Bruno Mardegan
Blog / Bruno Mardegan / Lettere | 30 Gennaio 2013

Lettere – La politica è un’alta forma di carità

Caro direttore, stiamo vivendo una delle campagne elettorali più delicate del dopo guerra. Ogni settimana si presentano novità che fanno riflettere sulla scelta delle liste e dei candidati. Sono eventi che influenzano il nostro stato d’animo già messo a dura prova dalla crisi economica e in molti casi dalle precarie coindizioni di salute del clima invernale. L’atteggiamento della gente nei riguardi della campagna elettorale appare piuttosto distaccato, come se la politica fosse un optional, anzichè un’alta forma di carità secondo una definizione di Paolo VI, ripresa ultimamente anche da Benedetto XVI. Dal mio osservatorio politico ho notato questa settimana due eventi politici negativi e uno positivo che vorrei brevemente riferire e illustrare.

I fenomeni negativi sono la bomba del Monte Paschi a livello nazionale e il preannunciato taglio dei buoni scuola in Lombardia da parte del candidato del PD Ambrosoli, qualora venisse eletto.

L’emissione dei cosidetti Monti bond per quattro miliardi onde evitare il dissesto alla terza banca italiana, checchè ne dicano certi giornali, è un episodio che stride per la coincidenza temporale col pari importo dell’IMU, imposta pagata con un sentimento di salvataggio della patria come in tempo di guerra quando i nostri genitori o nonni si privarono della fede nuziale per aiutare la patria. Adesso veniamo a conoscenza di questo enorme prestito concesso alla terza banca nazionale per tamponare le falle di una politica finanziaria disinvolta. Il fatto è negativo per sè stesso e lo è ancor più per il PD perchè il Monte Paschi è feudo storico prima del partito comunista e ora del PD. Esponenti del PD ribaltano la responsabilità della situazione della banca ai gestori, ma è come nascondersi dietro un dito. I gestori della banca vengono scelti dal consiglio di amministrazione che è in grande maggioranza espressione del comune e della provincia di Siena.

Passo ora al proposito di attacco di Ambrosoli alle scuole paritarie, che affettivamente mi ha nuociuto in modo particolare. I miei figli cinque hanno studiato in scuole paritarie dove hanno avuto una preparazione eccellente, che ha permesso loro di conseguire buone affermazioni anche in campo professionale. Lo stesso dicasi per i miei nove nipoti, uno dei quali è regista effermato e un altro è consigliere provinciale a Milano. Anche i rimanenti nipoti si comportano in maniera lusinghiera al liceo o all’università.

Tutto questo è stato possibile anche per l’aiuto del buono scuola istituito da Formigoni. Adesso salta fuori un certo Ambrosoli che vorrebbe distruggere un bene che è solo parzialmente comune a quello di altri paesi europei, che non sono statalisti come Ambrosoli, ma hanno compreso da tempo che la competitività tra scuole statali e scuole paritarie è benefico all’intero sistema scolastico, statale incluso.

L’episodio positivo della settimana è stato l’incontro in un grande ristorante alla Darsena di Milano con una folla entusiasta di giovani per il lancio del partito Fratelli d’Italia, partito apparentato col PdL, ma autonomo. L’entusiasmo di quei ragazzi di rinnovare la politica, le loro facce pulite, le dichiarazioni dei loro esponenti che considerano la politica un servizio, mi hanno trasmesso una buona dose di incoraggiamento, stimolando il mio impegno mediatico già in atto a sostegno deciso della loro campagna elettorale

Con viva cordialità.

Bruno Mardegan – Milano.

 

 

Caro direttore, alle prossime elezioni politiche nazionali e regionali si presenteranno frange cattoliche autonome che qualorora si fossero coalizzate col polo di centrodestra, che appoggia come loro i noti principi irrinunciabili, forse avrebbero potuto diventare l’ago della bilancia. Finiranno invece per disperdere i loro voti, con grande gioia della sinistra.

Oltre al dovere reiratamente ricordato di difendere i principi etici irrinunciabili, Bagnasco ieri ha esortato i cattolici ad avere una strategia comune. Ha ricordato che la loro presenza nel governo del paese è di fondamentale importanza perché in cima ai loro programmi vi è la persona non l’individuo, come avviene per le sinistre, che invece sono zapateriane e tralasciano i valori inderogabili. Tale strategia presuppone però che vi siano le condizioni di eleggibilità. I cattolici, che stimo come persone, ma che votano un partito bandiera senza prospettiva nemmeno parziale di eleggibilità, è come se votassero PD. Fanno pensare al grido di avanti Savoia che nelle trinceee del Carso produsse solo innumerevoli vittime. Sul piano teorico il loro atteggiamento è encomiabile, ma manca di senso pratico. Desidero ricordare a questo proposito la strategia del grande statista indimenticato Alcide de Gasperi che il 18 Aprile del ’48 pur avendo conseguito la maggioranza assoluta, non disdegnò di governare coi partiti minori autenticamente democratici e apparentati con la DC.

Una parola va detta anche a quei cattolici che in Lombardia sostengono Albertini. Un amico benpensante, nonno e anche provato fisicamente, in risposta a mia precedente lettera a un giornale in cui paventavo lo stesso pericolo qui lamentato, mi ha scritto che se il Centrodestra perdesse la Lombardia sarebbe “un disastro totale, politico, culturale, sociale”. I cattolici orientati verso Albertini non hanno compreso che il voto dato a quella lista è un voto regalato alla sinistra. Con la certezza, e questo è molto grave, già preannunciata da Ambrosoli di penalizzazione delle scuole paritarie, molte delle quali saranno perciò costrette a chiudere. Quanto al capolista del Centrodestra in Lombardia, Maroni, va chiarito, che il criterio base della scelta non è estetico ma politico e che il suo principale avversario è nuovo alla politica e non è neppure un avvocato di grido. Ha il solo merito di essere figlio del suo eroico padre. Maroni è l’uomo giusto al posto giusto. E’ stato il miglior ministro dell’interno del dopo guerra per aver inflitto gravi perdite alla mafia. E poichè da qualche tempo la mafia si è infiltrata anche in Lombardia, è la persona che fa al caso nostro. E’ poi infondato il giudizio che la Lega sia anticristiana avendo Maroni voltato definitivamente pagina con Bossi, al suo Po e alle sue ampolline. Inoltre Maroni si è già impegnato a proseguire la politica di eccellenza praticata in tanti anni di buon governo Formigoni, a proposito del quale le Edizioni Ares hanno pubblicato un libro consuntivo dell’attività svolta nell’insieme in modo commendevole. Basti dire che la Lombardia paga gli ospedali a 60/90 giorni, mentre la regione Lazio hscritto dallo stesso Formigoni intitolato proprio “il buon governo”.

Con viva cordialità.

Bruno Mardegan – Milano.

Lettere pubblicate su Tempi

 

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