Articoli / Blog | 16 Settembre 2020

Metro – La scuola, il virus e il coraggio dei ragazzi

La fatidica campanella ha suonato, preceduta da incertezze e da polemiche, e seguita da altrettante paure e rimostranze. I dibattiti su mascherine, banchi monoposto e temperature hanno lasciato lo spazio alla vita vera: orari, quaderni, libri, lavagne (senza gesso). Paradossalmente il disorientamento degli adulti ha fatto da contraltare a una complessiva consapevolezza dei ragazzi che si mostrano felici di tornare a scuola pur consapevoli delle regole da seguire. Consapevoli ma non spaventati. Sanno che mascherine, igiene e distanziamenti permettono loro di tornare a scuola: un mondo dove i giovani sono comunque e sempre protagonisti. E la paura di cui tanto si parla, da che parte sta? Sicuramente più dalla parte degli adulti che da quella dei giovani. E quando penso agli adulti mi vengono in mente più i professori che i genitori, visto che in questi ultimi, tra l’altro, mi sembra diffuso il desiderio di ascoltare i ragazzi e fare spazio alla loro voglia d tornare a scuola. Vedo la paura maggiore soprattutto tra gli insegnanti e in particolare i presidi. Anche loro però dovrebbero avere più presente che per questa scuola, genitori e alunni sono disposti al sacrificio: e ciò significa che pur tra tanti dubbi e difficoltà, i professori (e anche i presidi) hanno lavorato bene. Ora bisogna mettere da parte le apprensioni – non le cautele – e lasciare che i ragazzi vivano la loro vita

Tratto da Metro