Le Lettere di Renato Pierri – Le mascherine nascondono i sorrisi
C’è il dispiacere per la sofferenza di tante persone, per la morte di tante persone, è ovvio, però a me personalmente la pandemia non ha dato grande fastidio. Anzi, per certi versi mi ha fatto anche piacere. Il silenzio, la quiete, le strade deserte, la pace. L’unico vero inconveniente è stato che una delle due care figlie, abitando a Milano, non è potuta venire a trovarci e stare un po’ con noi. In compenso l’altra figlia non è andata a lavorare e ci ha fatto una bella compagnia. Alle mie passeggiate mattutine non ho rinunciato neppure per un giorno. Mi sono mancate un po’ le soste al bar a metà passeggiata, il caffè seduto a tavolino, una bella brioche zeppa di crema. In compenso ho mangiato cosine buone a casa. Anche roba fatta da me: tagliatelle, pane, e una squisita torta di riso. E ho continuato a scrivere i miei brevi articoli, alcuni senza importanza, così, solo per divertimento, altri importanti se non altro per originalità, modestia a parte, che finiscono su piccoli giornali online. Pazienza. Il pezzo più interessante di questo periodo, è stato “Donne discriminate anche nel vangelo”. E poi che cosa ancora mi è mancato? I sorrisi. Spesso giovani donne mi sorridono anche se non mi conoscono. Sorridono alla barba bianca forse, non so. E adesso le mascherine nascondono i sorrisi. Questa mattina, una ragazza giovane, almeno mi pareva lo fosse, che portava a spasso il cane, mi ha salutato, occhiali scuri, mascherina, il volto nascosto completamente. Sarà stata bellissima.
Renato Pierri