Lettere – Il tempo è presenza
“Le persone innamorate di Dio non invecchiano mai”. Sono le parole con cui Michelangelo rispose a chi gli domandava perché nella Pietà avesse scolpito il volto della Vergine giovane come il Figlio. Le persone innamorate di Dio non invecchiano mai. Questa espressione accompagna la mia novena dell’Immacolata non per una ragione di fitness ma perché rende bene il rapporto intrinseco che c’è tra amore e tempo. Non partecipo molto attivamente alle discussioni del blog, ma le leggo tutte con attenzione, mi fanno compagnia e mi aiutano a riflettere. A volte sono d’accordo, a volte percepisco una distanza a pelle, così come mi capita nella vita di fronte alle persone che incontro.
Spesso si sfiora il tema del tempo e molto più spesso quello dell’amore. Il tempo è presenza: di questo sono assolutamente convinta e per questo il tempo è amore e l’amore è il tempo dedicato. Che si tratti di matrimonio, di educazione di figli, di vita nel celibato, di amicizia, solo se c’è presenza si si può parlare di amore, e se si è presenti per forza di cose occorre il nostro tempo dedicato.
A volte nella vita ci si imbatte in situazioni che sono al limite del vivibile, come quella che sta accadendo a me in questo momento. Stare accanto ad una persona che gradualmente – ma con una velocità impressionante – sta perdendo il cervello, dover prendere decisioni difficili in merito alle cure, agli esami (decisioni che chiamano in causa temi di bioetica tanto delicati: perché non si comincia una discussione in merito?) ma soprattutto domandarsi come amarla, significa accorgersi che quanto conta è esserci. Non ci resta molto altro da fare.
Non ha più senso il cellulare perché lei non può parlare; non ha più senso il computer perché lei non riesce a leggere, l’alfabeto è diventato un insieme di segni indecifrabili per la sua testa; leggerle qualcosa e accorgersi che tutto è diventato troppo difficile: ci resta solo il linguaggio del corpo, primitivo quanto si vuole ma efficace come nessun altro, forse proprio per questo. Carezze, mani che si sfiorano, dita che si incrociano: così riusciamo a raggiungerla e a essere presenti, a dirle che noi l’amiamo. E lei lo sa.
Quanto tempo ci vuole per questo: ore e ore e ore. Perché se l’amore non diventa presenza non è vero, c’è poco da fare. Per questo mi piace l’idea della Banca del tempo, mi piace perché è quasi il punto di incontro tra i nostri sempre più sofisticati modi di comunicare senza incontrarsi (dico fisicamente) e questa semplice verità della presenza. E chissà forse è un nuovo modo di fare cultura o di provare a far fiorire quella civiltà dell’amore che auspicava il Concilio 50 anni fa.
Le persone innamorate di Dio non invecchiano mai. Le persone che amano non invecchiano mai. Perché per loro il tempo si ferma.
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