Domenica 6 settembre – Roberto Campopiano
Commento al Vangelo (Mt 18,15-20) del 6 settembre 2020, XXIII Domenica del Tempo Ordinario, di Roberto Campopiano. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Ascoltavo queste parole a Messa, e non riuscivo neanche ad ascoltarle perché mi sono bloccato alla prima lettura di oggi (Ez 33,1-7-9)
Mi sono sentito lì due persone il malvagio, e colui che lo avverte di non essere malvagio.
E allora mi chiedo, prima di andare dagli altri come posso essere io a non avere ogni volta quella trave nell’occhio e chiedere o ammonire l’altro.
Io non ci arrivo nemmeno a contare le colpe contro di me.
In un mondo poi che ci dice che l’indifferenza è la cosa migliore, di fregartene tanto cosa conta.
E oggi mi basta che sia per me come il pagano e il pubblicano chi non ci ascolta.
E cosa vuol dire, vuol dire tante cose ma oggi per me vuol dire, non prendere a esempio chi non ascolta, non fare anche tu così, non aggiungere male a male.
E vorrei essere così, uno che se gli fanno del male sa perdonare, sa dire all’altro e a lui solo, fratello non fare così, fai come me io non faccio così, fa come Lui.
Lui perdona e basta e ti dice di fare ritorno per un’altra strada.
Il male non conta, il male è per il pagano e per il pubblicano che non scopre di essere amato.
E sentirsi figli di Dio e non voler essere quel malvagio.
E’ provarci verso un cammino d’amore, e la voglia di parlare solo quando ti chiedono.
“Ma secondo te ho fatto bene a fare così?”
Che il mio parlare sia sì o no.
E non aggiungere parole a parole, non aggiungere odio a odio.