Bruno Mardegan
Blog / Bruno Mardegan / Lettere | 05 Dicembre 2012

Lettere – La nuova droga del gioco d’azzardo

Lettera spedita al Corriere della Sera. Pubblicata il 20 novembre 2012

Dalle auto alle slot nei Mega autosaloni.

Ci sono famiglie che si rovinano col gioco d’azzardo. L’azzardo è una droga libera che causa la ludopatia. Sorprende il fatto che gli autosaloni chiusi per la crisi del mercato dell’auto, si trasformino in mega saloni di slot machine aperti 24 ore su 24.

Bruno Mardegan Milano.Lettera pubblicata sul Corriere della Sera del  20 novembre 2012.

Lettera a Tempi

Caro direttore,  abbiamo il dovere di pretendere dalle istituzioni pubbliche di fermare lo tsunami dell’invasione dei super negozi di slotmachine. Della pericolosità del gioco d’azzardo si sono rese conto alcune signore di Pavia e  di Cremona. Le donne pavesi sono intervenute energicamente. Si sono rivolte al tribunale per chiedere l’interdizione dei rispettivi mariti ludopatici e pericolosi per la famiglia. Una commessa di Cremona ha invece staccato la spina delle macchine d’azzardo con  la motivazione fondata che altrimenti quei giocatori si sarebbero rovinati. Frattanto, a Milano al contrario sono in allestimento in zona Sempione tre megastore da adibire a slotmachine. Parlo della zona che conosco perché vi abito. E’ probabile che in altri rioni cittadini si trovino nelle identiche condizioni  I mega saloni resteranno aperti 24 ore su 24. Risulta che l’industria delle slot e dell’azzardo sia la prima industria nazionale. Il suo potere economico si evidenzia indirettamente dal  condono di multe per 97 miliardi annunciato dai giornali. La notizia era talmente ecclatante che un quotidiano l’ha pubblicata  in prima pagina incorniciandola.  La rivista Tempi, a sua volta, dovrebbe  occuparsi del lancio di una campagna mediatica, che promuova, con l’appoggio del volontariato  una raccolta di firme contro la liberalizzazione dell’azzardo, e contro l’apertura dei saloni slot per l’intera giornata, domenica compresa. Il pericolo per le  famiglie e la società è di una gravità enorme.  Occorre lanciare  un potente SOS che arrivi  fino al Parlamento. La cronaca  dà notizia di famiglie che si sono completamente rovinate con l’azzardo. Hanno perso tutti i loro beni.. Sono state costrette a vendere o a ipotecare le rispettive case d’abitazione. Si sono ridotte sul lastrico . Urge intervenire prima che la rete dei saloni di slotmachine si estenda a tutto il territorio nazionale e l’Italia si trasformi in un grande casinò, tipo Las Vegas. Sarebbe un fattore altamente peggiorativo della crisi economica e anche di quella morale. L’esperienza  milanese  sta a indicare che a seguito della  forte flessione del mercato automobilistico, tanti autosaloni sono stati chiusi e trasformati in slotsaloni. Un primo correttivo che il governo può adottare subito è quello della revoca dell’autorizzazione all’apertura dei negozi di notte, anche perché si è constatato che le vendite non sono cresciute adottando  quell’orario , come il governo si era illuso che avvenisse.. Con viva cordialità.

Bruno Mardegan – Milano

Lettera spedita a “La bussola quotidiana”

Caro direttore, ci sono famiglie che si rovinano col gioco d’azzardo. Coloro che si lamentavano della mancata liberalizzazione della droga sono stati accontentati. L’azzardo è una droga libera che causa la ludopatia e ammazza le famiglie. Sorprende anche il fatto che gli autosaloni chiusi a causa della crisi del mercato dell’automobile si trasformino in megasaloni di slotmachine, aperti 24 ore su 24. A Milano ne stanno allestendo due in zona Certosa-Firenze, e u terzo in piazza Prealpi, a breve distanza l’uno dall’altro. Il timore che l’Italia diventi la patria dei casinò è concreto. Distinti saluti.

Bruno Mardegan – Milano

Lettera spedita a La Nuova Bussola

Caro direttore, a Pavia si è verificata una situazione grave causata da ludopatia. Alcune donne hanno chiesto al tribunale di fare interdire i rispettivi mariti vittime del gioco d’azzardo per neutralizzare la rovina economica delle rispettive famiglie. Risulta che oltre a  Pavia si trovino nelle stesse condizioni altre nove città . Una notizia di cronaca analoga riguarda l’intervento di una barista di Cremona che ha tolto la corrente alle slot per impedire che i giocatori si rovinassero. Ma non è finita. Un’ordinanza del sindaco di Nova Milanese obbliga i locali con slot machine a esporre avvisi sui pericoli della ludopatia. Il peggio però lo vedremo presto a Milano, dove si stanno allestendo mega saloni adibiti alle slot machine, aperti 24 ore ore su 24. Un grande salone di questo tipo aprirà a breve in Viale Certosa, arteria di grande passaggio verso le autostrade. Un altro è in allestimento a duecento metri di distanza, in piazza Firenze. Un terzo in Piazza Prealpi. A Bergamo otto vigili sono stati scoperti mentre giocavano alle slot e poi allontanati a viva forza. Uno di loro è risultato ludopatico. Un caso analogo di un uomo che ha dovuto essere allontanato dalle macchine mangiasoldi è stato denunciato a Palermo. Di questo passo l’Italia  diventerà il Paese dei casinò, e tante famiglie finiranno in rovina, se le donne non avranno il coraggio di far interdire i propri mariti  sull’ esempio delle donne pavesi oppure se le bariste non sentiranno il dovere in coscienza di spegnere la corrente, o se i vigili baderanno al traffico piuttosto che alle slot. Ma soprattutto lo Stato non metterà dei limiti  a questa sfrenatezza. Cordialmente.

Bruno Mardegan – Milano

 

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