Blog / Lettere | 20 Maggio 2013

Lettera di Paolo Brescia – Il giro d’Italia

C’è il Giro d’Italia e oltre a offrire un piccolo riepilogo della storia di questa gara volevamo anche ricordare quello che per moltissimi è stata la voce del ciclismo, e cioè Adriano De Zan che è stato per il ciclismo quello che è stato Nicolò Carosio per il calcio. Eccolo nella telecronaca della vittoria al mondiale di Casartelli (Barcellona, 1992).

https://www.youtube.com/watch?v=5HRafzMLBWs

In questi giorni è in corso il giro d’Italia, e parlando di questa gara è obbligo ricordare i grandi vincitori del passato. Nel farlo, non si può omettere di menzionare la prima maglia rosa: Luigi Ganna che si aggiudicò la prima storica edizione del 1909: quasi 3 mila chilometri in solo 8 tappe. L’Albo d’Oro tra i vincitori del maggior numero di edizioni, ben 5, annovera un fantastico trio, composto da Alfredo Binda, il campionissimo Fausto Coppi ed “il cannibale” Eddy Merckx. Per quanto riguarda Binda, nel 1930, venne pagato dagli organizzatori, con una somma equivalente al primo premio, per non prendere parte alla gara, alla quale, in virtù della sua superiorità, avrebbe tolto interesse. Coppi e Merckx, invece, potettero misurarsi con campioni di livello sublime quali i loro due acerrimi rivali: rispettivamente Gino Bartali e Felice Gimondi, vincitori, entrambi, di 3 edizioni. Tra le altre leggende del passato, più o meno remoto, del Giro d’Italia, occorre menzionare anche Costante Girardengo, il recentemente scomparso Fiorenzo Magni, Charlie Gaul e Jaques Anquetil, tutti a quota 2 vittorie, eccetto Magni, che, in un periodo con Coppi e Bartali in gruppo, riuscì a vincerne ben 3 di giri, di cui uno per appena 13’ sul campionissimo piemontese. Gli anni ’80, sono stati caratterizzati dalla rivalità, tutta italiana, tra Beppe Saronni e Francesco Moser, vincitori, rispettivamente, di due ed una edizione. Dopo le vittorie azzurre di Bugno e Chioccioli, definito “il Coppino”, per la sua somiglianza con il mitico Fausto, negli anni ’90 le strade del Giro sono state percorse dal “pirata”, Pantani, vincitore dell’edizione del 1998 e fermato alla 20° tappa dell’edizione 1999, quando aveva ormai la vittoria in tasca, per un tasso di ematocrito lievemente alto. Gli anni 2000, così come dalla prima edizione al 1949, sono stati caratterizzati dal dominio italiano con le vittorie, tra gli altri, di Gilberto Simoni, Paolo Savoldelli ed Ivan Basso, vincitori di un paio di edizioni a testa.

“Si partirà da Napoli il 4 maggio per concludersi il 26 a Brescia dopo 3.405,3 km e un solo sconfinamento, in Francia, per la 15/a tappa con traguardo sul Col du Galibier, classica cima del Tour de France. Sette arrivi in salita, tre tappe a cronometro (una a squadre, una individuale e una cronoscalata, per un totale di 92,4 km), sette per velocisti e quattro con percorsi vallonati. Ecco il menu lungo tre settimane del Giro d’Italia 2013, presentato allo Spazio Pelota a Milano davanti a Ryder Hesjedal, ultimo vincitore, Joaquin Rodriguez, Thomas De Gendt, Alberto Contador, Mark Cavendish, Vincenzo Nibali, Ivan Basso, Taylor Phinney, Rigoberto Uran, Elia Viviani, Moreno Moser, Damiano Cunego e molti altri.

Ischia, Firenze e Longarone. Stelvio e Gavia (nello stesso giorno), Tre Cime di Lavaredo, Vajont e tanto sud, come non accadeva dall’edizione del 2008, partita da Palermo. Manca la Sicilia, per il resto il gruppo dei corridori toccherà tutte le regioni del meridione scendendo da Napoli verso la Basilicata e la Calabria, per poi risalire lungo la dorsale adriatica pugliese, molisana e abruzzese. Poi la crono individuale da 55,5 km verso Saltara, dove Paolo Bettini conquistò il tricolore e dove gli specialisti della prova contro il tempo potrebbero scavare il solco necessario per affrontare l’ultima settimana con la chance di vittoria.

NOVITA’ — Nel 2013 il Giro renderà omaggio alle vittime della tragedia del Vajont, a Giuseppe Verdi, nella tappa di Busseto, e al grande Gino Bartali con la San Sepolcro-Firenze, su alcune delle strade del Mondiale toscano. Il finale è straordinario nel suo condensato di cime storiche e novità assolute, come la cronoscalata della Polsa e la cronosquadre di Forio di Ischia, dove nel 1959 si svolse una prova individuale. Finale a Brescia, – traguardo dove hanno recentemente trionfato Cipollini (2002), Bettini (2006), Greipel (2010) dedicato ai velocisti, a differenza di quanto avvenuto nelle ultime edizioni”

 

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