
Lettere di M. B. – Cronache di un medico contagiato da Covid-19 (22)
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06.04
Il settimo lunedì da Corona…ho dovuto contarli perché onestamente non lo sapevo: forse perché da un po’ ho deciso di vivere solo il tempo presente, l’oggi in cui sono immersa, giorno dopo giorno si , ma uno alla volta, il che non significa per me vivere alla giornata, ma semplicemente star dentro l’istante e vivere quello. Altrimenti l’ansia cresceva, la mente cominciava a fondersi e a confondersi.
Ho dovuto. E devo dire che in questo modo mi è possibile continuare.
Così come cercare di fare una cosa sola per volta: altra impresa impossibile per me che mentre sono al cellulare con un paziente, cerco anche di rispondere ad un messaggio whatsapp…impossibile, stancante e controproducente.
Oggi ho letto una dichiarazione fatta giorni fa dal coordinatore dell’emergenza coronavirus dell’Oms Michael Ryan, a Ginevra dove dice che,inizialmente in molti, forse per rassicurarsi, hanno pensato che questo virus attaccasse solo le persone deboli e molto anziane ma non è così. Ha sottolineato che bisogna capire una cosa: anche chi ha la malattia in forma lieve, comunque ha una forma di polmonite e dunque queste persone devono rimanere in quarantena ed evitare di diffondere il contagio. E’ quanto si spera che ciascuno di noi capisca e così si comporti di conseguenza.
In realtà forse però non era così chiaro dal momento che siamo dovuti arrivare, ma allora, permettetemi, troppo tardi, all’obbligo da oggi delle mascherine da indossare se si deve uscire per i codificati validi motivi. Non era già, come dire, espressamente consigliato e salutare per la sopravvivenza della nostra specie???
Mah.
Quest’oggi è il compleanno della mia mamma! Altro ariete, altra donna forte, stessa classe di mia suocera.
Lei per fortuna non ha manifestato alcun sintomo Covid per cui e’ segregata in casa con l’anziana tata di famiglia : due rocce. Sotto di loro fortunatamente abita mia sorella con la sua famiglia: anche loro senza alcun sintomo.
Questo rende impossibile il raduno familiare ma ci permette di collegarci tutti alle 21.15 in Meet : noi che ci troviamo in centro( fa ridere, ma pur sempre di centro del nostro paesello si tratta),loro in periferia (1,5 km) e l’altra mia sorella con famiglia in Belgio, a 976 km da qui.
Con la quarantena non ci è possibile fare diversamente, però bisogna dire che la tecnologia odierna ci consente di vederci, di cantarle gli auguri e spegnere le candeline soffiando tutti insieme su una torta di là dal video.
Dal virtuale al reale: l’amore, l’affetto, la tenerezza, passano anche così; è diverso, è un’altra cosa, è surreale, sì, ma è anche reale, autentico, presente.
Stasera l’ho provato.