
Blog – Papa Leone XIV: l’indottrinamento è immorale
Sabato 17 maggio 2025, in uno dei suoi primi incontri ufficiali e importanti, quello con la Fondazione Centisumus Annus Pro Pontifice, Papa Leone XIV ha usato delle espressioni che sarebbero piaciute molto al suo predecessore.
Ha detto che per la sensibilità contemporanea l’esagerato uso dell’espressione “dottrina” (Dottrina sociale della Chiesa, per esempio…) può essere fuorviante e che sarebbe meglio utilizzare modi di dire più adatti alla cultura dell’incontro. Ha suggerito per esempio “sapienza”, “scienza” o “disciplina”. Se la Chiesa deve entrare in dialogo col mondo – per esempio con quello dell’intelligenza artificiale – è un errore strategico esordire con l’espressione “dottrina” perché alle orecchie contemporanee dialogo e dottrina suonano come incompatibili. Naturalmente c’è un modo sano di usare la parola dottrina ma bisogna evitare a tutti i costi che arrivi il significato sbagliato di questa parola, quello dell’indottrinamento. Sopratutto quando l’oggetto di cui si parla è molto affine al campo della sociologia, economia e, in generale, della vita sociale.
“L’indottrinamento – ha detto – è immorale, impedisce il giudizio critico, attenta alla sacra libertà della propria coscienza – anche se erronea – e si chiude a nuove riflessioni perché rifiuta il movimento, il cambiamento o l’evoluzione delle idee di fronte a nuovi problemi. Al contrario, la dottrina in quanto riflessione seria, serena e rigorosa, intende insegnarci, in primo luogo, a saperci avvicinare alle situazioni e prima ancora alle persone. Inoltre, ci aiuta nella formulazione del giudizio prudenziale. Sono la serietà, il rigore, la serenità ciò che dobbiamo imparare da ogni dottrina, anche dalla Dottrina Sociale”. Un inizio con il botto passato in sordina presi come eravamo ad accendere i riflettori su elementi appariscenti ma di minor importanza