Blog | 23 Novembre 2011

AMICIZIA: DARE TEMPO E’ IL MODO PIU’ VERO DI AMARE. [data originale: 23.11.2011]


Amicizia e matrimonio. Ma le persone sposate quanto tempo dedicano a
curare la loro relazione? Pù o meno di quando erano fidanzate? (e qui la decisione di vivere durante il fidanzamento la sessualità in in un certo modo, non è indifferente). E prima che venissero i figli quanto se ne dedicavano? E dopo che sono arrivati?

Forse dobbiamo renderci conto che la sostanza di quanto andiamo dicendo sull’amicizia ruota attorno alla categoria “tempo”. Oggi come oggi dedicare tempo a una persona è il modo più vero di amarla. Agli amici dedichiamo tempo, non c’è dubbio. Magari accade di tanto in tanto, magari è una volta l’anno, ma quando stiamo con gli amici il tempo è tutto per gli amici. Scegliamo che sia così. Proprio questo è l’elemento decisivo per rispondere alla domanda se ci sia o meno amicizia nel matrimonio e nel fidanzamento. “Marito e moglie devono imparare a diventare anche amici: a questo, in gran parte, si riconduce il fidanzamento” (Come Gesù, p. 176).
“Dimmi a cosa dedichi il tuo tempo, e ti dirò qual è la tua scala di valori. Mentre per l’uomo è possibile esercitare un certo dominio sullo spazio, non è possibile fare altrettanto con il tempo. Mentre il movimento nello spazio è reversibile (posso andare e tornare da un posto), quello nel tempo è assolutamente irreversibile: non si può “tornare” dal passato o “andare” verso il futuro. Si può solo andare avanti. Noi abbiamo esclusivamente l’istante presente e lo sappiamo. Possiamo dilatare il nostro spazio esistenziale comprando case, terreni, e spostandoci più velocemente con i mezzi di trasporto; internet e i telefonini ci permettono di crederci un po’ “dei” rispetto al qui, ma rispetto all’ ora siamo inchiodati. Il tempo è ciò in cui realizzo la mia vita, “mi realizzo” adesso e solo adesso e questo lo si sa quand’anche non ci si pensasse. Il tempo è una morsa da cui nessuno di noi può sfuggire. Per questo dedicare tempo a una persona è forse il modo più vero di amarla.” (Mezz’ora di orazione, p. 12)

59 risposte a “AMICIZIA: DARE TEMPO E’ IL MODO PIU’ VERO DI AMARE. [data originale: 23.11.2011]”

  1. Antonio ha detto:

    Tutti abbiamo bisogno di trovare attorno a noi chi certifichi “oggettivamente” il nostro valore, la nostra rilevanza nel nostro mondo.
    L’amico è il “certificatore”, colui che giudica l’uso che facciamo della nostra libertà.
    Lo fa in base all’autorità di cui lo abbiamo investito scegliendo tra tanti … solo lui ne ha diritto.
    Se nessuno ci sembra meritare questa “investitura” allora le nostre relazioni (tante, poche … non importa) sono fragili, sono luoghi in cui si parla d’altro … mai dell’essenziale.
    E questo “altro” di cui si parla sono le nostre “potenzialità” … la nostra intelligenza, la nostra cultura, le nostre passioni.
    Ci accontentiamo essere “rilevanti” in potenza.

  2. stefania perna ha detto:

    Nell’intervento iniziale,secondo me,sono presenti due temi ben distinti:l’uso del tempo come espressione di amore tra uomo e donna e come espressione della scala di valori di ognuno.
    Vorrei fermarmi per ora,sul secondo aspetto,perchè,anche se ci rendiamo subito conto che “siamo padroni solo dell’istante che viviamo”(e anche su facebook,si trovano una marea di semplici riflessioni sul tema,a partire dal considerare il presente come un dono…infatti si chiama ..”presente”!!…)è in atto una vera congiura culturale,che vuole impedirci di accorgercene.
    Tutto mira ad una ottimizzazione del tempo secondo una visione utilitaristico-aziendale che non è giusto applicare tout court al vissuto umano,perchè dietro l’azione umana ci vuole SEMPRE il pensiero giusto…il famoso” se non vivi come pensi finisci per pensare come vivi “anzi ….finisci per anestetizzare il tuo pensiero nel continuo” fare.”
    Si tratta di una vera anestesia..!!!!.
    perchè in effetti può essere doloroso e faticoso,rendersi conto che viviamo in una stranissima condizione..circondanti da un mondo di realtà metafisiche che poi sono quelle che realmente ci fanno felici(tipo l’amore,l’amicizia,la comprensione…tutte realtà che non sono nel mondo fisico….)
    è penoso rendersi conto che tutte le immagini..”portano scritto più in là”e sono destinate a non soddisfarci pienamente,così che raggiunta una cosa subito ne desideriamo un’altra…e ancora più umiltà ci vuole per cogliersi come “creature momentanee ma di durata infinita”…e rendersi conto che ,SE NON SI CAPISCE E ACCETTA QUESTO ,la nostra vita è un vano agitarsi che si conclude con la morte,perchè se non si vive bene l’oggi,”l’oggi sarà presto domani e il domani sarà presto l’eterno”(Gouthey).
    Deve essere un nostro impegno,cercare e difendere caparbiamente dei momenti personali di riflessione e di cura degli altri come ascolto,amicizia……è una vera lotta( perchè c’è qualcosa di diabolico a ostacolarci!!! ;in fondo il diavolo è colui che divide…e togliendo il tempo…divide l’uomo dagli altri e dal suo più profondo..se stesso…)
    Non a caso il diavolo dell’ Apocalisse è sempre furioso,perchè…non ha tempo!!e la Sacra Scrittura presenta infiniti inviti a valorizzare il tempo..
    dal considerare che “c’è un tempo per ogni cosa”…all’umile preghiera “insegnaci a contare i giorni e arriveremo alla sapienza del cuore”…
    al “non sfuggano dal tuo cuore(le cose di Dio)per tutto il tempo della tua vita…”alle famose parole di Gesù “chi può aggiungere un’ora sola alla sua vita?”….etc
    E mi piace moltissimo l’ultima frase che accosta …”dedicare tempo a una persona è forse il modo più vero di amarla.”……….e……… Mezz’ora di orazione…..
    …evidentemente è il titolo del libro!!!…ma è pur vero che stare a “perdere” mezz’ora di tempo con Dio…è un modo di amarlo bellissimo,nonchè un modo di sentirci amati e di permetterGli di raggiungerci nel caos quotidiano…

    Chiudo con un breve racconto, che ricordo spesso, quando la tentazione di considerar la preghiera tempo perso…. si fa strada…
    “un re aveva un figlio;era solo un bambino e doveva salire al trono.La sua educazione era affare di stato.
    C’era una legge che imponeva al re di vedere il figlio una sola volta all’anno.
    Il re amava molto il suo bambino e anche il principino amava il re..
    Quanto avrebbero voluto stare insieme un pò di più!!!!!!ma la legge era inesorabile.
    Così pian piano,negli anni….. divennero due estranei….
    PER QUESTO DOBBIAMO PREGARE OGNI GIORNO,FINCHE’ SIAMO LONTANI DAL PALAZZO DEL PADRE….

  3. Anonymous ha detto:

    Per questo dedicare tempo a una persona è forse il modo più vero di amarla,( bellissima frase)don Mauro,la riscrivo.E gia’ dedicare tempo e amare con tutte le nostre fragilita’.e con l’aiuto del SIGNORE..perche’ se hai un incontro REALE CON IL SIGNORE..si cambia,ci mettiamo in discussione,e si incontra diversamente l’altra persona,mettendosi solamente allo stesso piano,e cercare di compredere e non capire con superficialita’.CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO (SANT’AGOSTINO) VANESSA

  4. Anonymous ha detto:

    Un piccolo dono a tutti tratto da un libro che amo moltissimo:
    “Ma la volpe ritornò alla sua idea:
    ” La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
    sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
    fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
    addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…”
    La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
    ” Per favore …..addomesticami”, disse.
    ” Volentieri”, rispose il piccolo principe, ” ma non ho molto tempo, però.
    Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose”.
    ” Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe.” gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”
    (il Piccolo Principe).

  5. Mauro Leonardi ha detto:

    Prendete la vostra giornata. Ventiquattro ore. Togliete tutte le ore in cui siete obbligati a fare qualcosa. Mangiare, dormire, spostarsi per la città, lavorare, studiare, pregare (nel mio caso lo includo tra gli obblighi) (sono quasi 2 ore e mezza al giorno) (penso che un sacerdote che non prega sia come un cuoco che non fa da mangiare, per questo lo includo tra gli obblighi). Quanto tempo rimane? Quel tempo lì è il tempo libero. Due ore? due ore e mezza? Centoventi minuti? Cento ottanta? Provate a dirvi come li impiegate sul serio. Adesso prendete un foglio di carta. Bianco. Fate l’elenco di quelli che secondo voi sono i vostri valori. Adesso fate il paragone. La cosa che c’è al primo posto del tempo libero, il tempo cioè impiegato liberamente, è la cosa più importante. Lo spazzolino da denti è più importante di Dio? Sì. I soldatini sono più importanti di mia moglie? Sì. E ci fermiamo qui.

  6. Anonymous ha detto:

    Due ore e mezza al giorno di tempo libero ?!?!…Un sogno :-)

  7. Mauro Leonardi ha detto:

    Anonimo hai ragione, è proprio un sogno. Ma va bene così o stiamo facendo qualcosa di sbagliato nell’impostare la nostra vita. Possibile che avere due ore e mezza di tempo libero al giorno sia un lusso?

  8. fefral ha detto:

    Per una madre che lavora due ore e mezza di tempo libero forse si riescono ad ottenere un paio di volte al mese. E quando capita a volte l’unica cosa che si riesce a decidere di fare è appisolarsi sul divano :-)
    Detto ciò, un modo per riuscire a dedicare il tempo agli altri possono trovarlo anche le mamme che lavorano? Un trucco è fare insieme alle persone case le cose che si devono fare. Fare shopping con una figlia, cucinare insieme al marito, andare al supermercato con un’amica, stirare mentre con l’auricolare si parla al telefono con un amico, scrivere mail con l’iphone dai mezzi pubblici, e via così…
    A fine giornata se si è sopravvissute ricordiamoci di struccarci altrimenti il giorno dopo le occhiaie sembreranno ancora più nere :-)

  9. Cristiana ha detto:

    Non capisco questa sottolineatura su “le mamme che lavorano” Fefral… pensi veramente che le mamme che non lavorano… non lavorano?! Il fatto di “non lavorare” nel senso di non percepire uno stipendio non vuol mica dire avere più tempo libero e sai perchè? Perchè quando non si lavora in realtà ti vengono appicciate addosso tutta una serie di incombenze, giri, servizi di tutti i tipi spesso proprio da quelli che lavorano… e spesso non solo per la tua famiglia, ma anche per sorelle, fratelli, genitori qualche volta amici…”Tanto tu non lavori…!!!
    Detto questo non penso che ci sia una regola fissa su quanto e su come utilizzare il tempo libero. Un single ha molto più tempo a disposizione. Per una persona sposata e con figli due ore e mezza al giorno anche a me sembrano veramente impossibili… e concordo sul fatto che allora il tempo “libero” te lo creare dentro il tempo “impegnato”
    Penso che nella vita dobbiamo essere molto duttili anche in quella che è la scala di valori, che deve sicuramente esserci, ma non sempre deve essere rispettata. Spesso a me è capitato di mettere la mia scala dei valori al primo posto pensando di far bene e poi invece mi accorgevo che non guardavo più gli altri e che mettevo le cose (i miei valori- la mia scala di valori) davanti alle persone. Guardavo quella scala e non guardavo più le persone.

  10. eli galli ha detto:

    Non credo che sia solo il lavoro (casalingo o professionale che sia) a rubarci il tempo, credo che sia anche l’incapacità di liberare il tempo. Concordo con l’idea sia di Fefral che di Cristiana che “liberarsi” negli impegni, casomai condividendoli con chi amiamo, sia proprio una bella idea ma credo che sia necessario avere degli spazi proprio dedicati solo al tempo, spazi pieni solo di tempo. Non è impossibile. E credo che ciò sia possibile proprio alle persone impegnate (cioè tutti), anzi solo loro possano riuscirci. Avete presente quando a scuola avevi pochi compiti e ti riducevi alla sera? E quando ne avevi tanti ti organizzavi alla grande e ci usciva pure una passeggiatina? Ecco, così.

  11. fefral ha detto:

    cristiana, conosco un sacco di mamme che non lavorano, nè in casa nè fuori. Altre che lavorano tantissimo, in casa o fuori. Hai parlato tu di stipendio, per me il lavoro di casa è un lavoro a tutti gli effetti e stimo molto chi sceglie di dedicarvici. Perchè questa reazione così piccata?

  12. Anonymous ha detto:

    Mi inserisco nella discussione,perchè anche io ho famiglia,tre figli e lavoro…però ho avuto l’incredibile “fortuna”di capire che il correre da mattina a sera tra 100 cose tutte urgenti..ma non indispensabili,mi stava traformando in “un criceto in gabbia”,espressione non mia,ma molto efficace..arriva il giorno in cui ti chiedi:ma cosa sto costruendo?cosa rimarrà di tutte le mie giornate,se finita una cosa ,ne inizio un’altra senza respiro e senza pensare ?E’ davvero così importante fare questa cosa ,davvero mancherebbe qualcosa alla mia vita senza questa attività?
    Con stile molto più elevato,ho ritrovato tali concetti in un romanzo,letto pochi giorni fa”la gente prende l’autobus,convinta di avere un percorso da fare;sale,scende,mangia dorme…così ogni giorno,un modo come l’altro di rimandare il capolinea,la morte.L’unica libertà concessa è di resistere con dignità fino al capolinea…o cercare di divertirsi almeno…”(D’avenia)
    Quando invece ci si pone davanti al capolinea,per i casi della vita o e si viene semplicemente aiutati a riflettere..può succedere,(ed è essenzialmente un dono di Dio!!)come è successo a me…. di scoprire un’altra dimensione,un significato delle proprie azioni che “va oltre” e rimanere per sempre!!E non è quello che tutti desideriamo?
    E’ il fare le cose con Dio,per Lui,davanti a Lui…ma perchè tutto questo non sia solo parola…E’ NECESSARIO,anche per una persona impegnata, avere 2 ore al giorno,da usare per…trattare Dio!!
    Si perchè non basta capire belle cose una volta…noi siamo persone quotidiane in tutti i nostri bisogni fondamentali per sopravvivere!
    nè vale l’addurre la mancanza di tempo…sarebbe come dire che ,avendo molto da fare…non posso perder tempo a mangiare..e ancor meno a dormire!!
    Quei momenti quotidiani,sono soste necessarie per ripartire alla grande,pit stop indispensabili per non sprecare davvero il tempo e rischiare incidenti gravi..solo se ti ricarichi,riesci a guardare con altri occhi i capricci dei figli,la noia della fila al super,le parole fuori luogo del marito nervoso per il lavoro,le lamentele di quella amica che ti parla dei suoi problemi..perchè sentire è diverso da ascoltare!! ma dopo aver scoperto questo…anche a me mancava il tempo!!
    Allora,restringendo tante cose inutili…ho chiesto il part-time…e l’aiuto di Dio per tutti i problemi a questo legati(ad iniziare da una notevole diffidenza di alcuni amici o familiari!!!)ecco,questa è la mia testimonianza e la soluzione che sto provando…,anche se preferisco rimanere anonima…(non perchè mi vergogni della mia scelta…ma forse…per il motivo esattamente opposto!!!).

  13. Mauro Leonardi ha detto:

    Anonima il tuo commento ha qualcosa di veramente importante. Tutti i commenti che leggo sul blog sono belli e importanti, ma questo fa un piccolo passo in avanti, e cioè dice un cambiamento concreto. Ci sono molte persone che mi scrivono dicendo che per loro è un miraggio avere 2 0re di tempo libero al giorno. E io rispondo. Ma non stereo sbagliando qualcosa? Ora anonimo dice: ho chiesto il part time. Non voglio dire che Anonimo faccia giusto e gli altri sbagliato, am mi piacerebbe che Anonimo (magari con uno pseudonimo) postasse un commento nella sezione 01, perché in futuro vorrei parlare proprio di questo: come decidere a cosa dedicare il nostro tempo?

  14. Pensierosa ha detto:

    Bene,posterò l’argomento,usando come pseudonimo,…una definizione di me tratta dal lessico familiare!!!..ma prima voglio chiarire che la mia è solo una testimonianza…non certo un dire-ho fatto la cosa giusta,seguite il mio esempio!
    Intanto perchè bisogna considerare le situazioni una per una..anche se posso assicurare che anche nel mio caso è stato un salto nel buio,dato che non ci sono ville estive o famiglie che aiutano economicamente alle spalle!!!!
    Tuttavia… già il solo decidere una cosa simile…è stato un arricchimento!!!..infatti scelte simili,necessitano di un profondo accordo tra marito e moglie…e in questo hanno anche un profondo valore unitivo!!cosa più esserci di più bello e profondo di dire con semplicità al proprio partner-“guarda che la vita che sto facendo…non mi basta…non è un fatto di pigrizia,ma di senso profondo del tutto,che mi sfugge…vorrei “dare” ai miei figli,a te,alle mie amiche…e a Dio!!!…in un certo modo…e non ci riesco perchè..non ho il tempo!!e se anche ne ricavo un pò…non ho la disponibilità mentale!!!!…..pensi potremmo farcela??”
    Non nascondo che …la prima risposta è stata ovviamente tra paura e “attacco diretto”(del tipo-ma sei impazzita??mentre tutti cercano il doppio lavoro??e c’è la crisi???)…però poi…per circa un anno,ho tenuto una contabilità spicciola,per vedere in modo estremamente preciso,cosa poter tagliare senza far soffrir troppo nessuno…e resistendo anche a commenti ironici(tipo…è inutile!!fatica sprecata….vedrai che non si può!!)
    magari abbiamo fatto anche scelte sul modo di organizzare le vacanze (siamo ormai campeggiatori!…e non si può dire che non sia stato un arricchimento(vuoi per il contatto con la natura,vuoi per la libertà totale che un tal tipo di vacanza dona..vuoi per i lunghi tempi vuoti per giocare con i figli…e per il taglio notevolissimo delle spese di soggiorno,vestiti etc…)Certo ci vuole un pò di adattamento..(senza parlar della difficoltà di seguire la messa,dato che a volte in campeggio,ti offrono i più svariati tipi di servizio…ma non la messa della domenica!!!se poi vuoi andar tutti i giorni,questa è vera follia!!..non ti resta che da raggiungere il luogo in bicicletta,il che fa molto D Matteo!!)……..ma forse questo potrebbe essere un altro argomento,se tra i lettori del blog ci sono campeggiatori o aspiranti tali…..

  15. Mauro Leonardi ha detto:

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  16. Mauro Leonardi ha detto:

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  17. Mauro Leonardi ha detto:

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  18. Mauro Leonardi ha detto:

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  19. Mauro Leonardi ha detto:

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  20. Mauro Leonardi ha detto:

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  21. Mauro Leonardi ha detto:

    Ho spostato i commenti sulla Discussione “A chi dedico il mio tempo” perché mi sono sbagliato nel copia/incolla….

  22. marito ha detto:

    Gli sposi nell’amicizia devono avere una misura perchè per essere amico di tizio o di caio possono diventare anche molto egoisti. La tua(di te moglie) passeggiata nell’amicizia non deve diventare la mia (di me marito) maratona nella vita. E viceversa ovviamente.
    Un altro aspetto: si è coniugi.Si è sposati, e di fronte alla società questo conta.Eccome se conta. Le amicizie del coniuge verso persone dell’altro sesso non devono mai mettere, instillare in chicchessia anche solo la domanda che possa esserci qualcosa di più. Non sono d’accordo con chi afferma che quelle sono solo chiacchiere. Saranno anche solo chiacchiere, ma l’onorabilità dei coniugi e dei figli non deve mai essere neanche lontanamente messa in dubbio. Se poi chi si fa la domanda non è una sola persona, ma svariate, forse allora è veramente il caso di fare un bel passo indietro in “quell’amicizia”.

  23. fefral ha detto:

    ciao marito. Parli di un tema importante, che a me sta molto a cuore.
    Non penso che debba esserci una “misura” predefinita uguale per tutti per quello che dici. Però è vero che bisogna prestare molta attenzione, sia nel non imporre al coniuge le proprie amicizie, sia nel non crearsi degli spazi da cui escluderlo per definizione. Credo che l’equilibrio si possa raggiungere solo quando il rapporto tra i coniugi poggia su solide basi di fiducia e rispetto, e si hanno da entrambe le parti ben chiari i fini del matrimonio e cosa è esclusivo e specifico del rapporto coniugale. Purtroppo non sempre è così, e spesso si cerca fuori dalla coppia qualcosa che dovrebbe riuscire a trovare dentro, o si pretende di trovare nel rapporto di coppia qualcosa che non è specifico del matrimonio e che non si può pretendere che ci sia. Quando succede così si mescolano i piani e facilmente si rischia di costruire rapporti ambigui. Ma anche se invece si riesce a non confondersi e non confondere l’amico riguardo al tipo di rapporto che si costruisce, rimane il rispetto per la sensibilità del coniuge che va assolutamente considerato. Quello che voglio dire, e lo dico perchè è un punto su cui io mi metto continuamente in discussione avendo molti amici di cui molti maschi, è che l’amicizia non è un dovere ma non è neppure un diritto. E’ una cosa bella, molto bella, ma se è vera amicizia non deve interferire con gli equilibri della vita di coppia, non deve distogliere i genitori dai loro doveri nei confronti dei figli, non può togliere tempo ai doveri professionali, ecc…
    Ci sono regole per far sì che sia così? Io non credo. Ognuno, ogni coppia, deve trovare i suoi modi, e aggiustarli nel tempo, insieme. Credo che si debba essere sinceramente disposti anche a ridimensionare belle amicizie (pur in assenza di equivoci) qualora ci si dovesse rendere conto che interferiscono con l’equilibrio familiare. Ma questo vale non solo con le amicizie con persone dell’altro sesso.
    Detto ciò per quanto riguarda le chiacchiere, sinceramente me ne fotto. Il problema è di chi chiacchiera.

  24. marito ha detto:

    Potrei raccontarti come ha rischiato di finire il mio matrimonio. Non sempre delle chiacchere te ne puoi fottere e non sempre ii problema resta su chi chiacchiera. Non so dove vivi Fefral, forse in una grande città, ma il mondo è fatto di tante realtà sociali e, credimi,non da tutte le parti te ne puoi fottere di quello che dice la gente Sei sposata? Voglio vedere se tuo marito esce di casa con i figli e per strada trova scritto: Fefral(con tanto di cognome vicino) fa i B…. a Mister xxx. Se tuo marito dopo che ha letto se ne fotte e se te ne fotti anche tu complimenti!!!

  25. marito ha detto:

    @ fefral hai detto:E’ una cosa bella, molto bella, ma se è vera amicizia non deve interferire con gli equilibri della vita di coppia, non deve distogliere i genitori dai loro doveri nei confronti dei figli, non può togliere tempo ai doveri professionali, ecc…
    Sono molto d’accordo su questo punto. Mia moglie meno. Qualche mese fa mia madre è stata ricoverta d’urgenza, ma lei, avendo già programmato un viaggio con le sue amiche mi ha lasciato a gestire una situazione complicata sia dal punto di vista proprio organizzativo (abbiamo tre figli) sia dal punto di vista emotivo. Avevo bisogno di lei.Io ne avevo bisogno. non mia madre, non i nostri figli. Io.
    Questo è egoismo. Non si lascia il marito (o la moglie, ovviamente) in una situazione di emergenza per andarsi a fare i cazzi propri!

  26. fefral ha detto:

    sì, sono sposata. No, non mi è mai capitato di trovare scritta una frase del genere col mio nome e sicuramente la cosa non lascerebbe indifferenti nè mio marito nè me. Però effettivamente il contesto in cui si vive cambia molto le cose. Ti posso dire che vivo in una grande città del sud italia. Ma fino a pochi anni fa vivevo in una grande città del nord. E di fatto pur parlando di grandi città le cose sono differenti: qua non posso far nulla senza che lo sappia mezzo mondo, prima potevo morire per strada e nessuno se ne accorgeva. Questo ha lati positivi e negativi: se avessi qualcosa da nascondere adesso avrei molte più difficoltà di prima. Ma cerco di vivere senza avere mai nulla di cui vergognarmi. E quando vivi in maniera limpida le chiacchiere possono anche girare, ma chi ti conosce bene non presta fede alle chiacchiere. Purtroppo la calunnia esiste, e fa danni e fa vittime. Ma non è giusto farsi condizionare dalla calunnia

  27. fefral ha detto:

    @marito: “Avevo bisogno di lei.Io ne avevo bisogno. non mia madre, non i nostri figli. Io.”
    L’hai detto così a tua moglie?

  28. marito ha detto:

    @ Fefral:Ma non è giusto farsi condizionare dalla calunnia
    Concordo con il non è giusto, ma non viviamo su un’isola deserta per cui i miei e i suoi comportamenti devono essere tali da non suscitare nessun sospetto.
    @marito: “Avevo bisogno di lei.Io ne avevo bisogno. non mia madre, non i nostri figli. Io.”
    L’hai detto così a tua moglie?
    Mia madre stava entrando in terapia intensiva mentre lei prendeva un’aereo… non c’era molto da dire
    Ciao

  29. Mauro Leonardi ha detto:

    Fefral e Marito questa discussione è bellissima. Speriamo che qualcuno se ne sia accorto, qua in fondo. La metto sul mio profilo di fb

  30. fefral ha detto:

    Marito, hai ragione, non c’era molto da dire. Ma quelle parole “Avevo bisogno di lei.Io ne avevo bisogno. non mia madre, non i nostri figli. Io.” gliele hai dette?

  31. fefral ha detto:

    “i miei e i suoi comportamenti devono essere tali da non suscitare nessun sospetto” i tuoi e i suoi comportamenti devono essere onesti e irreprensibili, non insospettabili.
    Conosco persone dai comportamenti insospettabili che fanno cose da far rabbrividire.

  32. marito ha detto:

    Si Fefral, hai ragione i comportamenti devono essere onesti e irreprensibili. Però dato che ci sono i figli, ci sono le famiglie io devo con il mio comportamento dare onore al 100%. Nel contesto in cui vivo è così. Nel momento in cui ti sposi cambia la tua immagine davanti al sociale. Se prima di sposarmi e di fidanzarmi non trovavo assolutamente sconveniente andare a mangiare di sera in un locale carino con una mia amica, da fidanzato e sposato ci vado a pranzo, birra panino e nessuna chiacchiera in giro, e se prima mi ci vedevo tre volte a settimana ora mi civedo una ogni tre settimane. La vita cambia…

  33. fefral ha detto:

    beh, ma questo è normale, la vita cambia, il tempo lo devi dedicare principalmente ad altro, tua moglie e i tuoi figli vengono prima. Ma lo fai per le chiacchiere degli altri? Questo è triste. Non c’è nulla di male ad uscire a cena con un’amica. Di per sè che problema c’è? Il male c’è se a quest’amica dai qualcosa che è di tua moglie. E questo qualcosa non è la cena, ma in certi casi può concretizzarsi nella cena. Oppure no, magari in altri casi la cena va benissimo e bisogna evitare qualcos’altro. Non pensi?

  34. acida ha detto:

    Io marito lo capisco, però sono d’accordo con Fefral su questa cosa.
    Marito ti capisco perchè è una situazione che vivo in estate quando vado in villeggiatura “al paese dei genitori di mio marito” della serie “come te movi te fotografo e pubblico” cioè pure un caffè al bar può diventare “the problem” Io per esempio non reggerei a vivere sempre in un contesto così controllato, ma non è neanche il controllo… è proprio la malizia nel vedere il male dappertutto…proprio ci si specializzano.Je se risolve la giornata quando trovano argomenti… A Roma è tutto molto più semplice e soprattutto si va molto più di corsa per cui forse il tempo di mettersi ad osservare quanti caffè beve tizia insieme a caio proprio non lo abbiamo.
    Fefral ha ragione quando dice che chi ti conosce non dà retta alle chiacchiere , anzi chi ti conosce ti difende da chi calunnia e sulla carta è vero che dovremmo fregarcene… però poi chissà… a trovarsi proprio dentro quella situazione come si comporterebbe ciascuno di noi se quell’amicizia la continua oppure decide di interromperla…

  35. marito ha detto:

    @ Hai ragione anche su questo Fefral. Di per sè non c’è nessun problema, ma è una questione di circostanze,Quello che nella tua situazione è normale nella mia è scandalo, porta gli altri a parlar male. Non è mia responsabilità che gli altri facciano maldicenza o peggio, però io ho una famiglia da difendere…
    @Acida: sì, penso che nei medi o grandi centri la problematica sia meno presente. “je se risolve la giornata quando trovano argomenti”
    Non sai quanto è vero per alcune persone… Ciao

  36. Mauro Leonardi ha detto:

    Pensando al modo di comportarsi di Marito desidero aggiungere che anche a me capita non di rado di dover avere dei comportamenti che, se potessi scegliere senza tener conto del cosa penserà la gente, sarebbero diversi. Sto pensando a motivazioni tipo quelle per cui san Paolo fa circoncidere Timoteo per non “scandalizzare” i giudei. Credo sia molto importante in questi casi coltivare in sé stessi una profonda consapevolezza delle motivazioni che mi spingono a comportarmi in un certo modo. Altrimenti alla lunga si rischia che una concessione fatta per carità, cortesia o quant’altro, diviene – subdolamente – il nostro modo di pensare, e lì ne va di mezzo l’identità personale, il “chi sono io” cioè quanto di più importante ciascuno di noi deve rendere conto a Dio. San Paolo sapeva che la circoncisione non aveva nessuna importanza. Un marito può non prendere un caffè con un’amica se questo suscita un vespaio in un paesino, ma devono sapere entrambi – nel proprio cuore – che di per sé prendere un caffè significa amicizia, non un tradimento.

  37. La sciagurata rispose ha detto:

    Ho letto lo scambio di messaggi tra marito e frufrù con interesse, è un tema che ci prende.
    A dir la verità la frasi e i pensieri di marito sono intrisi di femminilità e mi vien da pensare che sia meno marito di quello che dice di essere ma questo poco importa sulla sostanza della discussione. Peró mi diverte pensare ad una donna che si spaccia per uomo per scrivere su un blog a proposito dell’importanza dell’apparire sull essere. Mi piace sta supposizione che sto facendo.. Anzi sai che ti dico? Vedendo che usi parolacce tipicamente in voga a Roma, ti chiamerò romana! Chissà che nasca un’amicizia tra sciagurata e marito :-)

    Lasciando perdere le idiozie, io molto spesso faccio cose perché gli altri si aspettano che mi comporti così.. E a volte è un bene. Pero nella nostra società dell’immagine, in cui rischiamo di essere ciò che vorremmo apparire, credo sia importante dar poca retta alle voci o a ciocche possono pensare, per concentrarsi sulla verità della propria vita.

    A volte succede che pensi di conoscere una persona, perché ti ha fatto sempre vedere una parte di se che pensava fosse quella da mostrare per comportarsi bene, e poi scopri che in realtà stava prendendo in giro tece tutti gli altri.
    Quindi cara romana, prima essere, poi cercare di rendere l’essere gradevole al prossimo. Se si procede sl contrario si rischia di perdersi.
    Penso sia vissuto comune che le persone che sanno essere se stesse sono quelle con cui si generano i rapporti più profondi, quelle che stanno attente a come si specchiano negli occhi altrui, non lasciano traccia.

  38. La sciagurata rispose ha detto:

    Maccheccavolo di esempi! Ma per favore don mauro, va bene le citazioni bibliche ma mica tutto quello che han fatto nella Bibbia è da imitare.. Ci son esempi inimitabili anche da parte di personaggi grandiosi. No, è assurda la citazione di San paolo se decontestualizzato dal periodo storico. La mutilazione è improponibile se non per un fine medico di salvaguardia della vita. Ci manca solo di farsi mutilare l’abbacchio per non dispiacere agli usi locali. Ma neanche in un film sadomaso!

    Poi qui la questione non è posta in termini di scandalo ma di dicerie e di pettegolezzo. Evitare lo scandalo ha un senso, evitare la diceria, il pettegolezzo e il parlare alle spalle è tutt’altra cosa. Lo scandalo è un’azione che compio io, la diceria e il pettegolezzo sono giudizi compiuti da altri.
    Qui si parla di onorabilità,che è un diritto di ognuno e chi vi attenta tramite stampa o parole vane, andrebbe punito. Facciamo un esempio: la moldava della costa crociere è nota a livello nazionale come L’unica invidia che abbiamo verso il capitano. Non è giusto che una persona venga diffamata così!! Poi magari scopriremo chissà cosa, ma oggi è disumana questa gogna pubblica. La colpa è di chi legge con curiosità pruriginosa i fatti di cronaca nera e di chi li scrive, non certo della moldava che poteva trovarsi sulla nave per mille motivi nobili. O forse il fatto che sia bionda è una colpa?
    Il punto non è lo scandalo che quinon c’entra, il punto è smetterla con sta moda del gossip e queste usanze molto spesso femminili, di seminare giudizi subdoli e velati, comunque minatori dell’onorabilita altrui.
    Conclusione: punizioni corporali per chi emette giudizi sul prossimo e taglio parziale dell fringuello/a a chi divulga gossip. Gli altri si comportino con spontaneità e libertà.

  39. fefral ha detto:

    don Mauro, mi scusi, ma non sono d’accordo: marito dice che bisogna evitare che la gente parli. Non è la sua la stessa preoccupazione di S.Paolo, che è quella di non scandalizzare i “piccoli”. Chissenefrega della gente che parla.
    Il punto non è neppure prendere il caffè con l’amica o non prenderlo. Si può tradire con molto meno di un caffè. Si può anche dormire nello stesso letto con un’amica e non tradire la moglie neanche col pensiero, ma in generale un caffè non presuppone un tradimento, dormire insieme comincia a diventare un comportamento ambiguo prima di tutto con se stessi e con l’amica (mentre magari non si dà scandalo a nessuno perchè nessuno sa che i due hanno dormito nello stesso letto)
    E poi don Mauro, posso capire che lei, che è prete, debba farsi qualche scrupolo in più e magari evitare di uscire con una donna a cena fuori, ma se il mio amico di una vita mi chiama per andare a bere una birra io guardo mio marito, gli chiedo se vuole venire anche lui e se dice di no e non gli scoccia che io vada e non creo casini agli altri di casa, io vado a bermi la birra col mio amico, chissenefrega se la vicina di casa pensa male. Diverso è accettare un invito a cena dal collega che mostra di voler flirtare, ma non perchè la gente chissà che pensa, in quel caso accettare l’invito significa mandare al collega un messaggio di disponibilità.
    Mi piace quello che scrive La sciagurata. Non quando dice “io molto spesso faccio cose perchè gli altri si aspettano che mi comporti così” che invece mi pare una stronzata, ma quello che aggiunge dopo “credo sia importante dar poca retta alle voci o a ciocche possono pensare, per concentrarsi sulla verità della propria vita” e “prima essere, poi cercare di rendere l’essere gradevole al prossimo”

    (ma che pensieri strambi: perchè mai marito dovrebbe essere donna?)

  40. fefral ha detto:

    ahahah sono d’accordo, non avevo ancora letto quando ho postato il mio qua sotto

  41. Mauro Leonardi ha detto:

    L’obiettivo di far tornare sciagurata tra noi e di distoglierla dal suo pil è stato raggiunto! Adesso sciagurata stammi vicino anche sulla nuova discussione sul celibato uominii e donne perché se no comincerò a tessere le lodi del burka!

  42. La sciagurata rispose ha detto:

    Sono onorato che don mauro si rivolga a me!
    Cercheró di passare piu spesso.
    In ogni caso Toglietemi tutto ma non il mio pil! (disse Timoteo a paolo). Sono angustiato da sta storia di Timoteo.. Ma poi come è finito Timoteo? È rimasto cristiano?

  43. Martedì Puntuale ha detto:

    Ho letto a lungo e ho chiuso e poi ho riaperto. Sto rubando tempo a chi dovrei ma ho pensato che amavo lo stesso anche scrivendo ora. @Marito quant’è vero che a volte chi ci dovrebbe amare prende il volo. “Prendere il volo” mi sembra proprio la traduzione del non dare tempo – spazio – amore. E non ci sono parole. Ed è importante che non ci siano, se no le diremmo. Rimanere senza parole a volte salva i matrimoni. A volte invece vanno dette (Fefral). Pattinare tra i due è il matrimonio (visto il film Casomai?).

  44. Martedì Puntuale ha detto:

    Ancora. A volte tutto diventa impossibile perchè ci chiediamo l’un l’altro l’impossibilie, l’eroismo. A volte mi devo comportare in un modo, pur sempre conforme al mio essere, non siamo alienati, ma devo accettare un piccolo modo diverso di comportarmi perchè l’altro (marito,moglie,società,paesello,gruppo di amiche,etc) non ci arriva. E allora bisogna un po’morire per l’altro. Spero sempre che rinasca qualcos’altro.

  45. fefral ha detto:

    pare che sia finito santo, si festeggia il 26 gennaio, il giorno successivo alla caduta di Paolo da cavallo. Alla fine ha fatto bene a farsi tagliuzzare per non scandalizzare i giudei

  46. stefania perna ha detto:

    A me tutto questo discorso sul comportarsi in modo da non scandalizzare gli altri pur rimanendo se stessi,ma in un certo senso anche” morendo a se stessi”(come si legge nell’ultimo intervento) per motivi che si possono definire di carità…ha fatto pensare ad una certa parte del libro “Come Gesù” che secondo me,andrebbe ripresa in una apposita sezione.
    Cito qualche frase presa avanti e indietro”tra tutte le sfide che la fedeltà deve affrontare…la più difficile è l’ultima,il rapporto con l’istituzione.E’ il momento in cui senza perdere l’avventura,bisogna aggiungerle l’ordine…c’è bisogno di uno che ci dice cose molto pratiche e concrete con ragioni che sono tutto il contrario dell’indipendenza e dell’autonomia…uno che a parole dice di voler unire, conservare e mantenere..ma sembra che in realtà abbia solo l’intenzione di omogeneizzare,normalizzare stereotipare”.Mi sembra molto utile riflettere su questi concetti,perchè come le comunità religiose, anche il matrimonio è istituzione e come tale,per evitare di distruggersi e disperdersi,presenta degli aspetti che se non capiti e accettati,possono dare proprio un’idea di perdita di libertà…che ne pensano i lettori del blog?

  47. Adri ha detto:

    Mi dispiace io faccio un sacco fatica a seguire tutti i commenti ma questa discussione su dare il tempo nell’amicizia mi piace tantissimo, questa volta proverò a partecipare!

  48. Paola Baratta ha detto:

    Io credo che il nocciolo della questione stia tutto in quella nostra “auteniticità” di cui parlava don Mauro e di cui alla fine dobbiamo rendere conto a Dio. é in nome di quella che dobbiamo decidere cosa fare o non fare: Cosa dire o meno. L’apparenza, l’onore…Sono relativi. Gesù certo non guardava al suo buon nome quando avvicinava pubblicani e prostitute. E cosa rispondeva ai benpensanti? Io sono venuto per i malati…Mica per chi sta bene!!!E Fra’ Cristoforo cosa dice al confratello che paventa qualcosa di poco conveniente nel fatto che due donne(Lucia e Agnese) vengano a tarda notte a bussare al suo convento? “Omnia munda mundis”: ogni cosa è pura agli occhi dei puri…Le nostre azioni in finale sono sotto lo sguardo di Dio e a Lui non si può mentire. Quindi direi che se il problema sono le voci del paese…”Non ti curar di loro, ma guarda e passa”…Se invece c’è un problema di coscienza, se il matrimonio scricchiola e quelle voci di paese amplificano qualcosa che sentiamo dentro…Occorre affrontare la cosa. Assolutamente. Per quanto riguarda la possibilità di modificare a volte il nostro comportamento per cose non inerenti la nostra autenticità per amor di carità, per non “scandalizzare”…é una cosa poco piacevole, ma di fatto accade. Anche in famiglia. e a volte ti rendi conto che la “verità a tutti i costi” non è sempre un bene. Ma è anche difficile coniugare Prudenza, autenticità e “ascolto” dei vincoli e dei limiti che il reale impone…In fondo questo discorso non è molto diverso da quello sollevato da Stefania rispetto al rapporto tra sentimento ed istituzione. Tutti siamo d’accordo che il sentimento sia il motore di qualunque cosa (e il Sentimento per natura è autentico), ma per esistere socialmente ha bisogno di regole (Istituzioni) che, paradossalmente, sono a volte tanto più necessarie quanto più spesso sembrano svuotate del sentimento stesso che dovrebbe animarle…

  49. Mauro Leonardi ha detto:

    Grazie Stefania. Ottime idee!. Ce la fai a metterle nella parte di blog [02] dove si propongono gli argomenti? Grazie.

  50. Mauro Leonardi ha detto:

    Grazie! abbiamo bisogno che una diciottenne abbassi un po’ l’età media…

  51. fefral ha detto:

    Scusi don mauro, ma non credo che una diciottenne possa abbassare chissà quanto l’età media. Mica siamo vecchie befane?

  52. Ribelle ha detto:

    Si,è vero,dove ci sono due persone,nasce subito l’esigenza di organizzarsi ed è giusto dire che”il sentimento ha bisogno di regole”;ma qui entrano in gioco due elementi importantissimi;
    uno interiore-LA MOTIVAZIONE(perchè l’accettazione delle regole è direttamente proporzionale alla forza dei motivi che ti spingono,che stanno DIETRO E PRIMA DELL’AZIONE),
    e uno esteriore-IL MODO di vivere le regole,da parte di chi ti sta vicino,il non farti sentire sempre in errore sulle regole,insomma l’affetto,il “sentire”che comunque LA PERSONA VALE IN OGNI CASO PIU’ DELLA REGOLA.
    Penso che per “mantenere”giovane e bello un ambiente-istituzione,un matrimonio,ma anche il rapporto con Dio etc…questi due elementi vadano continuamente riscoperti,e soprattutto mai dati per scontati,”non una volta per tutte,ma tutte le volte che serve”…(dal tono di questo mio intervento,è lecito dedurre che sto riuscendo a controllare le mie periodiche..ribellioni!)

  53. Adri ha detto:

    Ahahahahahaha! va bene don Mauro!
    Fefral: no dai, né befane né vecchie, si “vede” che siete giovani, però ecco, forse sbaglio ma di liceali e giovani universitarie non mi sembra che ce ne siano così tante.:)

  54. Il Piccolo Prinicipe ha detto:

    Scusate se mi intrometto, ma io invece volevo parlare di amicizia non tanto tra marito e moglie… Ma tra due persone senza legami di sangue né giuridici, due persone il cui loro unico legame sia l’amicizia (beh mica poco). Perché secondo me anche se l’amicizia tra moglie e marito non è mai scontata questa può esserci oppure no: forse il rapporto sarà meno profondo però i due rimarranno sempre marito e moglie. Lo stesso per due fratelli o madre e figlio… E’ importantissimo, per carità, però non saprei cosa dire.
    A me invece preme tantissimo capire alcune cose dell’amicizia… Perché cavoli costruire un’amicizia vera e mantenerla costa tantissimo… Costa a quindici, venti, trenta e quarant’anni (cit. dall’altra discussione ;)). Costa perché se non vuoi che sia superficiale devi andare a fondo e a volte fa malissimo. E al giorno d’oggi è sempre più difficile trovare gente che voglia andare a fondo. Che voglia dedicare il proprio tempo agli altri…E poi il difficile, secondo me, sta anche nel fatto che non c’è niente che ti leghi al tuo amico: in fondo se non vuoi essergli amico puoi scegliere di non esserlo e basta. Non avete mica firmato un foglio in cui dite che sarete amici per sempre, finché morte non vi separi. Okay, è vero che proprio per questo l’amicizia è molto bella, perché è libera, molto libera, però cavoli rende le cose molto complicate. Se io firmassi insieme alla mia amica un foglio in cui giuriamo di rimanere amiche per sempre potremmo pure mandarci un sacco a quel paese senza la paura di perdere l’amicizia e di perderci l’un l’altra (è lo stesso tra due innamorati che non siano promessi sposi, okay, però adesso mi interessa l’amicizia)… E invece così è un sacco difficile perché se io sparissi e decidessi di non farmi più sentire non credo mi si potrebbe accusare di nulla se non di aver abbandonato un’amica/o , di certo non di aver abbandonato i miei figli o di non aver adempiuto ai miei doveri di figlia…Non so se mi spiego, forse no… Voglio dire che è proprio difficile farsi addomesticare e addomesticare, come la volpe amica del Piccolo Principe. Molta gente getta la spugna fin da subito e cerca di fare molte conoscenze, ma poche amicizie vere. Vorrei cercare di capirci qualcosa di più.

  55. Il Piccolo Principe ha detto:

    principe, l’ora fa brutti scherzi ;)

  56. Mauro Leonardi ha detto:

    Piccolo Principe hai detto delle cose molto belle che molti di noi – penso a quelli che frequentano questo blog – condividono. L’unica cosa che forse (?) hai sbagliato è la Discussione perché ce n’è una “L’amicizia, l’amicizia” in cui si parla proprio della pura amicizia. Se vuoi puoi postare le tue riflessioni anche dall’altra parte. Comunque grazie in ogni caso e… non ti preoccupare dell’ora (tanto su questo blog feedburner la sbaglia…)

  57. Il Piccolo Principe ha detto:

    Ops, non avevo visto l’altra discussione! Ora la posto anche lì… Grazie.

  58. Dory ha detto:

    Ribelle…A volte decidi anche di portare avanti la tua vocazione anche se la motivazione non c’è più, se ti senti solissima. Però hai promesso. Hai promesso a Lui. E manterrai l’impegno a meno che ciò non faccia del male ai tuoi figli. Quello è un limite che sai di non poter sopportare. Ma fino a quel momento…Sia fatta la Sua volontà…Anche se per me quella promessa prima luminoso faro della mia vita ora è simile ad una corona di spine. E per quanto riguarda il modo…Fai quello che puoi, siamo esseri fragili. E siccome a volte si cade rovinosamente, l’unica Speranza sta proprio nel credere, nel credere che almeno Lui guardi a noi, alle persone. Prima che alle regole.

  59. Mauro Leonardi ha detto:

    Dory mi incuriosisce che tu abbia usato con Ribelle l’aggettivo “solissima” al femminile. Chissà se Ribelle è maschio o femmina e se tu sei maschio o femmina…