Blog – A San Josemaría Escrivá piacevano le Olimpiadi
Il video che riporto qui sotto mostra un momento di un incontro di San Josemaría Escrivá con giovani che praticavano lo sport, a Barcellona nella Scuola sportiva Brafa. In esso il Fondatore dell’Opus Dei, per spiegare un aspetto della lotta interiore che ogni cristiano è chiamato a vivere, ricorre a un esempio tratto dalle Olimpiadi: quelle del 1972 a Monaco.
Dice in spagnolo: “mi trovavo a quattro chilometri dalla Svizzera, in terra italiana, e ho potuto vedere in televisione, a colori, le Olimpiadi…”. Nel seguito del racconto mima i tentativi di salto con l’asta degli atleti, che a volte riuscivano e altre volte no ma che, ciò nonostante, non smettevano di provare. In questo modo attualizza con quell’esempio la dottrina di san Paolo: “Io corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l’aria (1 Cor 9,24-27).
Escrivá si riferisce all’estate del 1972 quando si trovava in un paesino sul lago di Como, Civenna, che effettivamente dista pochi chilometri in linea d’aria dalla Svizzera. Chi aveva organizzato quel periodo di riposo, sapendo forse che la Televisione della Svizzera Italiana trasmetteva già a colori, a differenza della Rai che superò il bianco e nero solo nel 1977, procurò un televisore adatto allo scopo. Come si può vedere dalla vivacità con cui sottolinea il particolare del vedere a colori, san Josemaría fu felicissimo di poter vedere le Olimpiadi e della novità di poterle vedere a colori. Colui che doveva portare nella Chiesa il messaggio della santità nella vita ordinaria non perse l’occasione di guardare una cosa bella come la gara del salto con l’asta e di vedere in quella cosa bella l’opportunità di crescere nella vita cristiana