Blog / Lettere | 10 Luglio 2014

Ilgiovedì – Quasi cinque milioni di poveri in Italia

Il giovedì pubblichiamo, sotto forma di  lettera, un articolo elaborato dalla rete che potrebbe essere  di particolare interesse per i frequentatori del blog. Poiché questa settimana diverse persone vicine a me hanno sentito sulla pelle loro o dei familiari l’unghiata della crisi economica – problema gravissimo sul quale sta tornando spesso il Papa -, ho deciso di dare diffusione a questo articolo di  documentazione.info

Sono le cifre della crisi: in Italia tra il 2007 e il 2012 il numero di persone che vivono in condizioni di indigenza è raddoppiato, passando da 2 milioni e 400 mila a 4 milioni e 800 mila. Cioè l’8% della popolazione. Il totale dei poveri in Europa è di 115,7 milioni. E se nel 2008 in Italia il tasso di occupazione era al 63%, adesso è al 59,8, in Europa migliore soltanto di Croazia, Spagna e Grecia, ultima con 53,2%. Tra i giovani (15-24 anni) il tasso di disoccupazione è arrivato al 42,4%. Sono tutte cifre contenute nel Rapporto 2014 sui diritti globali – “Dopo la crisi, la crisi” realizzato dall’associazione Società Informazione e presentato oggi a Roma.
Dall’inizio della crisi, quindi in una decina di anni, in Italia hanno perso il lavoro 980 mila persone. Nel 2013 sono andati in cassa integrazione a zero ore 515 mila lavoratori, con una perdita di salario di 8 mila euro ciascuno. Il calo dell’occupazione – secondo i dati Eurostat – è una costante in Europa da cinque anni consecutivi: ora i disoccupati sono in totale 27 milioni.
Tornando all’Italia, dal 2008 sono scomparse 134 mila piccole imprese. Nel 2012, 68 mila italiani sono espatriati, il 35,2% in più rispetto all’anno precedente.
Il Rapporto cita anche i dati Ocse, secondo i quali il reddito annuale di una famiglia media italiana è calato di 2.400 euro tra il 2007 e il 2012. Una cifra più che doppia rispetto a quella media degli altri paesi dell’area euro (1.100).
Un’ultima cifra viene da uno studio della Commissione europea: tra il 2011 e il 2013, mentre calava il tasso di occupazione scendeva nei paesi europei anche il Pil. In Italia del 4,86%, in Francia del 4,78%, in Spagna del 5,39% e in Grecia dell’8,05.

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