Blog | 01 Novembre 2011

LO SPIRITO DEL BLOG [data originale: 20.05.2012]

Le persone normali non le chiamano mai in televisione, pensò la persona normale seduta in poltrona davanti alla TV. Le persone comuni non le chiamano mai alla radio, pensò la persona comune mentre andava in macchina. Le persone con la testa sulle spalle non le
fanno mai scrivere sui giornali, pensò la persona con la testa sulle spalle mentre girava pagina. Le persone di buon senso non scrivono sui blog, pensò la persona di buon senso mentre scorreva il blog e aggrottava le sopracciglia.


Forse se vogliamo che in televisione, alla radio, sui giornali, nei blog, ci sia un po’ più di normalità, di senso comune, di buon senso e di testa sulle spalle, dovremmo anche noi andare un po’ di più in televisione, partecipare un po’ di più alla radio, scrivere un po’ di più sui giornali, postare un po’ di più sui blog.

O no?

No, caro mio. Perché io non ho tempo da perdere. Devo lavorare, io. Non sono come quelli lì, che vanno lì per farsi vedere, per chiacchierare, perché c’hanno tempo da perdere e non c’hanno niente da fare.

Va bene. Allora alzati dalla poltrona, arriva a casa, solleva gli occhi dal giornale, chiudi il computer. E parla con tua moglie, tuo marito, tuo figlio, il tuo amico, il collega di lavoro.

Ma preparati.

Perché quello che ti diranno non è quello che pensano da sé mentre fumano una sigaretta guardando fuori dalla finestra, ma quello che hanno visto in TV, sentito alla radio, sfogliato sul giornale, letto sui blog.

Almeno adesso sai con chi parli, quando parli con loro.

[lo spazio dei commenti qua sotto, serve per dire cosa pensiamo del blog, per proporre nuovi argomenti di Discussione, e così via. Insomma cerchiamo di usarlo come fosse la bacheca di facebook. Grazie!]




82 risposte a “LO SPIRITO DEL BLOG [data originale: 20.05.2012]”

  1. elisabetta galli ha detto:

    Salve, mi è piaciuta,tra le altre, questa frase del libro (pag.180): “Si capisce quindi come è importante che l’amicizia permei tutte le altre forme d’amore”. E io vorrei che parlassimo di una forma di amore che amo particolarmente: l’amicizia tra donne. Grazie.

  2. Mauro Leonardi ha detto:

    Antonio Cirillo mi scrive:

    Carissimo Mauro, i miei alunni mi suggeriscono di segnalarti la martire S.Agata, patrona di Catania, come personaggio storico che ha vissuto il celibato laicale . E’ del secondo secolo e viveva a casa sua. La definisco nelle molte citazioni a lezione “una bella ragazza ricca” che suscitava ammirazione per la sua decisione di rinuncia ad un matrimonio prestigioso e invitava alla conversione alla fede cristiana. Il suo no al matrimonio con l’uomo più potente di Catania e il conseguente martirio “legale” rafforza la mia tesi: che fosse bella lo ricavo proprio dall’accanimento criminale del prefetto di Catania, rappresentante dell’imperatore: sarà stato certamente crudele ma potente sì e per questo non voleva sposarsi con una ragazza brutta. Non ho approfondito molto gli aspetti storici del suol martirio ma utilizzo quel poco che so per mostrare un esempio di celibato laicale: certo non la si può considerare una religiosa. Spero che questo spunto possa servirti per esemplificare il tuo discorso. Purtroppo mi manca un celibe maschio da citare ma Hamman in Vita quotidiana dei primi cristiani (da me citatissimo da diversi anni) afferma che ce ne furono e viveva in mezzo al mondo dal momento che gli eremiti cominciarono nel quarto secolo. Buon lavoro e ancora complimenti per il libro che ho riletto e pubblicizzo. Un abbraccio. Antonio

  3. Mauro Leonardi ha detto:

    Ringrazio molto il Prof. Cirillo che con la sua ben nota passione mi fa conoscere la vicenda di sant’Agata.
    Lo pubblico qui perché vorrei che altri mi segnalassero esempi analoghi. MI interessa anche moltissimo – cosa ancor più difficile – la segnalazione di qualche personaggio estraneo al cristianesimo, che visse il celibato. Sto pensando a qualche poeta, eroe, medico, artista, uomo religioso, ecc. Grazie!

  4. Massimo Cuccu ha detto:

    Buona sera don Mauro,
    alcuni giorni fa rileggevo i vecchi post sulla pagina FB di Come Gesù e mi sono soffermato nuovamente su questa riflessione che trovo meravigliosa.
    “Il sacerdote cattivo è quello che chiude i luchetti e dice che tu la chiave non ce l’ hai. Il sacerdote buono è quello che ti apre la cassapanca verde così tiri fuori tutti i giochi. Che adesso sono piccolissimi. C’era un leone di stoffa, io ci andavo sempre a cavallo e ora mi sta nel palmo della mano. Poi alla fine trovi in fondo quello più vecchio. Che è anche il più bello. E ricominici a giocare.”
    Non ci conosciamo, ma ho letto il suo libro Come Gesù grazie a una amica comune che me lo ha fatto notare. è da un pò che volevo scriverle, come piccolo segno di ringraziamento e augurio di buon lavoro, ma ho voluto aspettare di metabolizzare alcuni punti del libro, alcune preghiere e alcune esperienze di vita che hanno accompagnato e si sono mescolate con la mia lettura del libro stesso. E in questo tempo ho letto davvero tantissimi interessanti spunti di riflessione tra la pagina FB e l’ultimo nato il blog.

    “Il coraggio di avere un sogno le competenze per realizzarlo”. Mi piace molto questa frase e mi ricorda che per sognare cose grandi ci vuole molto coraggio; La strada che si fa con fatica per inseguire quel sogno o l’attesa che vale la pena mettere in campo, fanno anche questi il bagaglio di competenze necessario per realizzarlo. “..ogni obiettivo che vale davvero la pena perseguire, comporta esigenze, ci sfida ..”

    “grosso libro, grande guaio”. è sempre più difficile trovare persone che abbiano voglia di mettersi in gioco, di farsi delle domande che poi esigono delle risposte e da qui anche una maggiore coerenza nel quotidiano. lo dico prima di tutto a me stesso ovviamente. Un libro tosto (inteso non solo come difficile o che richiede maggiore attenzione e ricerca nella lettura, ma anche nel senso di potente) può essere un grande guaio (intenso in senso figurato e un pò scherzoso). Anzi, veramente il mio augurio è che il suo libro sia anche un grande guaio per molti, nella misura in cui metterà in moto i suoi lettori alla ricerca della verità e di se stessi.. che poi è molto di più come canta benissimo questa canzone (“e quando vedi che mi cerco.. Sto cercando Te”): La ricerca di Te – http://www.youtube.com/watch?v=1FODd2IcO1Y&feature=fvsr
    (Mi scusi ma sono un pochino di parte. i Tazenda un gruppo sardo. c’é un album intitolato Vida – Vita e alcuni testi sono proprio ispirati)

    GRAZIE e Buon lavoro,
    Massimo

  5. Mauro Leonardi ha detto:

    Spezzo in due questa mail da cui ho intenzione di far partire – probabilmente domani – una Discussione nell’apposita sezione (pertanto non scrivete ancora nessun commento).
    Anonimo ci presenta un caso vero: lo conosco e vi garantisco che è così. Il nostro punto di vista è quello dell’amicizia. Un cristiano come rimane vicino, in autentica amicizia, a una persona che si trova in questa situazione? Quando eravamo su facebook avevamo già avuto un caso simile. Nella Discussione chiameremo l’autore della lettera non “Anonimo” ma “Gabriele” visto che il nome dell’amica è Gabriella.
    _
    Cari don Mauro e amici del blog,
    vi sottopongo un caso che mi coinvolge da vicino, e per questo chiederei di mantenere l’anonimato. Mi scuso per lo stile un po’ distaccato e asettico, ma le cose da dire son tante e già così il racconto non sarà breve .
    Gabriella, impiegata, ha da poco passato i 30 anni, è una persona a momenti solare e a momenti umbratile, capace di slanci entusiastici e di depressioni cosmiche, animalista convinta, piena di dubbi ma con grandi capacità emotive. Ha una nipotina piccola (che lei ama alla follia) con grave handicap psicofisico, pensa che i suoi genitori “che l’hanno avuta lo stesso” hanno fatto un gesto molto coraggioso, ma ogni tanto, vedendo la sua sofferenza inesprimibile, viene presa da mille dubbi.
    Quando era molto giovane si è sposata (in chiesa), ma parla del suo matrimonio, da cui non sono nati figli, come di una esperienza di disillusione durata quattro anni e cominciata proprio il giorno delle nozze. Si separa e, dicendosi inabile a condurre una vita senza amore, si infila in alcune “storie” con amici di una vecchia compagnia, mai decollate del tutto, e tutte naufragate dopo vari mesi, perchè “loro, i maschi, o sono mammoni, o non sono capaci di prendere una decisione definitiva” con lei.
    Sul lavoro (in un ufficio di una multinazionale manifatturiera) è competente e brillante, , ma in certi momenti può lasciar campo alle sue depressioni, tanto che certe volte è stata richiamata dal suo superiore ad essere un po’ meno negativa.
    Recentemente ri-incontra Giorgio, il suo primo amore giovanile, che nel frattempo è rimasto “libero” e pareva aspettarla al varco.
    Il nuovo innamoramento la rende entusiasta, si vede già madre con figli in braccio, una prospettiva che prima le faceva paura (forse anche pensando alla nipotina). A tutti quelli che la conoscono pare di vederla ben lanciata, sicuramente più matura e in un certo senso meritevole, finalmente di una esperienza affettiva premiante, dopo tanti fallimenti. Maria, una suora nostra comune amica con la quale Gabriella si confida, mi dice che rispetto a questa situazione stenta a manifestarle entusiasmo, “perchè la ferita all’istituzione è evidente, e in una logica di comunione cristiana stride il totale dimenticarsi di quel primo matrimonio, che, per quanto affrontato con superficialità e inadeguatezza, è comunque valido fino a prova contraria”.
    Che altro dire? Gabriella è una persona molto autoreferenziale sulle questioni riguardanti l’affettività, e da quel che parlando con Suor Maria ho potuto capire non è di quelle persone scrupolose che consulta l’humanae vitae per riferimento alle questioni del sesso pre-post-inter matrimoniale… poi è anche vero che ha una religiosità sui generis molto intensa, accompagna a Lourdes i malati, frequenta anche l’oratorio e ha buoni rapporti con molta gente del suo paese, ma è chiaro che si aggrega come “indipendente” a tutte queste manifestazioni di religiosità, e tutto questo sembra restare in uno sfondo remoto, che non incide sul primo piano scenico della sua affettività.

  6. Mauro Leonardi ha detto:

    (continua)

    Suor Maria sostiene che stare vicino ad una persona così, cercando di proporle un orientamento che salvaguardi forma e sostanza è estremamente difficile, e dice “io è come se mi trovassi nella condizione di non poter essere veramente un’amica leale e di tracimare dall’amicizia alla connivenza, alla faciloneria complice (ma sì, và dove ti porta il cuore…). Che fare? Tacere e confortare? Lasciar correre?”
    A me, invece, pensandoci viene in mente il caso della principessa Carolina di Monaco, che prima di attendere il pronunciamento della Sacra Rota sulla nullità del suo primo matrimonio con Philip Junot fece comunque tre figli con il marito di cui poi rimase vedova, come a dire: “Voi ecclesiastici pensateci pure e fatemi sapere: io nella libertà che Dio mi concede e in coscienza ritengo di poter avviare una nuova vita matrimoniale perché so che la precedente era solamente una questione di facciata, dove abbiamo mentito sulla nostra promessa”. Tralasciando i cattivi pensieri, che in questi casi che coinvolgono i ricchi e i potenti con la chiesa, sono i primi argomenti che di solito escono allo scoperto, io sarei dell’idea di spingere (se solo si vede un margine di manovra in tal senso) nella direzione di un riconoscimento di nullità del primo matrimonio, perchè se è vero che questo nuovo investimento affettivo, più maturo, più adulto e più consapevole della responsabilità che implica vorrà darsi una definitività, immagino il dolore di non poterlo mettere sotto gli occhi e la protezione di Dio a causa di quell’errore di gioventù…
    Suor Maria, mi ha detto che ci pensa anche lei a questa cosa, e che anzi ha deciso di pregarci sopra un po’, perché c’è una verità da ritrovare e una opera di misericordia da assolvere (consigliare i dubbiosi, anche se il dubbio qui è nascosto bene…)…
    Ecco, siamo a questo punto… che ne dite?

  7. Anonymous ha detto:

    Un giorno un Uomo che sembrava proprio uno qualunque si ferma a parlare con una donna intenta ad attingere dell’acqua in un pozzo…(Cos’era quell’acqua nel pozzo? Il nostro desiderio d’amore? Le nostre speranze? Le nostre illusioni di felicità? ) Quella donna si stupisce: il solo fatto che un Uomo si fermi a parlare con lei è una novità enorme: le donne, all’epoca di questa storia, non contavano niente. Ancor meno se erano straniere. Ancor meno se, per i mille casi dell’esistenza, avevano sbagliato. Ancora meno se, magari, continuavano a sbagliare divenendo obiettivo di critiche, giudizi malevoli o peggio di sarcastici pettegolezzi…. Quell’uomo,nonostante Lei stessa si senta un niente, Le rivolge VERAMENTE la parola: è LA PRIMA VOLTA che accade. La guarda negli occhi. La accoglie. Non lascia correre, però. Ancor meno quell’uomo è connivente rispetto a ciò che la donna sta facendo: una corsa autolesionistica verso un Amore che nei diversi amori umani troverà solo fallimenti. I due, infatti, si mettono a parlare della famosa acqua e della differenza tra acqua “corrente” (che scivola via “) e Acqua Viva… Un’Acqua che disseta per l’eternità. La donna sensibile, entusiasta ( sì, potrebbe essere proprio anche un’animalista come la nostra sorella Gabriella), piena di sinceri slanci verso il prossimo e verso un Dio che ancora sente tanto lontano… Sente che qualcosa di grande Le manca. Quell’Acqua potrebbe riempire ogni secchio di quella sete inestinguibile che sente dentro di sè e che tenta disperatamente di colmare innamorandosi di Giulio, Antonio e di mille altri volti senza nome…Ma l’uomo, quell’uomo che sembrava proprio uno qualunque, Le chiede dove sia il Marito. Lei dice che il Marito non l’ha più. Che UN marito forse l’ha avuto ma ora…Non ricorda. Non puoi ricordare, le risponde l’uomo. Perchè di mariti ne hai avuti cinque..Ed ora c’è il sesto. Ma il primo e l’unico, quello, lo hai dimenticato. Come se non ti appartenesse e invece è dentro di te a dirti una verità, forse scomoda da accettare, ma che ha dentro la cifra della tua vera Libertà. La donna finalmente apre gli occhi a quella Verità e allora quell’Uomo che sembrava uno qualsiasi diventa l’unico Dio da adorare in Spirito e Verità. La donna torna a casa…Tutti si accorgono che è cambiata. E allora…”Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e dicevano alla donna: «Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».” La donna peccatrice accolta nel suo bene e nel suo errore (che Gesù indica con delicata chiarezza) cambia e annuncia una nuova Fede. E Gesù si ferma – riconosciuto come Dio da stranieri e peccatori – in “spirito e verità”. Gesù ci mostra come vivere l’amicizia con chi si trova nella difficoltà e nell’errore. Credo che tutti noi vorremmo essere quella samaritana e sentirci investiti da quello sguardo che ci fa vedere chiaramente noi stessi, le nostre illusioni, i nostri errori, ma allo stesso tempo non giudica e accoglie la nostra fragilità. E a noi non resta che dire : ” Mi ha detto tutto quello che ho fatto!” increduli ancora della Grazia che ha voluto accogliere nell’amore anche le fragilità che nascondevamo persino a noi stessi… è una lettura che amo molto. Che mi tocca molto da vicino( forse troppo..per questo scusandomi, mantengo l’anonimato). Che mi interpella nei momenti di difficoltà. E che mi riempe di speranza…

  8. Mauro Leonardi ha detto:

    Anonimo, quello che hai scritto qui è molto bello e mi commuove. Un giorno pubblicherò sul blog un racconto proprio ispirato a questo magnifico episodio. Grazie!

  9. eli galli ha detto:

    Scusate volevo proporre un argomento da approfondire più che da discutere: l’annullamento del matrimonio. E’un argomento tecnico e forse un po’arido rispetto ai temi che di solito trattiamo però è un argomento che sempre più spesso viene “buttato in mezzo” quando si parla con un’amica, e a volte la confusione è tanta (divorzio dei cattolici!;a volte ci si crea una riserva mentale del tipo “tanto il mio matrimonio è nullo”)e la competenza troppo poca. Grazie.eli

  10. Mauro Leonardi ha detto:

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  11. Mauro Leonardi ha detto:

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  12. Mauro Leonardi ha detto:

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  13. Mauro Leonardi ha detto:

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  14. Mauro Leonardi ha detto:

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  15. Anonymous ha detto:

    Caro don Mauro grazie per la possibilità che con questo blog ci dà di confrontarci e di riflettere su tematiche come l’amore, l’amicizia e le scelte di vita oggi diffusamente discusse ma altrettanto diffusamente,affrontate in modo superficiale e direi,con eccessivo “relativismo”. Troppe volte ho sentito dire: ” Ma si tutto è uguale, sono fidanzata perchè ora tizio mi fa stare bene” e quando, poi,si prova a far capire che si sceglie la persona non solo per il presente e soprattutto, non solo quando ci fa stare bene, si viene presi per pazzi perchè la parola “COSTRUIRE” sembra essere sparita dal vocabolario,esiste solo ” l’attimo fuggente”. Proprio a questo proposito,ecco che vorrei chiedere, se ce ne sarà modo,di approfondire la tematica dello scegliere una persona “donando la parte più vera di noi”, senza aver paura del “per sempre”e se è giusto acconsentire a discorsi come:”Non si sceglie la persona da amare, si ama e basta senza tenere in conto nessun limite, quali l’età o la propria fede”. Si tratta di ragionamenti che ho ascoltato e ascolto spesso,con cui non concordo. Non voglio generalizzare,ovviamente, vorrei piuttosto sapere come comportarmi,come pormi e che tipo di discorso impostare di fronte a questo modo di intendere le cose.

  16. B. ha detto:

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  17. Mauro Leonardi ha detto:

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  18. Isabella ha detto:

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  19. Mauro Leonardi ha detto:

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  20. B. ha detto:

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  21. Maria ha detto:

    Anche a me interesserebbe discutere su pornografia e innamoramento e anche riflettere sul tema della castità “come disvalore”, e su Hollywood casta meretrice..magari anche a confronto con la nostra tv..non so se avete visto Fiorello e il suo spettacolo, ma a me ha colpito che continuasse a chiedere a Mazza quand’è che in Rai si potrà ricominciare a parlare di sesso!(ma mi rendo conto che tv e cinema sono due realtà un po’ diverse).

    P.s. complimenti per il restyling del blog! La frasetta sotto al titolo rende perfettamente quello che si prova leggendo il libro e il blog..L’INESAURIBILITA’!
    Però la scriverei più grande, così si legge meglio!

  22. Anonymous ha detto:

    Salve don mauro,a me il suo blog mi piace tantissimo,e’ molto interessante,cio’ che scrive.A me piace tantissimo un argomento per me importante cioe’ amare nella liberta’ ,poi Amicizia: dare tempo è il modo più vero di amare(questa frase mi ha colpito molto) anzi grazie per averlo scritto.In un blog si puo’ parlare di tutto con molta liberta’ e trasparenza,e di argomenti ce ne sono infiniti..sulla castita’,sul innamoramento,sul servizio,sul laicato,sulla nostre poverta’ interiore.sulla vocazione in generale.Ogni persona e’ un mondo doverso.e ha esigenze e argomenti diversi.a me questo blog va super bene…poi tanto se voglio dire qualcosa…sta pur sicuro che lo scrivo…continui cosi’ e’ gaiardo sto blog..forza d.mauro,cmq mezz’ora d’orazione lo comprato anni fa…e ‘ troppo bello..grazie..puo’ scrivere qualche cosina di quel libro e’ riportarlo qui. VANESSA

  23. Mauro Leonardi ha detto:

    Beh che dire… commenti così ripagano di tante cose!

  24. Lidia ha detto:

    Allora, commento! Inanzi tutto ignoro le mail postate qui, come da comando, se saranno l’argomento del prox post in caso commenterò lì.
    Innanzi tutto voelvo dire una cosa sui blog.

    Io vivrei di blog, soprattutto in questo momento :) Mi sembra che l’Italia stia andando non dico a fondo, ma di più, e almeno scrivere sui blog mi dà l’impressione di poter fare qualcosa, dare un’opinione, suscitare dialogo. I blog che parlano di politica mi interessano molto, in questo senso, ed è di politica che parlo il 90% delle volte che scrivo su Facebook o sui blog.
    Siccome grazie a Dio la vita non è solo politica, però, e siccome (io credo) il disastro politico che è davanti agi occhi di tutti in Italia dipende dalla qualità della vita sociale, anche blog come questo, che parlano di cose importantissime come l’amore, la fede, l’amicizia, apparentemente non molto politico-sociali, hanno una funzione sia personale (leggo il blog e trovo conferme, oppure sfide a pormi questioni) sia sociale (una società fatta da individui che vivono bene l’amore sta bene – in tutti i sensi, politico e probabilmente anche economico).
    Poi questo blog ha il grande merito di non essere mai settario-cattolico, “neo-crociato”: sicuramente qui scrivono persone d’impostazione cattolica, ma anche le altre opinioni mi paiono ben accette e soprattutto rispettate.
    (Il mio problema è semmai quello di non ridurmi a vivere una vita virtuale, già sto tutto il giorno al PC per la tesi di dott…wè, anche questo è tema interessante – “scriversi su Facebook” e “vedersi” sono cose diverse…)
    Questo è quanto sul blog.
    Per gli argomenti: boh…ecco, guardando alla mia vita, l’argomento che al momento mi tocca più da vicino in questo senso è la voglia di vivere il “Vangelo secondo Lidia” (peccato non sia mai stato scritto!) nel senso non di adattare la dottrina cristiana alle mie esigenze (anche, ma non so se sia argomento da blog..in caso, anche) ma in generale a prendere “ciò che mi piace” e “ciò che mi dà fastidio” a paradigma del mondo. Della serie: ciò che mi dà fastidio è automaticamente “sbagliato”, ciò che mi piace è automaticamente “giusto”. Invece, fastidio e piacere sono solo dei segnali che dovrebbero aiutarmi ad andare più a fondo sulle questioni: perché mi piace tanto questa amica? perché è sincera. Ok – vediamo se la sincerità è cosa buona e giusta (sì). perché questa mi dà un fastidio allucinante? perché è entusiasta della vita e io sono in fase “byroniana”. Ok – vediamo, ma l’entusiasmo per la vita è male, o mi dà solo fastidio? e così via… Nonso se D.Mauro riesce a ricavare un post da questo!!!
    Altrimenti tutto quello che è legato al ruolo dell’amore e del sesso nella società e nei suoi aspetti culturali, come detto nei commenti precedenti, mi sembra molto interessante, perché almeno io mi sento davvero preda di mille rappresentazioni (tipo “il principe azzurro disneyiano”, per fare un esempio scemo) subliminali. però anche a livello personale, a me molte delle discussioni precedenti hanno aiutato molto.
    Infine, così la butto lì: in questi giorni mi sto riempiendo di classici. Mi sono letta l’Odissea finalmente in versione integrale, Amleto, adesso boh, intanto leggo un classico dell’umorismo inglese (Wodehouse). Almeno mi disintossico da Internet. Magari un argomento è ciò che si può ricavare dalla lettura dei classici? Oppure commentarne uno, tipo Anna Karenina a me ha cambiato la vita, è, penso, uno dei libri più cristiani, che offre una delle visioni della vita familiare più belle che abbia mai letto…
    Adesso ho scritto io l’odissea 2 :)

  25. Mauro Leonardi ha detto:

    Lidia grazie infinite. Sono sicuro di interpretare il pensiero di tutti dicendo che è molto bello avere sul nostro blog persone come te.
    Non dimentichiamoci che io vorrei prima o poi riuscire a parlare su questo blog anche di celibato. E’ un argomento interessantissimo. Il celibato di Gesù a Nazaret sdogana il fatto che sia ugualmente degna da vivere una vita (scusate il gioco di parole) di una persona sposata e di una persona celibe. L’obiettivo che vorrei raggiungere è un cambiamento culturale. Conosco tantissime persone che vivono con addosso l’obbligo di dover avere una compagno/compagna (intendo dire una persona con cui avere anche un’intimità sessuale). Senza di questo a loro sembra che la vita sia una vita non riuscita. Pensate a quanto si sta dicendo sul diritto dei portatori di altre abilità, rispetto alla sessualità. Vorrei affrontare questa questione dal punto di vista umano prima che religioso. Pensate agli omosessuali, alle persone abbandonate dal marito/moglie, a coloro che non sono riusciti a sposarsi, cioè a tutti quelli che non rientrano in una situazione più o meno codificata. Gesù (e ne parlo dal punto di vista umano) ci dice che ci sono due modi di vivere una vita umana ugualmente degna: sposarsi o vivere celibi. Sapete che di questo non riusciamo proprio a parlare?

  26. Lidia ha detto:

    Don MAuro, azzardo una possibile spiegazione. Parlando di celibato apostolico (perciò escludo da qui omosessulai, divorziati, single per scelta): forse perché di matrimonio, amore, amicizia ne parlano persone che danno la loro esperienza personale, pur nei limiti del sacrosanto pudore sentimentale che non ti fa sbattere in prima pagina la tua intimità. Se delle persone che vivono il celibato vogliono parlare della loro esperienza, bene,ma mi sembra un po’ più difficle da gestire – se qualcuno ci riesce, è bello, io non so bene come lo farei. E alla fine i post e i commenti che nascono dall’esperienza personale sono quelli che più attraggono commenti.
    Un altro approccio possibile è quello “parliamone in via teorica”, e certo si può fare, anzi. Sarà interessante. Solo ecco, le discussioni che incidono nella vita e nell’esperienza personale di chi legge alla fine sono sempre i più seguiti. Quello che sarebbe interessante è un po’ smascherare, alla Nietzsche, i condizionamenti dei media: cioè che o ti sposi e hai la vita da principe(ssa) Disney (il sesso non è neanche così pubblicizzato, ma l’amore disneyiano sì) o sei un fallito, come dice lei.
    Oppure si può parlare di celibato a livello dottrinale-filosofico e storico, e anche questo sarebbe bello, ad es. il valore del celibato presso altre culture e religioni (ci sono anche delle sette musulmane che prevedono il celibato, come quella dei dervisci, se non sbaglio) e vedere in che modo sono diversi dal nostro – però qui ci vorrebbe qualcuno di esperto..
    Infine c’è (ma non credo) la possibilità che un discorso sul celibato diventi una specie di “stand vocazionale su Internet”…almeno io spesso penso così, probabilmente è anche un condizionamento.

  27. Mauro Leonardi ha detto:

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  28. Lidia ha detto:

    Pubblico anche qui un’ulteriore proposta di tema per il blog: ho letto il meraviglioso libro “il Girasole”S.Wiesenthal, un ebreo scampato all’Olocausto e direttore del Centro di Documentazione sui Crimini Nazisti. Trama: una SS morente in un ospedale militare durante la II Guerra Mondiale chiede a Wiesenthal, in nome del popolo ebraico, di perdonarlo, perché lui ha contribuito all’eccidio di 300 ebrei, chiusi in una casa a cui è stato dato fuoco. Wiesenthal, sconvolto, scappa dalla stanza, senza perdonarlo. Scampato ai lager nazisti, Wiesenthal si chiede se abbia fatto bene, ha dei rimorsi, ed interroga filofosi, religiosi, scrittori, altri ebrei. Le loro risposte e il racconto dell’episodio con la SS sono nel libro.
    Tragico, meraviglioso, che interroga anche noi. wiesenthal dice “tanta gente che dice che bisogna perdonare alle SS non perdonerebbe neanche un piccolo schiaffo”.
    quello che mi colpisce è che quest’uomo, quest’ebreo considerato dalle SS un Untermensch, un uomo inferiore, per venticinque anni si porta il rimorso, o almeno il dubbio, di aver fatto male a non perdonare una SS. Nel libro Wiesenthal dice di aver perduto la fede nel lager, Dio era “in vacanza” e non è tornato. Ma io vedo in questo suo bisogno di risposte la conferma della grandezza immensa dell’uomo e del suo anelito a una risposta eterna che dà Dio.
    Insomma, il perdono.

    (Domanda a latere: Don Mauro, ma è sicuro che i commenti in questa sezione qua vengano ancora letti?)

  29. stefania perna ha detto:

    Se non ti accompagni a un uomo o a una donna con la quale puoi avere rapporti sessuali, sei un fallito…
    Vorrei riassumere una riflessione che ho sentito sull’argomento e mi ha fatto molto pensare …..
    “questa idea di fallimento,è legata ALLA FUNZIONE che uno dà al suo corpo…
    a cosa serve il mio corpo?solo per godere e eventualmente procreare fisicamente?allora…. se non ho rapporti sessuali sono un fallito…è perversione la verginità e “ingiusto”il celibato apostolico e dei religiosi…
    Forse il discorso è più chiaro in relazione alla bellezza…a che serve il mio corpo con la sua bellezza?per cosa voglio usarlo?
    …Se vedo il mio corpo solo come mezzo per “conquistare “persone dell’altro sesso,è logico che sarò triste per ogni difetto fisico e sentirò la mia eventuale “bruttezza”come un essere una fallita, che subisce una ingiustizia(perchè non sono bella come quella famosa attrice americana?)
    ma se uso il corpo come mezzo per amare gli altri,per fare gesti di servizio,pensando che Dio è presente nella mia vita e vede(e giudicherà) le” opere fatte quando ero nel corpo”…la prospettiva cambia!!
    Madre Teresa non era certo bella!!ma ha usato il suo corpo per fare gesti stupendi di servizio e di amore!!come dice il salmo”mi hai dato un corpo per fare la Tua volontà”…
    volontà,che per certe persone, può essere anche il dedicarsi INTERAMENTE agli altri (in quanto chi ha una moglie,come dice S Paolo, deve preoccuparsi di far piacere alla moglie e quindi deve necessariamente porre limiti alla sua disponibilità sia mentale sia temporale…)”

  30. Pensierosa ha detto:

    Potrebbe essere bello avviare qui una discussione sul COME decidere a cosa vale davvero la pena dedicare il nostro tempo….e quali SOLUZIONI REALI E CONCRETE si possano realizzare(ovviamente senza generalizzare,perchè quello dell’uso del tempo e del denaro e quello della maternità e paternità…sono temi “responsabili”…nei quali cioè,ci sono sì delle linee guida,ma poi ognuno deve valutare in coscienza,(magari anche con l’aiuto di qualcuno che lo segua spiritualmente),la sua situazione particolare…. senza rigidità..ma anche senza vane scuse!!

  31. Mauro Leonardi ha detto:

    Mi piacerebbe tanto che una signora sposata con figli e con lavoro, e un signore sposato con figli e con lavoro, facessero l’elenco delle cose da fare in una giornata tenendo presente l’arco di tempo di una settimana. Computando cioè anche le cose che si fanno una volta alla settimana; non penso cioè che si stiri tutti i giorni, ma tutte le settimane si. Non so se tutti i giorni si va in posta, ma forse una volta alla settimana sì. Mi piacerebbe che facessero la stessa cosa anche una persona sposata senza figli, e così via. Se volete posso fare anch’io il mio elenchino.
    Quando dico elenco dico proprio una cosa tipo Fabio Fazio, Vieni via con me (per carità: non facciamo partire una discussione sulla trasmissione sennò la buttiamo in politica…).
    Vi piace l’idea?
    Vediamo se viene fuori l’Italia reale. Se uno pensa di violare la propria privacy può mettere un nome di fantasia, però qualche circostanza precisa sarebbe utile. Tipo. Ho 35 anni, sono sposata senza figli e faccio il medico. Abito a Roma (è diverso, per il traffico, rispetto a Napoli o Milano). Al lavoro dedico tot, alla casa tot, ecc. ecc.
    Ci proviamo? Se vengono nel giro di un paio di giorni un decina di commenti positivi, lanciamo la Discussione.

  32. Lidia ha detto:

    Don MAuro, perdoni se ancora propongo un tema, ma oggi ho visto questo video. Un ragazzo cresciuto da una coppia di donne omosessuali testimonia la propria esperienza, e dice che lui è molto felice nella sua famiglia, che le sue madri lo hanno scresciuto conn amore e affetto, e che l’orientamento sessuale dei suoi genitori non ha avuto nessun effetto sulla sua vita.
    Ora, penso che le tesi astratte le possiamo sempre discutere, ma, visto l’orientamento del blog, possiamo anche discutere di una testimonianza così, magaris e qualcuno conosce sltri figlidi coppie omosessuali può chiedere loro una testimonianza. Altrimenti ogni volta che si parla di omosessualità, c’è qualcuno che tira fuori questi viedeo e dice “embè, come la metti con questi ragazzi che dicono di essere felici anche se i loro genitori sono omosessuali'”. E io dico, allora, parliamone davvero…
    http://front.moveon.org/two-lesbians-raised-a-baby-and-this-is-what-they-got/#.TtaPFVaLJ8v.facebook
    (Se la discussione avrà luogo davvero, metto i sottotitoli per chi non capiscel’inglese. Cmq la testimonianza è in un processo civile, perciò è abbastanza degna di fede)

  33. Anonymous ha detto:

    SONO UNA DONNA DI 35 ANNI, SPOSATA, CON 2 FIGLI DI 3 E 5 ANNI. SONO ANCHE INSEGNANTE DI SCUOLA MEDIA. ACCOGLIENDO LA RICHIESTA DI DON MAURO DESCRIVO LA MIA SETTIMANA TIPO, INDICANDO IMPEGNI QUOTIDIANI, BISETTIMANALI, SETTIMANALI.

    IMPEGNI QUOTIDIANI:
    – 6,30-7,45: SVEGLIA, COLAZIONE, PORTO I BIMBI A SCUOLA MATERNA;
    – 8:00-14:00. SONO A SCUOLA.
    -14:30-16:20: PRANZO, SE POSSO MI CONCEDO UNA PAUSA CAFFè DI 15-20 MINUTI, METTO SOMMARIAMENTE A POSTO CASA.
    -16:30-18:30: VADO A PRENDERE I BIMBI A SCUOLA, MI OCCUPO DI LORO ( PARCO, DISEGNO, LETTURA,PARLARE, ETC)E SE POSSO SISTEMO QUALCHE ALTRA COSA IN CASA.
    -18:30-21:00: BAGNETTO, CENA (SENZA TV, COSì PARLIAMO TUTTI INSIEME!), ALTRE ATTIVITà CON I BIMBI (LETTURa, disegno, tv, RACCONTO DELA GIORNATA) PRIMA DELLA NANNA.
    -21:30-23:00: SISTEMAZIONE CUCINA, PREPARAZIONE DELLE LEZIONI CORREZIONE COMPITI IN CLASSE CON UNA PAUSA( CHE NON MI POSSO CONCEDERE PROPRIO SEMPRE) DI 15-20 MINUTI DEDICATA A ME ( SCRIVERE, LEGGERE, QUESTO BLOG, PARLARE COL MARITO…)
    23:00-23:30: SE NON MI ADDORMENTO DISTRUTTA…CERCO DI RIFLETTERE SULLA MIA GIORNATA!

    IMPEGNI BISETTIMANALI.

    DUE VOLTE A SETTIMANA SONO IMPEGNATA NELL’ACCOMPAGNARE MIO FIGLIO A NUOTO, ALTRE DUE VOLTE A SETTIMANA DEVO ANDARE A ROMA PERCHè IL MIO OMETTO DEVE FARE PSICOMOTRICITà. NELLE DUE VOLTE A SETTIMANA INSERISCO ANCHE GLI IMPEGNI POMERIDIANI SCOLASTICI (CONSIGLI, COLLEGI, COLLOQUI CON FAMIGLIE, AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE, RECUPERO ALLIEVI IN DIFFICOLTà)E NEL POCO TEMPO A DISPOSIZIONE UNA SISTEMATA PIù ATTENTA A CASA, SPESA.

    IMPEGNI SETTIMANALI

    LA MESSA, ATTIVITà PER I BIMBI ( CHE NON POSSIAMO AFFIDARE A NESSUNO SE NON SALTUARIAMENTE 1 VOLTA AL MESE MASSIMO O PER EMERGENZE LAVORATIVE E DI SALUTE: I NONNI SONO VICINI MA HANNO PROBLEMI DI SALUTE.), STIRO,SPESA GRANDE, CASA, PREPARAZIONE/PROGRAMMAZIONE PER LA SETTIMANA LAVORATIVA SUCCESSIVA. ALMENO UNA VOLTA AL MESE IL WEEK-END è PER ME INTERAMENTE DEDICATO AI BIMBI PER PERMETTERE A MIO MARITO DI LAVORARE. ALTRE VOLTE FACCIAMO A TURNI PER FAR Sì CHE UNO DI NOI POSSA LAVORARE E GESTIRE LE INCOMBENZE DOMESTICHE (LAVORI, BOLLETTE, POSTA, ETC). QUALCHE VOLTA ( MA SI TRATTA DI MENO DI 1 VOLTA A SETTIMANA!) RIESCO A CONCEDERMI 2 ORE LIBERE LA SERA : ALLORA GUARDO UN FILM OPPURE LE DEDICO ALLA LETTURA, A SCRIVERE (POESIE), A RIFLETTERE…

    MI RITAGLIO ALTRO TEMPO PER RIFLETTERE, PREGARE,LEGGERE,SCRIVERE PENSARE DI NOTTE (SE MI PRENDE L’INSONNIA…)OPPURE QUANDO SONO IN MACCHINA ASCOLTANDO MUSICA CLASSICA…

    PURTROPPO I POCHI MOMENTI LIBERI NELLA GIORNATA ( CREDO CHE IN MEDIA PER ME SI POSSA TRATTARE DI UN TEMPO VARIABILE DA 1 ORA A 1 ORA E MEZZA AL MASSIMO AL GIORNO), SPESSO SONO MOMENTI DI SOLITUDINE. MOMENTI IN CUI RIFLETTO, PREGO, LEGGO, GUARDO LA TV, SCRIVO…DA SOLA. UNA SOLITUDINE PURTROPPO MOLTO DOLOROSA E CHE FA PESARE DI PIù GLI IMPEGNI E LE RESPONSABILITà QUOTIDIANE.

  34. angela ha detto:

    Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

  35. Anonymous ha detto:

    Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

  36. eli galli ha detto:

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  37. eli galli ha detto:

    Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

  38. Diego ha detto:

    Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

  39. Angela ha detto:

    Don Diego, come sempre ascoltarla è …illuminante!

  40. Anonymous ha detto:

    Ma perchè questa censura?

  41. Mauro Leonardi ha detto:

    Grazie all’ Anonimo di qui sopra che dà voce a una domanda che forse si saranno fatti altri. I commenti di qui sopra non sono stati censurati ma sono stati semplicemente spostati da me per dare il via alla nuova Discussione “A chi dedico il mio tempo. Ecco la mia giornata.” che in pochissimo ha avuto 31 commenti. Se si va lì sopra li si trova, sono i primi tre. Gli interessati sono stati informati da me con una mail attraverso fb e erano d’accordissimo. Non li ho lasciati qui proprio perché la funzione di questa parte del blog è raccogliere idee e spunti per Discussioni che poi quando prendono corpo in altra parte del blog vengono portati nella nuova posizione (e quindi tolti da qui per non creare ambiguità in chi non soprane dove postare impropri commenti). Grazie per l’attenzione!

  42. eli galli ha detto:

    Confermo: sono stata spostata! E avvertita!Grazie.

  43. Lidia ha detto:

    Propongo un altro tema: la ricerca della verità.
    In un blog si parla, si scambiano esperienze, si ama (perché ci si conosce, e si creano amiacizie), e si cerca la verità: verità su vari argomenti, su noi stessi, sul mondo…ogni discussione è di per sé una ricerca della verità, anche se è bella perché varie opinioni si scambiano.
    Ecco, un tema interessante sarebbe: la verità è data dal consenso (se siamo tutti d’accordo, una cosa è vera; la stessa cosa vale per la giustizia: se siamo tutti d’accordo, una cosa è vera), o c’è un’istanza ultima a cui rifarci?
    Ne paralvo tempo fa col mio ragazzo: lui dice che il “bene” e “giusti” assoulto non esistono: nascono dal consenso (siamo tutti d’accordo che uccidere è male, e allora uccidere viene definito un male. Ma di per sé ogni concetto è suscttibile di essere definito bene o male). Io dicevo che concetti di “bene”, “male” e “vero” universlai esistono.
    Voi che ne dite?

  44. Paola Baratta ha detto:

    Tema definitivo e spinosissimo cara Lidia. Esiste la Verità? Certo, ma essa non è certo data dal consenso…Purtroppo come ben mostra il vangelo a volte “il senso comune” fa sì che venga croefissa la verità e liberato Barabba…Allo stesso tempo ragionare per categorie assolute a volte porta alla morte della fede, all’assenza di autocritica, alla pigrizia spirituale ed intellettuale, al non dialogo, all’estremismo (hai presente Donna Prassede?).
    Per esempio è vero che rubare è un atto criminale, ma certamente valutiamo in modo diverso il delinquente che continua a evadere la tasse e a percepire tangenti in modo spudorato e la vecchina che magari ruba al supermercato perchè con la minima non ce la fa…In questo ultimo caso persino la giustizia umana indica l’assoluzione…la capacità di non assolutizzare mai principi generali, ha il pregio di metterci sulla strada della tolleranza e dell’ascolto, ma comporta il rischio di cadere nel relativismo. Se non esistono Verità, allora tutto è lecito…Ma allora? Esiste un concetto di Male e Bene ASSOLUTO? Oppure tutto è lasciato al caso, all’individuo? Per me la risposta (e mi sembra di aver capito che anche nel libro di Don Mauro questo sia indicato) è: nè l’uno nè l’altro. La Verità ultima è l’Amore e l’incontro che avviene tra questo Amore e la verità della nostra coscienza. Solo Lui e noi sapremo se abbiamo trovato, abbracciato e accolto questa Verità… è lì che dobbiamo trovare la nostra nuova Legge che a volte coinciderà con le leggi naturali e a volte no… Una Legge che, al limite, può andare anche oltre al decalogo…Non è un Amore pseudoromantico quello a cui mi riferisco. Ma una Persona. Una Persona che è morta per tutti noi. Innocente. Una persona che diceva chiaro e tondo che bisogna rispettare le regole (dai a Dio ciò che è di Dio, dai a Cesare quel che è di Cesare), ma che di fronte all’incontro con una vita autentica…A volte le “regole” le sovvertiva. E non esisteva Sabato, non esisteva straniero, non esisteva prostituta, cieco, lebbroso, pubblicano, non esisteva “consenso” o forma da rispettare…Nessuno era così indegno da non poter essere avvolto da una Nuova Legge così grande da poter essere solo incisa su una Croce, sulla Madre nostra, nei nostri cuori…L’unica regola era…Volerla incontrare davvero questa Legge non scritta che infatti non è solo una Verità, ma anche una Vita (Io sono la Via, la Verità e la Vita”). Una legge che aveva i lineamenti di Uomo. Un Uomo con gli occhi di Dio.

    “Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
    ma non avessi la carità,
    sarei un bronzo risonante o un cembalo squillante.

    Se avessi il dono della profezia
    e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza
    e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,
    ma non avessi la carità,
    non sarei nulla.

    Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
    se dessi il mio corpo per essere arso,
    e non avessi la carità,
    non mi gioverebbe a nulla.

    La carità è paziente,
    è benigna la carità;

    la carità non invidia, non si vanta,
    non si gonfia, non manca di rispetto,
    non cerca il proprio interesse, non si adira,
    non tiene conto del male ricevuto,
    ma si compiace della verità;

    tutto tollera, tutto crede,
    tutto spera, tutto sopporta.

    La carità non verrà mai meno” (San Paolo)

  45. Mauro Leonardi ha detto:

    Ringrazio Paola Baratta per il bel commento, però invito altri che volessero aggiungere i loro commenti ad attendere quando faremo partire questa Discussione nell’apposita sezione. Grazie!

  46. Paola Baratta ha detto:

    Vorrei fare una domanda tecnica e poi proporre un nuovo argomento (frutto della lettura di “Mezz’ora di orazione”). La domanda tecnica:
    quando viene proposta una nuova discussione in questa sezione del blog, bisogna sempre aspettare che venga spostata in un’apposita nuova sezione, o bisogna aspettare che qui si riscontri la presenza di qualche commento in merito alla questione proposta?

    2) Nuovo argomento. Il perdono. Nel libro di Don Mauro cui accennavo tra parentesi il perdono è posto come fase propedeutica ed essenziale per …iniziare a pregare. e non stiamo parlando di perdonare chi ha sbagliato e ci ha chiesto perdono…ma di perdonare proprio quelli che ci fanno del male ingiustamente confidando che quel che non è compensato dalla giustizia umana, lo sarà dalla Giustizia divina…Ecco per me questo salto è difficilissimo. Questa settimana è stata durissima per me da questo punto di vista e non so se sono sempre riuscita nell’impresa di “perdonare i miei nemici..amare coloro che ci odiano”… Eppure sento che questo è un tratto indispensabili dell’Amicizia. Anche dell’Amicizia nel Matrimonio (nella buona e nella CATTIVA sorte)…

  47. Paola Baratta ha detto:

    Vorrei porre una domanda tecnica e poi proporre un nuovo argomento.

    1) domanda tecnica: quando viene proposto un nuovo argomento esso viene spostato comunque in una nuova sezione o si attende che in questa sezione vi siano alcuni commenti inerenti quel dato argomento?

    2) Nuovo argomento: il perdono.Leggendo il libro di Don Mauro “Mezz’ora di orazione”, ti viene il groppo in gola quando leggi che per iniziare a pregare è necessario il perdono. E non il perdono di chi ti chiede scusa dopo aver sbagliato. Ma proprio il perdono di chi la parola scusa non sa dove stia di casa…Per motivi personali questa settimana ho avuto una prova durissima in questo senso…Non saprei dire se e come ne uscirò fuori. Non so e non credo di essere riuscita veramente a “perdonare i miei nemici” ad amare coloro che mi odiano…E non per orgoglio. ma perchè nell’ingiustizia contro di me era coinvolto quanto di più Sacro io tenga nel mio cuore: il matrimonio, i figli… Eppure capisco che confidare nel fatto che l’ingiustizia umana venga certamente colmata dall’Amore di Dio è un momento di intima comunione con Lui; è il significato più profondo dell’Amicizia…Anche nel matrimonio (nella buona e nella CATTIVA sorte).

  48. Anonimo ha detto:

    Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

  49. Mauro Leonardi ha detto:

    Rispondo a Paola Baratta con ordine.

    1) per quanto riguarda gli argomenti, la sezione 01 del nostro blog (cioè questa sezione) funziona un po’ come un parcheggio: ovvero ciascuno di noi propone qui degli argomenti di Discussione che verranno lanciati successivamente. Quando ci sembra che gli argomenti siano maturi.

    2) per quanto riguarda il perdono, poiché siamo “amici” su facebook ti mando subito un bell’articolo di Anselm Grun sull’argomento. E, naturalmente, tutti noi preghiamo per te!

  50. Mauro Leonardi ha detto:

    Mi piacerebbe che ci distribuissimo la forze per studiare il fenomeno Fabio Volo: qualcuno legge i libri, qualche altro vede i film, e poi ne parliamo.
    Che ne dite?

  51. eli galli ha detto:

    Ok per Fabio Volo. Il tema del perdono anche mi sembra tanto bello quanto vasto. I video cercherò di vederli e di imparare qualcosa! Belle idee.Buon lunedì.

  52. Mauro Leonardi ha detto:

    Il Dott. Giuseppe Manfrini, farmacista veronese, mi invita a postare da parte sua questo testo come spunto per una possibile Discussione:

    “Invito chiunque e soprattutto coloro che per motivi di lavoro sono chiamati a sviluppare soluzioni creative in ambito economico e sociale ad approfondire quell’apparente paradosso di scambio e gratuità contenuto a pagina 203 del libro Come Gesù. Poiché l’autore possiede anche sensibilità e conoscenza riguardo alle Scienze economiche, ritengo appropriato e arricchente per tutti condividere con lui un confronto culturale sul paradosso sopra descritto, in modo da ideare e avviare sperimentalmente in molti campi dell’attività umana modalità nuove di sviluppo innovativo culturale, economico e professionale: a mio giudizio in tale paradosso sta il segreto di ogni progetto umano che voglia diventare in futuro veramente rivoluzionario”.

  53. Mauro Leonardi ha detto:

    Questo contenuto è stato cancellato da un amministratore del blog

  54. Mauro Leonardi ha detto:

    don Luca Brenna segnala come spunto di Discussione queste parole di Lorenzo Jovanotti:

    “(…) i cardinali offrono verità assolute in un mondo che non ci crede più, si vivono in modo centrale quando per la gente non è più così. A volte questo ha effetti tragici, altre ridicoli. Come quando difendono la famiglia tradizionale. La famiglia esiste se c’è l’amore. Se non c’è il sentimento è ridicolo difenderla. Mi sembra contro il messaggio evangelico. Però riconosco che la Chiesa, adesso che la sinistra non lo fa più, ricopre un ruolo sociale fondamentale. Con gli oratori, ad esempio”.

    Corriere della sera 13 settembre 2011

  55. eli galli ha detto:

    Interessante Don Mauro quanto proposto da Don Luca, ed in effetti lo pensano in tanti e quindi se ne discutiamo possiamo approfondire tutti. Grazie

  56. Mauro Leonardi ha detto:

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  57. Anonymous ha detto:

    MI PIACEREBBE AFFRONTARE ENTRAMBI I VERSANTI DELLA DISCUSSIONE. PERSONALMENTE HO TANTO DA CAPIRE IN QUESTO SENSO. E TANTA PRESUNZIONE E SUPERFICIALITA’ DI CUI CHIEDERE PERDONO…NON HO TITOLI PER PARTECIPARE ATTIVAMENTE A QUESTO TEMA, MA VORREI PROPRIO CHE SI SVILUPPASSE UNA DISCUSSIONE IN MERITO PER POTER ASCOLTARE, MEDITARE,CAPIRE E PREGARE…
    POSSO SOLO DIRE CHE LA LETTURA DEL LIBRO DI DON MAURO MI HA CAMBIATO TANTO E MI HA DISPOSTO AD UNA COMPRENSIONE DELLE COSE MAGARI NON COMODA, A VOLTE DOLOROSA, MA CERTAMENTE PIù AMPIA, PROFONDA E VERA.

  58. Mauro Leonardi ha detto:

    Nessuno di noi può dire di avere la carte in regola per parlare degli argomenti di Come Gesù. Direi anzi che partire dalla consapevolezza dei propri errori e debolezze è un pre-requisito indispensabile!

  59. Mauro Leonardi ha detto:

    Anonimo ha detto…
    Fine anno: tristezza di una persona che ha perso la vocazione ed è stato respinto dalla sua famiglia spirituale.

    Arturo
    30 dicembre 2011 10:00

  60. Mauro Leonardi ha detto:

    stefania perna ha detto…
    @ anonimo Certamente non so di quale situazione si parla ,e premetto che credo che la verità in questi casi la conoscano solo l’interessato e Dio,e che il giudizio di Dio sia per fortuna molto più misericordioso di quello degli uomini e soprattutto, che solo Lui sappia amarci con tutti gli errori che possiamo fare.

    Penso anche,che in tali situazioni, ogni parola possa suonare inopportuna….però ho letto tempo fa una preghiera(presumo di una persona che avrebbe voluto avere una vocazione specifica,ma non è stato così e si identifica in un personaggio del Vangelo)che credo sia bello condividere..

    LA VERA SEQUELA

    “Colui che era stato indemoniato, lo supplicava di poter restar con Lui…….NON GLIE LO PERMISE”(Mc,5,19)

    Avevo sognato, Signore, di essere nel tuo gruppo, l’emozionante momento in cui ti senti “prescelto”,

    la consolante certezza di essere al sicuro tra i tuoi,

    sicuro di salvarmi, sapendo di essere un tipo di carattere, uno in gamba,

    che sa reggere le esigenze della Tua sequela,

    dotato di una notevole libertà interiore o di una bella fede, doni Tuoi certo, “valori aggiunti”…ma sempre “dotazione personale”!!!

    Non capisco il Tuo rifiuto, sa tanto di condanna umiliante, di svalutazione, di ingiustizia profonda.

    Non capisco come, con tanti che non si curano affatto di Te, Tu respingi uno che vuole seguirTi , e che Tu stesso, hai avvicinato e guarito…

    E sto male, sono deluso, continuo ad aggrovigliarmi in me stesso, in una selva senza fine di”perchè” e “cosa ho sbagliato” e “forse potrei far questo, o dir quest’altro”e ancora”forse domani le cose cambieranno-devo solo impegnarmi meglio!”

    Ma il nostro incontro, Signore, era nato da un bisogno di guarigione.

    Ed è ancora questo bisogno, forse più forte di prima, a riportarmi da Te!

    Perchè ora è l’anima che è malata e non ha “desideri secondo il Tuo cuore”.

    Non “Ti nascondo la mia piaga”, perchè so che è l’unico modo di guarire.

    Mi ha morso il serpente dell’orgoglio ferito e il suo veleno è OVUNQUE in me, invade i miei pensieri, e mi allontana dagli altri e da Te, ripiegandomi su me stesso, notte e giorno.

    Non so contrastare tutto ciò, sono travolto e senza pace, come quell’uomo che un demone “dovunque lo afferri, lo getta a terra e egli schiuma…e se ne allontana a stento, lasciandolo sfinito.”

    Abbi pietà, Signore, di questa mia seconda malattia.Liberami Tu,” costringimi “a guardare verso l’unica salvezza, la Tua croce.

    Ho bisogno di conversione, che è cambiare sguardo. Anzitutto su di Te.(continua ,perchè è un intervento troppo lungo)
    30 dicembre 2011 21:02

  61. Mauro Leonardi ha detto:

    stefania perna ha detto…
    Capire:che MI AMI! Che ami,

    Anche” la luce del meriggio” e non solo il sole splendente del mezzogiorno,

    anche” lo stoppino che fumiga”e non lo spegni,

    anche chi ha avuto un solo talento, ma lo traffica senza tante domande, badando alla qualità e non alla quantità; sarai Tu poi, a trasformare il poco in molto, l’acqua in vino, la morte in vita.

    Ho bisogno di passar dalla testa al cuore, perchè se seguo solo l’una, mi contorco nei dubbi, mentre nel cuore posso incontrarTi, ma solo se sono lontano dai miei” idoli religiosi”.

    Ridotto a “povero di spirito” e a “servo in-utile”, che ha come solo utile Te, SOLO Te.

    Ho bisogno di tornare ad amarTi, tornare a cercar SOLO IN TE, la mia gioia e il motivo del mio camminare….

    Non dimenticarti di me anche se per ora , riesco solo a star qui, a supplicarTi;e sono proprio…”come una bestia davanti a Te”.

    “Comprendo …che la voglia di emergere…. prevaleva sul bisogno di lasciarmi sommergere dalla tenerezza di Dio.E’ il difetto di quasi tutti i sogni irrealizzati, quello di partire con un certo tasso di orgoglio…

    A voi,che una malattia,o una tragedia morale o una graduatoria o un incidente improvviso o uno svincolo delicato dell’esistenza,hanno fatto dirottare imprevedibilmente sui binari morti dell’amarezza…volgete lo sguardo su Colui che hanno trafitto!!…non voglio sommergervi di consolazioni,ma immergervi nel Mistero..nella cui ottica, una volta entrati,vi accorgerete che gli stralci inespressi della vostra esistenza concepita alla grande,le schegge amputate dei vostri progetti iniziali,le inversioni di marcia sulle vostre carreggiate mai divenute carriere…costituiscono il fondo di quella cassa depositi-prestiti che alimenta ancora oggi l’economia della salvezza….

    A nome di tutti coloro che ne beneficiano,vi dico grazie!!.”(d Tonino Bello)
    30 dicembre 2011 21:03

  62. Mauro Leonardi ha detto:

    fefral ha detto…
    @Anonimo/Arturo: la vocazione non si perde. Può succedere di cambiare percorso lungo il cammino. Ma se tu vuoi Dio rimane dov’era e aspetta solo che tu alzi lo sguardo e continui a camminare con Lui. Magari per strade diverse ma comunque con Lui.
    C’è un capitolo molto bello nel libro di don Mauro sulla vocazione, che a me ha aperto il cuore, leggilo con calma.
    E se la “famiglia spirituale” ti respinge non guardarti indietro. Dio non respinge mai. Buon anno.
    31 dicembre 2011 08:05

  63. coda alla vaccinara ha detto:

    forse può essere utile una sezione di log in cui parlare di sesso: rapporti prematimonali e simili.
    molt commenti vanno in quella direzione e distolgono l’attenzione dalla discussione in corso.
    grazie

  64. Mauro Leonardi ha detto:

    Una conferma molto interessante di quanto Giuseppe Manfrini ha scritto nel commento del 20 dicembre 2011 13:11 è il caso di Google. Tutto gratuito eppure chi l’ha fondato – e molti altri – ci hanno fatto tantissimi soldi. Conviene leggere: David Vise, Mark Malseed, Google Story, Egea Milano 2010

  65. M. ha detto:

    ho letto una mini biografia di un santo di cui si dice che scelse di restare nel mondo, completamente laico – senza particolari appartenenze a istituti religiosi – ma scegliendo coscientemente la condizione verginale, in un tempo in cui le vocazioni si dividevano nettamente in convento o matrimonio.
    Si tratta di Giuseppe Moscati..e’ un medico, celibe nel mondo!Certo dal libro sembra che Moscati abbia scelto il celibato per amore di Gesu’,ma magari scopriamo che l’ha fatto anche per una disponibilita’ totale ai malati..mi sembra sia un esempio di quanto dice don Mauro nel suo post del 7 gennaio ore 10.30, nella sezione 01.. forse potevo scrivere lì! :)

  66. Mauro Leonardi ha detto:

    fefralJan 14, 2012 10:13 AM

    bisognerebbe rispondere alla domanda se ha senso una vita casta (castità è anche quella di due coniugi che vivono la sessualità nel matrimonio, non significa privarsi del sesso), e secondo me ha molto senso quando si capisce che l’unica cosa che conta nella vita è amare (qualunque amore, purchè sia amore) ma non c’è amore vero senza castità. Però credo che questo sia un passaggio successivo, intanto cerchiamo di capire se una persona si realizza solo nel matrimonio e nella paternita/maternità

  67. Mauro Leonardi ha detto:

    La sciagurata risposeJan 14, 2012 02:38 PM

    Frufrù hai toccato un tema serio.
    C’è differenza tra celibato scelto liberamente e vita celibe casta. Cosìcome c’è una bella differenza tra scelta matrimoniale e castità coniugale. (forse su questo secondo tema i celibi non son ferrati ma la differenza è enorme: posso fare degli esempi concreti o delle lezioni private, come preferite)

  68. Mauro Leonardi ha detto:

    fefralJan 14, 2012 03:02 PM

    @Rispose: grande! La tua risposta a sbit tira fuori un tema importantissimo su cui ho avuto spesso da discutere con altri cattolici: l’impegno professionale, la passione per il lavoro. Spesso il lavoro viene interpretato come una conseguenza del peccato originale, un male necessario insomma…

  69. Paola Baratta ha detto:

    Proprio ieri ho ascoltato su Radio Maria una trasmissione di “catechesi” interamente dedicata al tema. Si parlava di castità prematrimoniale. Castità matrimoniale. Castità per il Regno dei cieli. Poco in verità della castità nel celibato. Mi son venute in mente tantissime domande e perplessità anche perchè diciamo che sono molto nuova all’ascolto di Radio maria… Poichè il tema “castità” è trasversale a molte nostre discussioni anch’io propenderei per dedeicarle una sezione a parte nel blog. Anche perchè nella trasmissione si faceva un parallelo castità-pace-controllo di sè interessante e che potrebbe toccare anche la questione lavoro sollevata da Sciagurata. Concordo pienamente sul fatto che la dimensione del lavoro sia una dimensione assolutamente imprescindibile dell’Uomo (fabbro del proprio Destino) e che essa possa e debba essere creativa e quindo sempre contraddistinta dal servizio agli altri più che dalla mera esecuzione. Naturalmente il lavoro diviene “pericoloso” quando diventa l’unica dimensione in cui si pensa di potersi realizzare. Così, come diceva qualcun altro nel blog, accade che molti dirigenti d’azienda ma non solo loro!!!) una volta andati in pensione non sappiano più chi sono..”

  70. Mauro Leonardi ha detto:

    Posto da Lidia Jan 16, 2012 03:44 PM che lo ha messo nella Discussione 2 del celibato

    Scusate ancora una riflessione…mi sento vagamente un troll a scrivere così tanto….
    Se “celibe” è colui che non ha doveri esclusivi verso nessuno, allora…essere celibe significa essere orfano e senza famiglia?

    Perché verso mio padre e mia madre ho dei doveri esclusivi – nel caso dei coniugati il bene del coniuge e dei figli viene forse prima della responsabilità verso i genitori; e così per i religiosi. Ma i celibi non legati a una vocazione religiosa? Loro non “possono” e non “devono” comportarsi con tutti, avere gli stessi rapporti con tutti che hanno con i genitori, e altri familiari.

    E la famiglia: i celibi ne sono privi? Ma dove c’è famiglia ci sono doveri esclusivi. Cioè, se io mi ammalo don Mauro può accorrere al mio capezzale, e tenermi compagnia. Ma se si ammala uno di casa sua, non è che “può”: deve proprio! iò, dovrebbe, e forse nel caso di una scelta, deve anteporre lui a me. perché lui è la sua famiglia, e io sono un’amica. E, non so perché, ma la famiglia – quale che sia, di sangue, acquisita, o religiosa – viene prima. Non so, si capisce?

    Una persona diceva che anche i celibi hanno una famiglia, gli altri celibi che vivevano con loro, si riferiva a persone con una specifica vocazione, perciò per Zio Paperone (che ha ua famiglia cmq) non vale.
    Ma allora, la famiglia è un elemento imprescindibile? Se bastasse la sola amicizia, perché questa tendenza di tutto il genere umano (dai monaci tibetani a quelli benedettini, passando, mi dispiace l’idiozia ma me la si consenta, ai pirati di Peter Pan o ai Sette Nani) a “fare famiglia”? Cioè a creare amicizie vincolanti, doveri esclusivi?
    Io introdurrei il concetto di famiglia e celibato. Mi rendo conto che c’è davvero tanto da

  71. Mauro Leonardi ha detto:

    Volevo dare un’altra conferma sul rapporto paradossale tra gratuità e utile di cui Giuseppe Manfrini intuisce l’importanze e di cui ci diceva in Ian 8, 2012 12:36 PM

    Tratto da “Steve Jobs di Walter Isaacson, Mondadori 2011”:

    “Felsenstein iniziava ogni riunione con una sessione di mappatura consistente in veloci commenti, cui seguiva una presentazione formale da parte di un hobbista di riconosciuto livello. Si finiva poi con una sessione di accesso casuale in cui gli intervenuti giravano liberamente per la sala interrogando questo o quella persona e scambiandosi opinioni. DI solito Wozniak [l’iniziatore di Apple con Steve Jobs, ndr] era troppo timido per parlare alle riunioni, ma dopo i discorsi ufficiale la gente si radunava alla sua macchina e lui mostrava con orgoglio il progresso che aveva compiuto. Moore aveva cercato di instillare nell’ Homebrew una mentalità non commerciale, ma di scambio e di condivisione: ‘L’obiettivo del club era dare, di aiutare gli altri’ dice Woz. Era espressione dell’etica hacker, secondo la quale l’informazione deve essere libera e si deve diffidare di qualsiasi autorità. ‘Progettai l’Apple 1 perché volevo regalarlo agli altri’ aggiunge Wozniak. Non era la visione di che adottò Bill Gates…” pp. 74-75

  72. Paola Baratta ha detto:

    In “Come Gesù” c’è un argomento che mi ha al contempo stupito, provocato…Un pò mi ha reso triste. Un pò mi ha fatto inquietare. Un pò mi ha fatto riflettere. Ed è il rapporto tra Istituzione e contenuto che essa dovrebbe rappresentare e significare. Nel libro, se ho capito bene, si dice che l’Istituzione ( o regola che dir si voglia) mantiene la sua validità anche se è spoglia del sentimento che dovrebbe animarla. Ad esempio…Il matrimonio rimane in piedi anche se non c’è più l’Amore. Capisco il filo del ragionamento: per mantenere la coesione sociale le istituzioni sono necessarie. E per mantenere le istituzioni bisogna prescindere dalle emozioni, dai sentimenti, dai cambiamenti e patimenti individuali, anche quelli più nobili, anche quelli che proprio dovrebbero costituire e nutrire l’Istituzione stessa. Però…Però io sono convinta che una Parola senza “Carne” …è destinata comunque a morire. Un’istituzione scevra dal suo sentimento essenziale diventa la parodia grottesca o tragica di sè stessa. Non vorrei sbagliare ma vedo in questo ragionamento – che pur ha i suoi motivi d’essere, come ho detto prima – il rischio della rassegnazione. Voglio dire che persone come San Francesco sono nate anche in opposizione ad un’Istituzione che non rappresentava più in modo coerente e vivido i valori del Vangelo…O no? Perchè altrimenti sarebbe una figura che “attrae” tanto credenti, ma anche non credenti? Mi ha sempre fatto riflettere un passo del vangelo. Gesù passa e vede un uomo. Lo chiama. L’altro non sa Chi è. Sente solo il suo nome e una voce. ma quella voce…Non è “come tante altre”. Ricalco le parole della canzone “Come lo sapesse che il mio nome fosse proprio quello, come mai vedesse proprio me nella sua vita, non lo so. Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò”…Pensate alla scena. Pensate se un uomo si avvicinasse a voi e vi chiamasse e vi dicesse: “Abbandona tutto e seguimi!” Non è una follia? Non è incredibile? Quale forza, quale amore doveva spingere uomini normali, che avevano famiglia, che avevano bisogno di lavorare a seguire quell’Uomo??? Dov’è oggi quella Forza? C’è ancora?? E se non c’è più o è diminuita…Non dobbiamo forse cercare di farla rinascere? Dico prima di tutto nei nostri cuori? Che senso hanno le chiese (scusate la franchezza) spesso semivuote e piene quasi esclusivamente di anziani? Non c’è qualcosa che non va? Ci dobbiamo rassegnare a sacramenti fatti solo per il regalo? Sacramenti svuotati, banalizzati, maltrattati…In nome della fedeltà va proprio portato avanti un matrimonio che non ha più unità, comunione, comunicazione, intimità, confidenza, amicizia…Non lo so. Forse, nonostante i miei dubbi, ha ragione Don Mauro perchè la posta in gioco è altissima, me ne rendo conto. Ma certo…E’ una ragione dura da accettare e lastricata di molte sofferenze.

  73. Lidia ha detto:

    Celibato: che differenza fra uomini e donne?
    Celibato e famiglia d’origine/religiosa: perché noi uomini volens o nolens alla fine ci creiamo sempre una famiglia?

    (però don Mauro sbrighiamoci a far partire almeno alcune delle discussioni, sennò la gente se ne scorda pure!)

  74. Paola Baratta ha detto:

    Don Mauro, nella sezione “Oggi ho incontrato una persona buona”, Lei tocca e propone il tema della convivenza e anche qui della differenza uomo/donna nella percezione sociale. Io proporrei di iniziare sull’argomento (molto attuale e interessante oltre che inerente il suo libro)una discussione a parte, naturalmente lasciando sempre aperta quella sulla bontà delle persone bellissima perchè aiuta a vivere sempre con speranza e ottimismo!!!

  75. Mauro Leonardi ha detto:

    Ma finché vanno avanti quelle sul “celibato solo umano” e sull’amicizia non credo sia opportuno farne partire una terza. O mi sbaglio? chi pensa che debbano partire altre Discussioni lo può segnalare qui sotto usando il tasto rispondi? Grazie.

  76. Mauro Leonardi ha detto:

    A proposito di Discussioni aperte… ma sapete che dopo un mese e dieci giorni è ripartita quella dell’amicizia nel matrimonio?

  77. stefania perna ha detto:

    Come mi è stato richiesto,sposto in questa sezione questo mio intervento basato su un tema che mi ha molto
    colpito ,leggendo “Come Gesù”.
    Cito qualche frase presa avanti e indietro
    “tra tutte le sfide che la fedeltà deve affrontare,la più difficile è l’ultima,il rapporto con l’istituzione.
    “E’ il momento in cui senza perdere l’avventura,bisogna aggiungerle l’ordine…”
    “c’è bisogno di uno che ci dice cose molto pratiche e concrete con ragioni che sono tutto il contrario dell’indipendenza e dell’autonomia…uno che a parole dice di voler unire, conservare e mantenere..ma sembra che in realtà abbia solo l’intenzione di omogeneizzare,normalizzare stereotipare”.Mi sembra molto utile riflettere su questi concetti,perchè sia le comunità religiose, che il matrimonio sono anche istituzioni e come tali,per evitare di distruggersi e disperdersi,presentano degli aspetti che se non capiti e accettati,possono dare proprio un’idea di perdita di libertà…che ne pensano i lettori del blog?

  78. Elisa ha detto:

    Mi piace Stefania questa discussione che hai proposto. E pure quella di Paola sulla convivenza ma inizierei prima questa sull’istituzione.

  79. Lidia ha detto:

    Sulla vocazione, tracce per una futura Discussione:

    “il celibato laicale è secondo me una scelta non di valore, ma di fiducia. Io sinceramente (e qui esprimo un’opinione del tutto personale) non credo molto al fatto che (tranne in alcuni casi) Dio “chiami” o che il fatto che la persona X scelga il celibato significhi fare la Volontà di Dio. Secondo me, una persona sceglie il celibato perché capisce che quella è la strada che la renderà felice: cioè la strada in cui si sente vicina al cuore di Dio. Se avesse scelto il matrimonio per la stessa ragione Dio ne sarebbe stato felice ugualmente. Certamente dobbiamo chiedere a Dio qual è la sua Volontà, ma in generale Dio non solo rispetta (e va bene) ma aspetta proprio i nostri desideri.
    Se il mio cuore vuole il celibato, va bene, così come se vuole il matrimonio. Io credo che la vocazione sia un “riconoscersi” in Dio: cioè, una volta che si è detto a Dio, “vorrei restare celibe per Te” scoprire nel volto di Dio quel sorriso che Ti dice “è proprio quello che volevo da Te, sarai felice”. LO stesso vale per la vocazione al matrimonio: è vedere Dio che sorride e dice “quest’uomo, questa donna, che tu hai scelto liberamente (Dio non sceglie le persone giuste, non credo) è proprio quella che io voglio per te”. Così come la scelta rende giusta la persona giusta così la scelta del celibato rende giusto il celibato.
    Io credo così :)

  80. Tres ha detto:

    Mi piace.

  81. Dory ha detto:

    Nella sezione “oggi ho incontrato una persona buona”, Tres e Ribelle hanno iniziato una discussione che, a mio parere, potrebbe essere aperta a tutti. In genere, mi sembra, il tema della discussione sia la fiducia. Di chi possiamo fidarci? Cosa accade se perdiamo fiducia verso qualcuno che amiamo? Cosa accade se chi dovrebbe testimoniare un valore ( governanti, Chiesa, magistrati, insegnanti, poliziotti…) tradisce la nostra fiducia? Come reagire? A chi prestare ascolto? Mi sembra che il teme “fide ex auditu” di Don Mauro possa avere tanti sviluppi e toccare in profondità anche i temi dell’amicizia, dell’amore, del celibato…Insomma i temi affrontati nel libro.

  82. dubbiosa ha detto:

    Salve,
    ho iniziato la lettura della Bibbia e in Esodo ho letto alcuni versetti in cui Dio dice a Mosè “indurirò il cuore del faraone ed egli non lascerà partire il popolo” 4, 21. La stessa cosa è ripetuta in altri versetti (ad esempio nel passaggio del Mar Rosso)…in tutti traspare un annientamento della libertà di azione (il faraone non sceglie da solo) del soggetto che è messo lì come strumento al servizio di un disegno. Mi chiedo, allora, dove cominciano e dove finiscono le colpe degli uomini se sono strumento del Signore?