METRO – Ormai sembriamo animali in cattività
I numeri dei contagi aumentano e aumentano di conseguenza ricoveri e terapie intensive. Sebbene rispetto ad altre nazioni l’Italia pare essere in una posizione migliore, cresce nel Paese una febbre inquieta. Si avverte una crescente tensione rispetto alle decisioni del Governo, a quello che Draghi può dichiarare. Ogni cronaca che riguarda covid, vaccini e dintorni pare avvicini il momento in cui qualcosa può esplodere come avviene in una famiglia quando il peso delle difficoltà esaspera le normali fatiche quotidiane. La spirale del complottismo cresce ed ogni affermazione in un senso viene “sfiduciata” dalla parte avversa come fosse frutto solo del desiderio di confermare la propria teoria. Quando non c’era la possibilità dell’aiuto di macchinari adeguati capitava di portare grossi pesi – un pianoforte per esempio – su per le rampe delle scale. In quel caso ciascuno, a turno, rimbrottava i compagni perché non si caricavano la propria parte sulle spalle. Non era giustificato, la colpa non era di nessuno, ma le fatiche e i disagi erano veri. Pare che invece di renderci migliori la pandemia ci abbia chiuso in una situazione di nervosismo e di aggressività simile a quella degli animali in cattività: non sappiamo più relazionarci e sembra che ogni confronto con l’altro sia diventato una minaccia. Il nostro destino è nelle nostre mani. Siamo ancora in tempo per riprenderci. Ma dobbiamo fare in fretta.
Tratto da METRO