Articoli / Blog | 17 Novembre 2019

Agi – Il guaio di essere sorella di Greta Thunberg

Beata Ernman è una ragazza svedese di 13 anni dalla voce meravigliosa ereditata dalla madre, nota cantante d’opera. Lo scorso giugno ha preso parte alla trasmissione Bingolotto e, di fronte a milioni di spettatori, ha interpretato senza sbagliare una sola nota la canzone Bara Du Vill, ormai ascoltata da più di 150 mila persone su Spotify e Youtube.

La sfortuna di questa ragazza poco più che bambina dal talento straordinario, è quella di essere la sorella minore di Greta Thunberg. È una sfortuna perché le persone, invece di limitarsi ad ascoltare la sua voce meravigliosa per quello che è, vanno sui social per insultarla riversando su di lei il livore insensato che alimentano contro Greta.

La famosissima sorella ha raccontato qualche giorno fa in un’intervista che Bea “è sistematicamente bersaglio di mobbing, cattiveria e molestie”, aggiungendo poco dopo: “Tutti quelli che mi minacciano e mi scrivono messaggi di odio, se la prendono con lei: la gente non sa dove mi fermo e dove passo la notte, mentre mia sorella è sempre a casa e cerca di avere una sua vita normale. Così però è più facile da raggiungere”.

L’aiuto che possiamo dare a Bea è andare sui suoi profili social per scriverle che gli haters sono persone tristi e i loro commenti inutili. Che non vale neppure la pena di arrabbiarsi con loro perché non si meritano nemmeno un grammo della nostra energia emotiva. Bea è una persona che, per avere tredici anni, ha fatto una cosa incredibile e viene mille volte più voglia di passare il tempo con lei piuttosto che con quelli che la denigrano.

Tutti incontriamo prima o poi individui negativi e la vicenda di Beata Ernman Thunberg ci insegna che bisogna imparare e riconoscerli e a tenersene lontani. Se possibile, è molto importante evitare persino di iniziare a parlare con loro perché non esiste alcuna ragionevolezza nel loro argomentare e si corre solo il rischio concreto di venir trascinati in gorghi di malevolenza appiccicosi e sporchi. Persone come quelle che insultano Beata hanno solo l’intento di distruggere tutto senza costruire mai niente di nuovo e di positivo per sé e per gli altri.

Coloro che vedono tutto nero, quelli per cui ogni piccola contrarietà è una cospirazione a loro danno, sono individui con i quali non fare neppure un metro di strada. Riconosciamoli fin dal primo borbottio. In genere esordiscono alimentando teorie di complotti ai loro danni, seminando sospetti e pettegolezzi che hanno come unico obiettivo quello di dividere e distruggere.

Gli insulti che arrivano a Bea da gente che non è d’accordo con le battaglie di Greta mostrano come le persone tossiche manchino di qualsiasi logica: cercano solo altri haters che si uniscano a loro per sentirsi momentaneamente meglio.

Impariamo anche sui nostri social, nel nostro piccolo, ad ignorarli senza invischiarci con essi in argomentazioni che sono solo la caricatura del ragionamento: frasi capaci solo di risucchiare in spirali negative al fine di inghiottirci.

Tratto da Agi