
Le Lettere di Alessandro Forti – La nuova Roma: la semplicità paga
Sembrano passati anni da quel 26 maggio 2013 che rappresenta uno dei punti più bassi nella storia della Roma, non tanto per la sconfitta in una finale di Coppa Italia con l’eterna rivale cittadina, ma per il modo, arrendevole, scialbo, senz’anima con cui ha giocato quella che da alcuni era stata definita “la partita della vita”. Sono passati invece solo alcuni mesi, e una squadra con lo stesso nome – Roma – guida la classifica del campionato a punteggio pieno, con il miglior attacco (17 reti) e la miglior difesa (1 solo gol). Cosa è successo di così importante da trasformare in così poco tempo quella Roma in questa Roma? Varie cose, ma dovendone scegliere una in particolare direi: il cambio di allenatore. Non credo infatti che bastino i nuovi acquisti – seppure importanti – per giustificare una simile metamorfosi, anche perché sono stati ceduti giocatori del calibro di Lamela, Marquinhos e Osvaldo. Quello che balza agli occhi è invece lo “spirito” completamente nuovo che anima questa squadra: un gruppo unito, convinto, grintoso; ma con equilibrio, senza “isterie” agonistiche, senza follie tattiche. Il pregio maggiore di Rudi Garcia insomma sembra essere… la normalità. Quella normalità che negli ultimi anni è stata la grande assente in casa Roma: dall’esordiente Luis Enrique al datato Zeman, all’estemporaneo Andreazzoli. Un progetto caratterizzato da eccessi e stravaganze: il gioco solo orizzontale di Luis Enrique, quello solo verticale di Zeman, quello indecifrabile di Andreazzoli. I tanti (troppi) giovani, i tanti (troppi) esperimenti, le tante (troppe) invenzioni. Arrivato tra lo scetticismo generale, il tranquillo, ma determinato, Rudi Garcia ha scelto invece di stupire rinunciando a stupire per forza: una formazione tipo con pochi cambi mirati, giocatori impiegati nel proprio ruolo, un giusto mix di esperienza e gioventù, cura meticolosa della fase difensiva, grande attenzione al rapporto con la squadra, in particolare con gli “anziani”, eletti quasi a suoi consiglieri. La strada è ancora lunga. Presto per dire dove potrà arrivare questa nuova Roma. Ma intanto una piccola lezione si può trarre da quanto accaduto finora: anche nel calcio, come nella vita, quasi sempre la semplicità paga.
Alessandro Forti
Commenta nel post o nel forum in Lettere