Blog | 13 Gennaio 2012

Stiamo crescendo: tre attenzioni per farlo bene

Il nostro blog sta crescendo. Quelli che scrivono abitualmente ora sono quindici/venti persone. Mi dicono che il massimo normale sia cinquanta e che oltre non si riescano più a seguire le discussioni. Non lo so. Ci arriveremo.
Quindici/venti sono le persone che scrivono, ma molte di più sono quelle che leggono: i numeri delle visualizzazioni li vedete anche da soli. Alcuni di loro hanno buone intenzioni, altri meno. Forse per questo, o forse per un eccessivo senso di responsabilità da parte mia, vorrei ripeterci perché siamo nati. E fissare tre paletti. Siamo nati per quello che si dice in Come Gesù alle pp. 201-202. “La grazia dell’amico è quella di stare sul mio stesso piano, dell’essere immischiato nella mia stessa vita. Se non si fa attenzione a ciò, si corre il rischio di fraintendimenti che possono portare proprio i cristiani che vogliono prendere Cristo sul serio, a espellere Gesù dalla loro amicizia reciproca. Ma allora che amicizia sarebbe? Mi vengono in mente i discepoli di Emmaus che camminando parlano tra loro di Gesù (cfr Lc 24, 13-35). Si confrontano, si comunicano la loro delusione da amici. Parlano tra loro di Gesù ma da nulla si evince che uno abbia una particolare autorità rispetto all’altro. Lo fanno come lo fanno gli amici. E proprio grazie a questo confidarsi reciproco e amicale appare loro Gesù. Se avessero parlato solo del tempo o della partita di calcio
o di quanti sono venuti all’attività, come sarebbe andata? Credo che Gesù non sarebbe apparso.” (Come Gesù, pp. 201-202)

Questo non è il blog di un prete che ha bisogno di pubblicare le sue omelie su internet per avere qualche fan in più, ma un luogo in cui vogliamo lo spazio della libertà per approfondire i temi che sono legati al libro “Come Gesù”. Un blog può essere questo ma può anche diventare la piazza dell’urlo, dello schiamazzo, della plebaglia: non del popolo, per il quale ho un grande rispetto. Ne abbiamo tanti esempi nei salotti buoni della nostra televisione, della radio, di internet e di facebook,  dove a volte assistiamo a veri e propri linciaggi.  Per questo mi sento  spinto a dare dei consigli e a condensarli in tre punti.

1) Nomi, cognomi, nickname &  anonimato.

Su internet ciascuno si firma come vuole. Ma negli altri blog quasi nessuno usa i propri nomi. Perché a chi legge un blog non importa sapere come ti chiami ma gli interessa leggere quello che scrivi. Per capire lo spessore dei contenuti la firma è ininfluente. Ciò che caratterizza le persone nel mondo virtuale è ciò che dicono non come si firmano. Sono sicuro che dopo tre mesi tutti saprete accorgervi se certe cose le scrivo perché sono autentico, perché lì dentro ci sono io, o perché “devo”. Può essere perfino divertente scoprire l’identità di chi scrive tra le righe. Forse è anche un modo per diventare un po’ amici: si possono scrivere e leggere cose che magari guardandosi in faccia ci si direbbe solo dopo due anni. E se uno vuole fare l’hacker si isola da solo. Oltretutto esigere che su internet ci si firmi è inutile. Non sapremo mai la verità. E’ come se io pretendessi che voi mettiate le vostre foto accanto al nome. Sarebbe un’ idiozia, ma non solo.
Sarebbe anche pericoloso. Perché ciascuno di noi ha una famiglia, figli, parenti. E forse anche una famiglia spirituale. Il blog è mio per cui io devo dire per forza chi sono, ma quante volte devo pensare e ripensare se una cosa scriverla o no, dirla o no. Chi ci andrà di mezzo? Sì: questi ragionamenti io sono costretto a farli ma vorrei togliere a voi questo peso. Fate come volete, ma se volete seguire il mio consiglio sceglietevi un vostro profilo, un nickname. Anche “anonimo” va bene (poi però bisogna fare la caccia al tesoro per distinguerli).
Comunque fate voi.
Io ve lo volevo dire.

2) Argomento parolacce.

Siamo tutti abituati a dirne e sentirne. E anche a dirne (lo ripeto apposta, non per sbaglio). Questa è la verità. Ma c’è gente un po’ singolare – io li chiamo i “benpensanti” – che si scandalizzano di questa cosa. Le dicono di nascosto ma in pubblico scagliano la pietra. Lo so, è una cosa sciocca. Ma in fin dei conti non credo sia un grosso problema evitarle. Facciamo un po’ di esercizi di eufemismi e teniamo dentro al blog anche questi signori (… per non dire delle signore che non scherzano affatto!)

3) Argomento realtà ecclesiali

Io (ma dovrei dire noi) vorrei che questo blog fosse trasversale. Una cosa che vale per tutti. Tutte le realtà ecclesiali e tutte le religioni compresi gli atei. Per questo vi chiederei per il momento di evitare riferimenti a realtà ecclesiali specifiche (Neocatecumenali, Opus Dei, Comunione e Liberazione, ecc.). Non siamo ancora pronti per affrontare questioni del genere. Non c’è bisogno di dire che sono un Memores Domini, un numerario, o una monaca carmelitana di san Vittoriano. Posso dire che vivo il celibato, o che sono una monaca. Non c’è bisogno di dire che non sono d’accordo che nella mia scuola dell’Opus Dei o dei Legionari di Cristo, ci sia la divisione maschi/femmine. Posso dire che non sono d’accordo con la mia scuola e parlare pro e contro la coeducazione, l’educazione differenziata, omogenea, o come la si voglia chiamare. Sono esempi ma spero di essere stato chiaro. Vi assicuro che adesso dobbiamo evitare di scivolare su bucce di banana così stupide. Più avanti magari affronteremo aspetti specifici.

Grazie infinite!
E andiamo avanti.

32 risposte a “Stiamo crescendo: tre attenzioni per farlo bene”

  1. Anonymous ha detto:

    L’erba vöj la nass nel giardin del rè

  2. fefral ha detto:

    ok, don Mauro, facciamo che sulle parolacce ci provo (ma non garantisco)
    Sul riferimento alle specifiche realtà ecclesiali ho già detto come la penso, ma visto che non sono interessata a esplicitare nulla non farò fatica ad adeguarmi.

  3. Ilde ha detto:

    “In tempi di inganno universale, dire la verità diventa un atto rivoluzionario” (George Orwell)

  4. acida ha detto:

    Don Mauro, secondo me fai più danno con queste regole che se lasci liberi. Comunque anche io mi adeguo, (con riserva sulle parolaccie). Perdindirindina però lo dico eh!!! :-)

  5. Lidia ha detto:

    Don Mauro: (haha, per me il problema delle parolacce non esiste perché non le dico :) ) sono d’accordo con acida.
    A me le regole e i paletti non piacciono, i blog . MA: 1) capisco perché lei le mette, e sono d’accordo; 2) il blog è casa sua. Siamo tutti invitati alla festa e per dvertirci, ma le regole le fissa il padrone di casa.
    perciò mi adeguo.
    vorrei solo precisare una cosa: sono d’accordo che il blog non è il luogo adatto (a meno che non si apra una discussione ad hoc) per disquisire sull’Opus Dei bigotta per la divisione maschi/femmine o su CL immischiata in politica (ho letto oggi un articolo su Sette al proposito, lo dico solo per questo). E, per come spesso vanno le cose, una discussione su una scuola divisa maschi/femmine non resta sull’argomento, ma spazia sull’Opus Dei (bogottismo, politica, etc.), così una discussione non resta sul comportamento dei politici cattolici, ma diventa un processo a CL.
    Su questo sono perfettamente d’accordo con lei.
    Ma è importante capire che un ateo non si sente discriminato se io gli dico che sono suora carmelitana. Anzi: magari si sente interessato. Come a me, se un ateo scrive che è ateo perché marxista convinto o perché ultra-liberista alla Vittorio Feltri, non mi è indifferente. Mi interessa. perché lui non è “un ateo”. è Luigi, ateo marxista; è Carmelina, ultra-liberista. E sciacquare la loro identità in un “parliamo in astratto” magari li estranea più di quanto non farebbe una discussione in cui una suora carmelitana e un Neocatecumenale si presentano come tali.
    Il confine tra buttarla inc aciara e reale condivisione è labile, e solo lei può decidere quale rischiare. In generale mi pare che la sua decisione sia prudente, comunque.

  6. fefral ha detto:

    Si, Lidia, totalmente d’accordo con te. Il tema non è mettersi ad analizzare le diverse istituzioni della chiesa, ma se io racconto di me che ho tre figli, lavoro e frequento i neocatecumenali (non li conosco proprio, era tanto per dirne una) qual è il problema?
    Comunque Lidia ha ragione, siamo ospiti e cercherò di essere educata.
    Detto ciò a che punto stavamo sulle altre discussioni?

  7. La sciagurata rispose ha detto:

    Datemi delle costrizioni e riuscirò a violarle, lasciatemi libero e le rispetterò volentieri.

    Mi viene in mente quando hanno aperto il vasetto di nutella nuovo e sigillato, e c’era dentro la mia ditata.

  8. Gio_prankster ha detto:

    don le lancio il metaforico ‘guanto’ di sfida…:

    è possibile amare una ragazza e riuscire a rinunciare di stare con lei (giacché questa non ti vuole) però vederla e sentirla molto spesso come amico? è possibile esserle davvero amico nonostante si sappia (e si sia scelto!) di amarla?

    io credo di sì, e credo che sulla base di questo si possa parlare di amore VERO e non di cotta. lei che dice? è una cosa da cristiano amarla sacrificando i propri sogni su di lei ma rimanendole accanto dando tutto sé stesso?

  9. fefral ha detto:

    Ciao Giò, forse non è questa la discussione giusta in cui parlarne ma quella sull’amicizia:
    http://mauroleonardi.blogspot.com/2012/01/lamicizia-lamicizia-1.html

    magari ti rispondo là

  10. fefral ha detto:

    (ma non c’è modo di inserire un link diretto?, comunque basta che fai copia incolla per aprire la discussione sull’amicizia)

  11. fefral ha detto:

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  12. fefral ha detto:

    Don mauro che ne dice di spezzare la discussione sul celibato? E’ troppo lunga e si perdono gli ultimi commenti perchè rimangono nascosti. Può fare una cosa tipo
    “Il celibato 2, la vendetta”

    segue la discussione

    http://mauroleonardi.blogspot.com/2012/01/un-celibato-solo-umano-ha-senso-o-la.html

    Ho scoperto che monica aveva commentato solo perchè mi è arrivata la notifica via mail, forse dopo un certo n. di commenti diventa ingestibile

  13. Mauro Leonardi ha detto:

    Fefral hai visto che abbiamo spezzato la Discussione sul celibato? ogni tanto ti ascolto. Lo sai che la tua Lucy sul mio profilo di fb ha preso il posto della copertina che l’Arse aveva pensato per Come Gesù? non male come idea…. c’era qualcuno agli inizi che continuava a scrivermi che il libro sì… però la copertina era proprio brutta! Magari adesso sarò contento….

  14. fefral ha detto:

    Mitico! Beh, decisamente Lucy come copertina sarebbe una figata :-)
    (ops… niente parolacce, scusate)

  15. Mauro Leonardi ha detto:

    Un motivo in più per scrivere sul blog

    Ogni tanto qualcuno mi chiede come faccia a trovare tempo anche per scrivere su un blog. Qualcuno me lo chiede ammirato e qualcuno me lo chiede diffidente. Ci sono molti motivi, rispondo. Alcuni – forse i più profondi – a loro non li dico e purtroppo non li riesco a raccontare neppure adesso. I motivi profondi sono lunghi da riferire perché hanno a che fare con il Mediterraneo, con il perché la civiltà sia nata proprio lì. Lì dove un mare temperato e relativamente piccolo – quindi che ha tempeste tranquille e navigazione semplice – permette di collegare le terre, gli etruschi con gli egizi e così via. E quindi facilita fin dall’antichità la comunicazione, cioè la relazione, ossia la cultura. Perché la cultura ha bisogno che il ragionamento tra me e me (quello libero e vero) divenga un ragionamento tra me e te (libero e vero, però), e possibilmente un ragionamento con loro (liberi e veri, sempre).

    Ho anche un altro motivo, un motivo in più, ed è quello che racconto ora. Detto in breve è che a scrivere si impara scrivendo. Naturalmente ci vuole anche qualcosa dentro, non solo qualcosa da dire intendo, ma anche una specie di clock che faccia sentire quando una frase fila o non fila, un periodo si capisce o no. Ma le persone che hanno questo clock sono più delle molte che credono di non averlo. Imparare a scrivere è importante perché vuol dire imparare a parlare, cioè a pensare. Quando le persone non sanno esprimersi non sanno pensare. Non hanno chiaro quello che vogliono dire, per questo il loro scrivere è confuso.
    Spero che nessuno neghi che pensare – e quindi scrivere – sia importante. Importante per sé, e importante per gli altri. In una riunione di lavoro c’è una bella differenza tra chi sa parlare e chi non lo sa fare: il primo convince e in genere vince, il secondo perde e se la prende con gli altri. Questo vale non solo sul lavoro, ma anche a casa, con la moglie il marito e i figli, con gli amici, in parrocchia, in palestra. E così via.

    Vi sarete accorti che tra quelli che scrivono sul nostro blog ce ne sono alcuni molto efficaci e altri che lo sono molto meno. Poi ci sono molti che leggono e non scrivono. Pensano di appartenere alla terza categoria – quelli che non sapranno mai scrivere. Secondo me dovrebbero provare.
    Quelli che scrivono meglio sono quelli che frequentano i blog da anni e hanno imparato. Hanno imparato a scrivere, e hanno imparato a ascoltare. Sono avanti a noi e da loro dobbiamo imparare.
    Così anche a noi il lavoro comincerà a andar meglio. Quando parleremo la gente dirà che avremo personalità.
    Poi la vita è la vita, chiaro. Ciascuno rimane quello che è. Ma almeno, se dico bianco è perché penso bianco.
    E la gente capisce bianco.

  16. Non voglio più starci nella terza categoria ha detto:

    Ma che bello don Mauro! Grazie per questo commento e per averci confidato il motivo in più. E’ quello che sto pensando da molto e che però non riuscivo a tradurre da pensieri in parole. Forse cercherò d’impegnarmi nel passare dalla terza alla seconda categoria…

  17. Giancarlo Polenghi ha detto:

    Anche io penso che ci sia una relazione tra lo scrivere e il pensare (anche tra il parlare e il pensare). Il pensiero si svolge, a volte si dipana, poi si ripulisce, lo si considera e condivide. Parlare da soli e’ un po’ da matti, ma quando si scrive si e’ sempre almeno in due …. La scrittura poi e’ una medicina che cura, fa portenti.

  18. fefral ha detto:

    “Parlare da soli e’ un po’ da matti, ma quando si scrive si e’ sempre almeno in due”
    bella ‘sta cosa.
    Da ragazzina ho iniziato non so quanti diari. Li ho abbandonati sempre molto in fretta, mi sentivo scema a scrivere a nessuno, a me stessa, a un amico immaginario. Eppure scrivo tantissimo, ma scrivo mail o nei blog. Riesco a scrivere solo se mi sto rivolgendo a qualcuno, mi aiuta a mettermi in discussione, a far lavorare il cervello.
    @Non voglio più starci nella terza categoria: coraggio buttati!

  19. eli galli ha detto:

    A volte però pensi bianco, scrivi bianco e c’è chi capisce nero e chi capisce bianco. E non è sempre che non sapevi pensare o che non sai scrivere è che anche scrivere, come si scrive qui, è una relazione e quindi c’è sempre il rischio dell’altro, il rischio dell’essere in due (in tre,in quattro…). A volte i commenti meno efficaci richiedono solo una seconda lettura o una risposta delicata per chiedergli di rispiegare e poi ci sono le Fefral e le Sciagurata, Stefania, Paola, Lidia che c’hanno il dono di natura e le leggi e impari i vari stili e un po’scopiazzi lo stile e un po’dici”mi butto” (bel consiglio Fefral).

  20. stefania perna ha detto:

    Vorrei che questo mio intervento,fosse considerato una riflessione di carattere generale e non un qualcosa di riferito a me personalmente;premesso questo,mi permetterei di aggiungere alle 3 categorie individuate da D Mauro,una quarta categoria di “scrittori”,quelli che lo fanno” ex abundantia cordis,”cioè perchè sono talmente “pieni “dentro di sè di determinati contenuti ed idee,per averli fatti propri e vissuti in modo esperienziale,da aver bisogno di “tirarli fuori” e condividerli in qualche modo.
    E’ quello che spesso è successo nella letteratura,negli epistolari e in tempi moderni ,perchè no,anche nelle mail o in alcuni blog.
    Si badi bene che tutto questo,non è principalmente una ricchezza,(Eli dice -un dono di natura),ma spesso per chi scrive,è il risultato di un tormento,”dell’essere stati in pericolo”(questo lo dice D’Avenia,non certo io,anche perchè,come dicevo all’inizio,questa è una riflessione in generale!!);ma proprio in questi casi,lo scrivere,aldilà del valore letterario, diventa condivisione della parte più profonda di sè ed è per questo motivo che,anche se molti grandi autori sono stati quasi border-line,per quanto riguarda percorsi di vita,autostima equilibrio psicologico etc…i loro libri sono spesso” i nostri migliori amici”,perchè rispecchiano uno stato d’animo,un problema..CHE UNO SI PORTA DENTRO,CREDENDO DI ESSERE L’UNICO AD AVERLO!
    Credo che tra le gioie più grandi e pure della vita,ci sia proprio l’ACCORGERSI DI NON ESSERE SOLI,A VIVERE QUALCOSA,ma di essere fratello tra i fratelli,ritrovare un pezzetto di sè nelle parole ed esperienze altrui,belle o brutte che siano.
    ”Siamo chiamati a condividere anche tutte le nostre povertà: l’indigenza, la malattia, la solitudine, la disperazione, il bisogno di amore. Se queste povertà non fossero condivise, coloro che hanno in abbondanza non potrebbero esprimere: responsabilità, condivisione, compassione, solidarietà, fraternità, tenerezza, amore, provvidenza.
    Se non si condividono le povertà, si mortifica la libera circolazione dell’amore.”;questo mi ha scritto un amico in bacheca e A QUESTO LIVELLO SECONDO ME, SI PONGONO LA VERA SCRITTURA E LA VERA AMICIZIA.
    Penso che questo dovrebbe essere una ricchezza peculiare del cristianesimo,perchè se è vero che nel Paradiso,la beatitudine sarà avere “ un Dio che sarà tutto in tutti”…per ora è bellissimo cogliere qualche frammento di questa unità tra noi.!!
    Anche se spesso in alcuni ambienti cattolici,si preferisce enfatizzare l’aspetto esemplare,il porsi come esempi o modelli perfetti,che rischia di far perdere per strada questa enorme ricchezza…
    Credo infine che sia questo il senso profondo dell’estremo gesto d’amore compiuto da Dio nell’Incarnazione;
    DA QUEL MOMENTO,TUTTO QUELLO CHE VIVI E PROVI TU,UOMO,MA PROPRIO TUTTO,COMPRESA LA MORTE,HO VOLUTO PROVARLO ANCHE IO,DIO,PERCHE’ TU NON TI SENTA MAI PIU’ SOLO.
    Nella misura in cui si capisce o anche solo si intravede questo,(che un Dio pur rimanendo tale,ha voluto anche essere fratello!!)…la figura di Gesù diventa irresistibile…
    Sono finita ,forse,un pò lontano dall’argomento base,ma sono i rischi dello scrivere…

  21. Paola Baratta ha detto:

    Scrivere…Il mio grande Amore!!!! Perchè scrivere mi permette di essere me senza arrossire….Quando si scrive si è sempre in due…Ci sono io…E la parte più vera di me che mi ascolta. Il mio corpo scompare e l’inchiostro (o la tastiera) mette a nudo ciò che altrimenti mi vergognerei a mostrare persino a me stessa, ma che vorrei tanto dire…”Chi scrive è un tormento dell’essere”, Sì è proprio vero…Significa capire che un problema, un sentimento..Non sei l’unico essere a provarlo…Ma lo condividi con L’Umanità.
    Ed ecco che piangi, piangi davvero davanti alla sfortunata Saffo che esclama ad un dio troppo lontano:
    “Qual fallo mai, qual sì nefando eccesso
    Macchiommi anzi il dì natale, onde sì torvo
    Il ciel mi fosse e di fortuna il volto?
    In che peccai bambina, allor che ignara
    Di misfatto è la vita, onde poi scemo
    Di giovanezza, e disfiorato, al fuso
    Dell’indomita Parca si volvesse
    Il ferrigno mio stame? Incaute voci
    Spande il tuo labbro: i destinati eventi
    Move arcano consiglio. Arcano è tutto,
    Fuor che il nostro dolor. Negletta prole
    Nascemmo al pianto, e la ragione in grembo
    De’ celesti si posa. Oh cure, oh speme
    De’ più verd’anni! Alle sembianze il Padre,
    Alle amene sembianze eterno regno
    Diè nelle genti; e per virili imprese,
    Per dotta lira o canto,
    Virtù non luce in disadorno ammanto.”

    La letteratura, la lettura, la scrittura per me sono un grande tesoro. E sono profondamente grata per aver potuto avvicinare questa miniera di amore, di fede, di altruismo (gli scrittori hanno scritto…per noi!). Ne sono innamorata e da innamorata – qualche volta lo so i miei alunni mi prendono in giro – cerco di comunicare ai miei studenti tutto questo.
    C’è un quadro, stupendo, di Michelangelo ( si capisce che lo adoro…): è il Tondo Doni. Sullo sfondo ci sono sagome di uomini nudi in pose armoniose che rappresentano la grandezza della Cultura Classica. In primo piano si vede Giuseppe che – da dietro un davanzale – passa Gesù bambino dalle proprie mani alle braccia di Maria che si impone statuaria in primissimo piano e rappresenta l’età cristiana: le due culture non sono in competizione, ma l’una si è “donata” all’altra attraverso l’anello di congiunzione che è Gesù. Un bellissimo quadro che parla tanto di Amicizia, di dono, di gratuità. O ancora Gian Battista Vico, coi suoi nani che salgono sulle spalle dei giganti per vedere, vedere sempre un pochino più in là. E allora anche attraverso le parole di tanti uomini, di tante generazioni passate…Riesci ad intravedere il mistero dell’Incarnazione e “L’amor che per l’Universo si squaderna”. Sì…Perchè la Verità non ha abbandonato mai gli uomini che hanno saputo descriverLa, InvocarLa, Sperarla, DisperarLa in versi, in parole immortali…E anche, sì, anche nei mille diari incompiuti di una ragazzina ( mi hai commosso feFral) che si sentiva scema a scrivere a nessuno, a Sè stessa. O ad un’amico immaginario. Non hai mai pensato che scrivevi, forse, A Dio? Oppure, oppure quella Verità sta un pò anche negli interventi, tutti, dei partecipanti a questo blog … Don Mauro, Stefania, Eli, Anonimi, frufru/fufù, sciagurata, acida e quant’altro… Grazie!
    Grazie a tutti!

  22. Eli galli ha detto:

    Vorrei proporre una quarta attenzione: si potrebbero scrivere i commenti solo in coda all’ultimo e non sotto i singoli “Rispondi”. Mi sembra che se no diventi tutto troppo dispersivo: per leggere ogni commento nuovo (segnalato nei numeri totali dell’indice)devo andare su e giù per la discussione a cercarli. Grazie.

  23. Anonymous ha detto:

    E’ vero, è scomodo. Ma per far scorrere la pagina ci vogliono 30 secondi, al massimo un minuto!Non mi sembra una gran fatica… ;-)

  24. Caterina Banagni ha detto:

    Io faccio parte della terza categoria, cerco di non perdere un passaggio di quanto scrivete, è tutto molto bello e mi ha aiutato a rielaborare tante idee che avevo e che in parte erano sbagliate e mi sono anche divertita. Adesso non riesco a fare a meno di venirvi a trovare ogni tanto…ma scrivere è difficile specialmente quando si scende nel profondo, però leggervi è bellissimo. SIETE UN DONO!

  25. fefral ha detto:

    scusate ma qualcuno ha visto Mr. Rispose?

  26. Non voglio più starci nella terza categoria ha detto:

    grazie fefral! Cercherò di scrivere prossimamente!

  27. Martedì Puntuale ha detto:

    Grazie Caterina. Quando sei arrivata (nel profondo)e pure prima se vuoi, scrivi pure tu. A presto,spero.
    Giusto Fefral!

  28. fefral ha detto:

    domanda tecnica all’amministratore del blog: c’è un modo per evidenziare da qualche parte gli ultimi commenti scritti? In questa maniera se qualcuno scrive in coda a vecchie discussioni non si rischia che nessuno legga. Non so, fare una specie di indice degli ultimi commenti? Su wordpress si può fare

  29. fefral ha detto:

    ho visto che in alto sono state riportate le discussioni più aggiornate. E’ possibile inserirle come link, in modo che cliccandoci sopra porti direttamente alle discussioni?

  30. Mauro Leonardi ha detto:

    Purtroppo no Fefral. Lo devo fare io manualmente ogni giorno.

  31. Tres ha detto:

    Don Mauro grazie del lavoro quotidiano e manuale di aggiornamento: pura santità quotidiana! Utile ed efficace.