di costruire nulla. Approfitta della debolezza di una situazione per insinuarsi, portar via il miele, ma senza saperlo fare a propria volta.
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Cari compagni di viaggio, eccomi riuscito a entrare nel blog. Comunque la si pensi, 50% da una parte o dall’altra, colgo il senso dell’intervento di Paola, non condivido però la faciloneria di chi sostiene che ormai il luogo comune dominante per vincere questo periodo è crearsi diversivi.
Mi permetto di dire che, dopo un lungo cammino, dentro di me e nella mia storia sono giunto a queste considerazioni: essere innamorato è sentire le “farfalle” e amare è avere le ali di un’aquila. L’innamoramento succede ed è irrazionale, poi si vede se ci sono i presupposti per spiccare il volo dell’aquila. In questo momento conosciamo il prezzo di tutto ma il valore di nulla (non è una mia frase). È giusto provare l’innamoramento, ma definire un amante la risoluzione dei propri problemi è, secondo me, accontentarsi delle briciole. Il ruolo dell’amante è da comprimario. Non è quasi mai, se non mai, la figura che è capace di una forza tale da scollare un matrimonio o un unione, ha certo un’azione disgregante certamente, ma questa deve essere il motivo per distruggere una situazione che ha portato un’unione alla crisi.
È abbastanza raro se non rarissimo che un amante o una amante abbia la forza di venirsi a prendere il compagno e portarselo via. Certo casini ne combina, ma sono solo casini. Prova ne sia che appena un coniuge si separa per dare modo all’amante di dimostrarsi libero, questi si dilegua e si dissolve. È vero o no? La storia perde il mordente, il gusto del proibito, o forse subdolamente viene a mancare il motivo del torto o del dispetto. In genere chi si fa l’amante o diviene amante si carica di responsabilità non sue, vuole salvare, entrare in un disagio che non è il suo e fare il consolatore. Magari cercare in questo partner cio’ che si è negato in maniera frustrante nell’unione ufficiale (e questa e’ una situazione che forse ricorre di più’), che sia seduttore che sia sedotto, oppure da buon seduttore /seduttrice profittare di una situazione facile, di debolezza della controparte in cui sguazzare, nella piu’ bieca delle situazioni.
Pensiamo a coniugi che reciprocamente tradiscono. Che razza di relazione vivono, che frottole si raccontano. E e lo sanno bene, sopratutto che perdono il rispetto verso sé stessi. Non penso di essere moralista, analizzo solo obiettivamente la situazione. Non c’e’ mai il coraggio di dire o dirsi “mi faccio una sana scopata con questo o questa, perché con mio marito o mia moglie non riesco a lasciarmi andare”. Ecco è tutta qui la verità’. Una grande incomprensione di base o di fondo se vogliamo. Aggiungere dei cocci a tutti quelli che ci sono già’. Poi i luoghi comuni, il pensare della gente, i consigli spassionati o invidiosi di chi ci sta vicino, fa il resto. Il tradire e’ debolezza, null’altro. Amare e’ altra cosa. Certo in un primo momento ci si illude di spiegare e di voler capire, ma questa e’ solo la punta dell’iceberg. Qualunque ne sia il risultato, di unione o divisione, e’ necessario andare oltre a tutto questo, perché se un marito o una moglie tradiscono ma rimangono per qualche strana ragione assieme e’ appunto necessario capire cosa succede per poter trarre il meglio e avanzare qualunque possa essere la direzione. Ma qui scatta un clic che non e’ da tutti percepire o voler ascoltare. Qui ci vogliono le palle di andare a fondo in sé stessi. Scoprire il malessere che ha portato a tutto ciò, perché il tradimento, in qualsiasi modo sia perpetrato, non porta nulla di buono. La storia e la quotidianità insegnano: bugie, sotterfugi, casini, balle inverosimili, famiglie distrutte nel peggiore dei modi, forse perché superficialmente pensano a questa cosa solo come un offesa. Dietro tutto questo c’e’ del grosso, che talvolta fa paura scoprire ed ammettere: frustrazioni, incomprensioni, vita mal vissuta, illusioni o voler illudersi. Ci vuole coraggio a dire è finita, per questo e per questo e per questo. Ed il piu’ delle volte è perché credevo, ed ho sbagliato; perché non ho parlato e non ho chiesto, perché sono troppo orgoglioso .
La percentuali le lasciamo a chi ha voglia di definire matematicamente l’indisposizione di noi tutti al confronto sincero e sopratutto senza vergogna. Perche’ forse amare significa confidare alla persona vicina le cose di cui piu’ ti vergogni o ti imbarazzano. Ed allora perche’ accontentarsi delle briciole. Perché queste sono solo briciole. Quando l’amore arriva, non vive al buio, dona sicurezza e serenità’ coraggio e sensibilità, sicurezza e decisione, e nulla lo ferma. E tutto questo non c’e’ tra gli amanti, c’è tanto del contrario. Gli amanti hanno senso ad esistere fino a che rimangono tali, poi tutto svanisce. L’amore dura per sempre e nulla lo dissolverà mai. Rimane per sempre dentro noi stessi. È un fuoco e una luce che accompagna, talvolta faticosamente, ma accompagna. E questo lo distingue, e’ l’unica cosa che ti aiuta nei momenti difficili. È presente sempre anche quando sei da solo. Ti accompagna e ti conforta, perché è luce, ti rende felice pensarlo perché è serenità, ti fa cantare , e provare i brividi solo a pensarci, e per fare questo bisogna fermarsi e ascoltarlo, annusarlo, sentirlo,provare un brivido a ricordare, ciao a tutti
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