Blog / Lettere | 02 Agosto 2014

Le Lettere di Paolo Pugni – Una moglie meravigliosa

Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale
Vengo anch’io? No tu no
Per vedere come stanno le bestie feroci
e gridare “Aiuto aiuto è scappato il leone”
e vedere di nascosto l’effetto che fa
Ve la ricordate questa canzone di Jannacci? La trovate qua nel caso vogliate tornare ad ascoltarla.
La prendo come spunto per una doppia riflessione: sull’uso dei social e sul matrimonio.
Che mi piaccia provocare lo sapete già, lo trovo uno strumento che impone, che “chiama fuori”, che costringe ad uscire dalla zona di comfort e a ridare valore a ciò che si pensa.
Così spesso su Facebook e Twitter lancio aforisimi, che per definizione sono (dovrebbero essere diciamo) brevi, affilati, apodittici, taglienti.
E poi sto a vedere di nascosto l’effetto che fa.
È un punto di osservazione sociologico: produce interessanti elementi per riflettere sulla società e sulle persone. Che ad esempio ascoltano poco, leggono meno, ma scrivono (dicono) tanto partendo sempre dal proprio punto di vista. E spesso senza capire che non c’entra nulla col tema. Ma devono affermarsi. E siccome oggi l’autocritica è morta, ciò che io ho fatto è giusto per definizione.
Ma questo ci porterebbe lontano.
Tempo fa ho scritto che devo avere degli angeli custodi molto attenti alla mia purezza e fedeltà dato che mi proteggono così bene che le uniche esplicite e aggressive avance che ho ricevuto in rete le ho ricevute da uomini. Non sono il mio tipo.
Qualcuno ha commento sdegnato che mi salvavo solo perché avevo una moglie meravigliosa.
Ora questo mi permette di fare una riflessione sul matrimonio, dopo aver affermato che sì ho davvero una moglie meravigliosa, che probabilmente non merito, e che è anche molto impegnativa perché stare al suo livello e alle sue aspettative è una sfida continua a migliorarsi.
Perché, ecco, vorrei aggiungere che:
a)    dietro ad una moglie meravigliosa spesso c’è un marito all’altezza;
b)   le mogli meravigliose non nascono così di natura, magari alcune, ma lo diventano
c)    e lo diventano grazie ai mariti che non sono meravigliosi, ma ci provano insieme a loro
d)   perché il matrimonio è fatto per questo, non per coniugare due persone meravigliose, che poi si farebbero del male, ma per far diventare meravigliose due persone piccine, piene di difetti, piene di spigoli, magagne, di fatiche
e)    e ci si riesce se lo si fa insieme, aiutandosi, facendosi coraggio, prendendosi in giro con amore, facendo ridere, piangere, chiedendo scusa, riprovando, tenendo alta l’asticella e pronto il perdono;
f)     questo è quello che conta: aiutarsi reciprocamente che la moglie meravigliosa non è quella che concede tutto al marito senza fare niente per lui: questa non è meravigliosa è solo Bree Van de Kamp (se non sapete chi è leggete qui) la perfettina senza sbavature che uccide per asfissia;
g)    la moglie meravigliosa non è neanche quella che si lamenta del marito pessimo, come se fosse un Andy Capp recidivo (beh chi è Andy dovete per forza saperlo)
h)   che solo insieme, e ripeto: insieme si fanno le cose per bene
i)     in quanto il matrimonio è costruzione, non fine; percorso, non approdo; battaglia non pace; felicità sì, ma conquistata come salendo ad un rifugio che ogni passo è al contempo fatica e gioia.
j)     Ovviamente potete leggere il tutto invertendo i coniugi, non cambia il succo; siccome sono marito parlo delle mogli.

Ecco a che cosa serve secondo me il social: a chiarirsi le idee e rilanciarle, a ragionare partendo dalle provocazioni. Come qui, che se adesso non lasciate qualche commento penso di avere sbagliato tutto e vi mando la mia moglie meravigliosa….

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